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Enantyum® è un farmaco a base di dexketoprofene prodotto dalla casa farmaceutica Menarini S.r.l. Il principio attivo di questo farmaco appartiene alla classe terapeutica dei FANS (antinfiammatori non steroidei) ed è utilizzato per il trattamento del dolore di lieve e moderata intensità e di breve durata come nel caso di dismenorrea (ciclo mestruale doloroso), mal di testa, mal di denti, dolori osteoarticolari.
Il suo meccanismo d’azione si esplica attraverso la diminuzione della sintesi delle prostaglandine in seguito all’inibizione enzimatica della ciclossigenasi (COX).
Quest’ultima è responsabile della trasformazione dell’acido arachidonico in prostaglandine che rappresentano i principali mediatori dell’infiammazione nonché di tutti i sintomi e le manifestazioni connesse.
Quanto Costa?
Questo farmaco al dosaggio di 25 mg è un OTC ovvero un farmaco da banco che non necessita di prescrizione medica, tuttavia è sempre buona regola consultare il medico e/o il farmacista prima di assumerlo.
Enantyum® compresse è venduto in confezioni da 20 compresse rivestite al prezzo di circa 8 euro ma trattandosi di un farmaco di automedicazione è possibile che il prezzo cambi da una farmacia all’altra. Il prodotto è disponibile anche in bustine.
Dopo aver visto le prime informazioni relative al prodotto, continuiamo con la nostra guida analizzando tutti i principali aspetti relativi ad Enantyum®.
Precauzioni per l’uso, controindicazioni ed interazioni farmacologiche
Nonostante Enantyum® sia un farmaco da banco che potete acquistare liberamente da soli, prima di assumerlo è bene conoscere alcune informazioni.
Innanzitutto, coloro che soffrono di allergia al principio attivo e/o ad uno degli eccipienti della formulazione non dovrebbero assumere il medicinale; questo vale anche se si è allergici all’acido acetilsalicilico oppure ad altri FANS.
Il farmaco è controindicato in chi soffre o ha sofferto in passato di asma bronchiale, rinite acuta di origine allergica, orticaria, angioedema (gonfiore al viso, occhi, lingua con difficoltà respiratorie), polipi nasali in seguito all’assunzione di aspirina o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei.
Enantyum® è controindicato anche nei casi in cui si soffre o si ha sofferto in passato di un’ulcera peptica con o senza sanguinamento allo stomaco, in caso di infiammazioni intestinali come morbo di Crohn o colite ulcerosa, insufficienza cardiaca, disturbi renali, epatopatia grave, disturbi della coagulazione sanguigna, gravidanza (terzo trimestre), allergia, se ha avuto in passato infarto o ictus, lupus eridematoso sistemico e se ha la varicella perché il farmaco può peggiorare l’infezione.
Le principali interazioni farmacologiche di Enantyum® riguardano l’assunzione con i seguenti farmaci:
- diuretici (come la furosemide);
- cortisonici ed alcuni antidepressivi come gli inibitori del reuptake della serotonina che aumentano il rischio di ulcera gastrica;
- anticoagulanti come aspirina a basso dosaggio, warfarin ed eparina;
- metotressato (utilizzato per l’artrite reumatoide ed alcune forme di cancro),
- litio;
- idantoina e fenitoina (farmaci utilizzati per il trattamento dell’epilessia);
- farmaci antipertensivi come ACE inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dell’angiotensina II,
- pentoxifillina e oxpentifillina (per trattare ulcere venose croniche);
- zidovidina per le infezioni da HIV;
- sulfametossazolo;
- antibiotici chinoloni;
- antibiotici aminoglicosidi;
- anticoagulanti orali come clorpropamide e glibenclamide;
- streptochinasi, ciclosporina e tacrolimus;
- probenecid;
- digossina,
- agenti antipiastrinici;
- mifepristone utilizzato come abortivo.
Per quanto riguarda l’utilizzo di Enantyum® in gravidanza, la sua assunzione deve essere evitata nell’ultimo trimestre oppure se si sta allattando.
Inoltre, se è in corso di gravidanza, se sospetta o la sta pianificando è bene chiedere sempre prima il consiglio al proprio medico. L’utilizzo di questo medicinale infatti è consentito solo se i benefici per la madre e per il feto superano i rischi di una sua assunzione.
Se avete anche un minimo dubbio riguardo l’assunzione di questo prodotto in combinazione con altri farmaci è sempre bene consultare il medico e/o il farmacista.
Posologia ed effetti collaterali di Enantyum®
Per ridurre al minimo il rischio di effetti collaterali è bene attenersi strettamente alla posologia riportata nel foglio illustrativo oppure quella fornita dal medico o dal farmacista.
La dose raccomandata di Enantyum® è di una compressa al giorno (25 mg di principio attivo) ogni 8 ore non superando mai le 3 compresse al giorno. Se i sintomi non dovessero migliorare, o addirittura dovessero peggiorare, è necessario contattare prontamente il medico.
La dose corretta di Enantyum®, tuttavia, dipende dall’intensità e dal tipo di dolore di cui si soffre.
Nel caso di pazienti anziani la dose deve essere ridotta, in quanto queste categorie di pazienti molto spesso soffrono di patologie renali ed epatiche: in questi casi la dose consigliata scende a 50 mg al giorno che equivalgono a due compresse; successivamente, monitorato l’andamento del dolore e la risposata individuale del paziente, si può aumentare la dose fino a 75 mg.
Il medicinale non è indicato negli adolescenti e nei bambini.
Enantyum® va preso prima o dopo i pasti?
Come tutti gli antinfiammatori, anche nel caso di Enantyum® è preferibile assumerlo dopo i pasti per ridurre il rischio di disturbi gastrici. Tuttavia, nei casi di dolore intenso è possibile assumere le compresse a stomaco vuoto 30 minuti prima di mangiare in quanto questo faciliterà l’assorbimento ed agirà molto più rapidamente.
Le compresse vanno deglutite con un po’ d’acqua.
Come tutti i medicinali, anche Enantyum® non è esente da effetti collaterali che possono essere ridotti se si assume il farmaco seguendo le istruzioni riportate all’interno del foglio illustrativo o quelle fornite dal medico.
Gli effetti collaterali sono riportati in ordine di frequenza nella popolazione e vengono distinti in comuni, non comuni, rari e molto rari sebbene non tutte le categorie di pazienti li manifestano.
- Comuni: Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, bruciore di stomaco, problemi digestivi);
- Non comuni: vertigini, capogiri, insonnia, agitazione, palpitazioni, stitichezza, vampate di calore, flatulenza, astenia, malessere generale;
- Rari: ulcera peptica con possibili emorragie, sangue nelle feci, pressione alta, difficoltà respiratorie, edema periferico e alla laringe, anoressia, acne, eruzioni cutanee, sudorazione, alterazioni delle analisi del sangue, epatite, insufficienza renale acuta, parestesie;
- Molto rari: shock anafilattico, ulcerazione della pelle e della zona genitale, edema facciale, broncospasmo, respiro affannoso, battiti cardiaci accelerati, tinniti, prurito, diminuzione del numero delle piastrine e dei globuli bianchi.