La cistite è un’infiammazione della vescica, causata nella maggior parte dei casi dalla presenza di agenti batterici, i quali provocano appunto un’infezione del tratto urinario. Tale condizione può essere molto dolorosa e fastidiosa, provocando difficoltà nella minzione a causa del bruciore, ma anche bisogno di recarsi spesso in bagno, nonostante il fastidio.
Qual è l’antibiotico per cistite più efficace presente in commercio? In realtà non sempre questo disturbo è causato da batteri, come vedremo nel corso dell’articolo, e dunque un antibiotico potrebbe non servire per il problema. Tuttavia questa patologia non va trascurata in quanto può anche diffondersi ai reni, causando problematiche molto gravi, per questo è bene non sottovalutare tale problema. Inoltre, prima di assumere un antibiotico, e questo vale per qualsiasi problematica, è sempre consigliabile isolare il batterio con un’urinocoltura e trovare l’antibiotico più adatto con un’antibiogramma.
Oltre ai batteri, un’altra causa, seppur più rara, può essere data da una reazione allergica ad alcuni farmaci, alla radioterapia oppure dal contatto con potenziali irritanti, come spray per l’igiene femminile, gel spermicida o l’uso a lungo termine di un catetere.
In ultimo, questo disturbo può essere conseguenza di un’altra malattia. Ma come si cura questa infezione?
In questa guida considereremo insieme sia la cura che le cause e la prevenzione legate alla cistite, in modo da fornire un quadro dettagliato e a 360 gradi sul problema. Ricordo tuttavia che chiedere un consulto al medico di base o almeno al farmacista per quanto riguarda la scelta di un integratore per cistite è doveroso, proprio perché trascurando la cistite si potrebbero verificare altri disturbi più difficili o dolorosi da curare.
In questo articolo parliamo di:
Farmaci utilizzati per il trattamento della cistite
In questo paragrafo vediamo subito quali possono essere i farmaci indicati per il trattamento della cistite, tuttavia prima bisogna premettere che esistono diversi tipi di cistite, come avremo modo di scoprire insieme nel corso di questa guida, e per questo effettuare delle analisi delle urine per scoprire con quale batterio abbiamo a che fare potrebbe essere consigliabile.
Infatti effettuare un un’attenta analisi dell’antibiogramma effettuato su un campione di urine può aiutare il medico curante a identificare quale antibiotico è più efficace per l’infezione che è stata contratta. Se vuoi approfondire l’argomento relativo ai disinfettanti delle vie urinarie ti consiglio di leggere la nostra guida approfondita qui.
Vediamo nel dettaglio quali potrebbero essere le soluzioni a cu fare ricorso.
Trimetoprim e sulfametossazolo (Bactrim®)
Questo farmaco può essere adoperato sia per le infezioni delle vie urinarie (come appunto la cistite, ma anche la prostatite e pielite), ma che per infezioni dell’apparato genitale, di quello digerente e delle vie respiratorie.
In caso di cistite potrebbe essere raccomandabile (ma è fondamentale ascoltare sempre il parere del medico e le sue indicazioni, e ciò vale per tutti i prossimi paragrafi!) assumere 1 compressa per via orale, due volte al giorno per tre giorni (per le compresse da 160 mg + 800 mg).
Ovviamente potrebbero esservi effetti collaterali, soprattutto nei pazienti predisposti: nausea e vomito, cefalea e febbre e diarrea sono alcuni degli effetti indesiderati. Puoi approfondire le caratteristiche di questo farmaco leggendo la nostra guida completa su Bactrim®.
Nitrofurantoina (Furadantin®)
Questo farmaco è indicato per il trattamento delle vie urinarie: durante la sua assunzione, le urine potrebbero assumere una colorazione scura, brunastra, ma si tratta di una conseguenza normale e che non è sintomo di problemi.
Bisogna assumere 100 mg per via orale due volte al giorno (ogni 12 ore) per 5-7 giorni. Questo antibiotico di sintesi viene somministrato anche alle donne in stato di gravidanza.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, la nitrofurantoina può causare più tipi di effetti indesiderati, sebbene non tutti i pazienti effettivamente li manifestino, perché le reazioni sono piuttosto soggettive.
Tra gli effetti collaterali troviamo anche in questo caso diarrea, vomito e nausea, cefalee e febbre oppure problemi alle vie respiratorie.
Fosfomicina (Monuril®)
Questo antibiotico è molto conosciuto perché permette di risolvere in pochissimo tempo la cistite: bisogna assumerlo prima di andare a letto, a vescica svuotata per permettere ai principi attivi di poter svolgere un’azione più efficace, poiché la concentrazione di antibiotico resta più elevata nell’organismo.
Bisogna assumere la dose (in bustina) per due giorni a distanza di 24 ore e possibilmente lontano dai pasti.
Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, Monuril® potrebbe causare diarrea, bruciore di stomaco e/o nausea.
Ciprofloxacina (Ciproxin®)
Questo farmaco viene utilizzato per contrastare sia la cistite che altre infezioni e problematiche, ad esempio alle vie respiratorie, gastrointestinali, alle orecchie e ai seni nasali, alle vie respiratorie, oftalmiche e renali.
È sconsigliato a chi ha avuto problemi con i tendini e all’apparato cardiocircolatorio, perché può causare vasodilatazione, tachicardia e ipotensione. Altri effetti collaterali che, ricordiamolo, non necessariamente si manifestano in tutti i pazienti, sono eruzioni cutanee, mal di testa e febbre, nausea, vomito e diarrea.
Si tratta comunque di effetti collaterali che non necessariamente si manifestano e coloro che devono stare più attenti sono i pazienti che hanno altre patologie e/o stanno assumendo altri farmaci, condizioni di cui è comunque sempre bene informare il medico prima di farsi prescrivere qualsiasi farmaco.
Bisogna assumere il farmaco seguendo strettamente le istruzioni fornite dal medico.
Amoxicillina e acido clavulanico (Augmentin®)
Questo farmaco può essere utilizzato sia per le infezioni delle vie urinarie che per quelle dell’orecchio e dei seni nasali, della pelle e delle vie respiratorie, oltre che quelle articolari ed ossee.
Gli effetti collaterali possono essere legati all’interazione con altri farmaci oppure se il paziente soffre di problemi a fegato: in questo caso sarà il medico ad indirizzarlo verso altri tipi di medicinali e valutare se e come somministrare il farmaco, perché potrebbe essere sufficiente diminuire la dose. Inoltre potrebbero verificarsi dei problemi intestinali, cutanei o al sistema circolatorio.
Salvo diverse indicazioni del medico, bisogna assumere una dose di Augmentin® per via orale due volte al giorno per 5 giorni.
Cefaclor (Panacef®)
Un altro principio attivo indicato nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie, comprese le pielonefriti e le cistiti appartenente alla classe terapeutica delle cefalosporine.
Trova impiego anche per le otiti, compresi i bambini, e nella faringite e in tutte le infezioni sostenute da microrganismi sensibili alle cefalosporine.
Bisogna assumere la dose di 250 mg ogni 8 ore.
Altre tipologie di farmaci a cui fare ricorso per curare la sintomatologia della cistite
Ora apriamo una piccola parentesi su altri tipi di farmaci che possono essere prescritti in caso di infezione alle vie urinarie, oltre agli antibiotici: si tratta di antidolorifici e antispastici, i quali hanno la funzione di ridurre le contrazioni della zona infiammata.
Ecco quali sono:
- N-butilbromuro di joscina (es. Buscopan®): provoca un effetto rilassante sulla muscolatura del tratto urinario e genitale. In linea generica il medico potrebbe consigliarne l’assunzione per tre volte al giorno di una o due pastiglie da 10 mg;
- Floroglucina biidrata (es. Spasmex®): questo principio attivo si addice soprattutto a coloro che soffrono di cistite interstiziale in quanto si tratta di un farmaco spasmolitico ha un effetto rilassante della muscolatura liscia del tratto genito-urinario;
Ma ora che abbiamo visto quali farmaci vanno assunti quando si ha la cistite, cerchiamo di capire qualcosa di più su questa problematica.
Sintomi della cistite
Se sei arrivato qui probabilmente sai quali sono i sintomi di questo fastidioso disturbo, tuttavia voglio ricordarli brevemente.
Chi soffre di cistite lamenta, molto spesso:
- un forte e continuo stimolo di urinare;
- bruciore quando si urina;
- l’espulsione di poche gocce di pipì per volta;
- sangue nelle urine (ematuria);
- dolore pelvico;
- pressione nel basso addome.
Le cause e i fattori di rischio
Come mai si presenta questa problematica? Le cause possono essere di varia natura, così troviamo la cistite batterica, che è causata da batteri esterni i quali contaminano l’ambiente interno al tratto urinari, in particolare l’Escherichia coli.
Questo batterio si può contrarre in seguito ai rapporti sessuali, ma anche per colpa della menopausa, della gravidanza, scarsa igiene o per un abbassamento delle difese immunitarie, anche perché spesso a causare l’infezione sono batteri che vivono abitualmente nel nostro organismo.
Inoltre, potremmo anche essere colpiti da una cistite di origine non infettiva (batterica). In questi casi è bene effettuare alcune distinzioni:
- cistite interstiziale: è un’infiammazione cronica della vescica, chiamata anche sindrome della vescica dolorosa, le cui cause non sono state del tutto accertate e ad oggi non è semplice da curare;
- cistite farmaco-indotta: si sviluppa in seguito all’assunzione di alcuni medicinali, come ciclofosfamide e ifosfamide;
- cistite da radioterapia: le radiazioni possono causare un’infiammazione della vescica;
- cistite da corpo estraneo: parliamo ad esempio di un catetere in seguito all’ospedalizzazione del paziente;
- cistite correlata ad altre condizioni, come altre malattie (diabete, calcoli renali, un ingrossamento della prostata o lesioni del midollo spinale).
Conclusioni
Se ti sembra di accusare i sintomi della cistite, cronica o meno, è bene recarsi dal medico per chiedere un parere. Sarebbe ottimale effettuare un esame delle urine per essere certi di assumere il farmaco giusto a debellare il ceppo batterico che ci ha colpiti, oppure per individuarne la causa e il trattamento.
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