La morte di Papa Francesco, avvenuta a causa di un ictus, era stata preceduta dalla cosiddetta “facies hippocratica”, un insieme di segni visibili sul viso che sono spesso legati a fasi terminali della malattia. Vediamo, quindi, cos’è la facies hippocratica e quali sono i segni per riconoscerla.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è la facies hippocratica
Con il termine “facies hippocratica” si intende un rilassamento della muscolatura del viso, con conseguente riduzione di flusso sanguigno nelle parti periferiche. Viene descritta in persone gravemente malate, spesso in pazienti molto anziani, che sono affetti di patologie croniche degenerative o in stadi terminali. Di base, la facies hippocratica non necessariamente preannuncia la morte imminente, ma è una condizione che deve essere monitorata attentamente.
Quali sono i segni della facies hippocratica
Il medico greco Ippocrate nel suo trattato “Prognostico”, nel 400 A.C, descriveva per la prima volta i segni della facies (volto, aspetto) hippocratica. Ecco a quali segni fare attenzione:
- naso affilato
- occhi infossati con occhiaie
- guance scavate
- labbra sottili
- orecchie fredde, contratte, con i lobi rivolti all’esterno
- la pelle della fronte ruvida, tesa, secca e fredda
- il colore del viso “nel complesso verde, nero, livido o color piombo”
- espressione sofferente e stanca.
Le condizioni che portano alla facies hippocratica
Spiega Leonardo De Luca, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia:
“Ippocrate diceva che se non c’è un miglioramento delle condizioni entro un determinato tempo, che possono essere ore o giorni, è uno stato che preannuncia l’esito mortale della persona”.
È una condizione che riguarda i pazienti in fin di vita, continua l’esperto, e si associa anche alla peritonite (infatti viene indicata anche come facies addominale o facies peritonitica) o a stati infettivi gravi, come ad esempio la febbre tifoide, e in cardiologia nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato. In generale, è una condizione, un segno di semeiotica che indica uno stadio terminale.
Ippocrate, nel suo trattato, ricorda che anche in presenza di questi segni, bisognerebbe indagare se il paziente ha avuto carenza di sonno per lungo tempo, evacuazioni intestinali molto frequenti o se ha sofferto per mancanza di cibo. Questo per verificare se ci sono condizioni patologiche diverse sottese ai segni del viso.
Atri tipi di facies
L’osservazione attenta del viso, da parte del medico, aiuta nella diagnosi del paziente. Ci sono diversi tipi di “facies” collegate a differenti patologie. Eccone alcune:
- facies febrilis: aspetto tipico di chi ha la febbre con le guance arrossate e gli occhi lucidi.
- facies tetanica: detto anche “riso sardonico”, causato dal tetano, la muscolatura facciale si contrae in modo da sembrare un sorriso tirato e distorto.
- facies mitralica: colorito violaceo alle guance e agli zigomi, fino ad arrivare ad un colore cianotico con capillari visibili caratteristico in che ha la stenosi mitralica.
- facies parkinsoniana o marmorea: la perdita della mimica facciale che porta a volto inespressivo tipico nella malattia di Parkinson.
- facies lunare: viso allargato e arrossato che si presenta in chi soffre della sindrome di Cushing.
Fonti:
Classics – Hippocrates