Cosa sta ad indicare la sigla GGT? A cosa servono le gamma GT? Quali sono i valori di riferimento per questo parametro? Cosa succede nel caso in cui dai nostri risultati emergano dei valori troppo bassi? Ci sono dei rischi collegati? E che dire degli eventuali rimedi?
In questo articolo andiamo a parlare di un valore del sangue in cui è coinvolto il funzionamento del nostro fegato. Vedremo insieme quali sono le condizioni patologiche, e non solo, collegate a bassi valori di gamma GT, cercando di individuare insieme quali siano i fattori che determinato questo stato nonché le possibili conseguenze.
In questo articolo parliamo di:
- Cosa sono le gamma GT?
- Come si effettua l’esame per le gamma GT? Quali sono i valori di riferimento?
- Quando ci viene prescritto un esame di questo tipo?
- Valori di gamma GT troppo bassi: cosa vuol dire?
- A volte anche i valori troppo alti potrebbero non significare nulla
- Cosa fare nel caso di valori troppo bassi di Gamma GT?
Cosa sono le gamma GT?
La sigla gamma GT si riferisce alla gamma glutamil transferasi, anche abbreviata con la sigla GGT. Si tratta di una sostanza che possiamo trovare soprattutto nei reni, nelle cellule pancreatiche e nel fegato. Proprio per il fegato, le gamma GT, costituiscono un ottimo indicatore di funzionalità.
Infatti, quando i valori di questo parametro risultano essere troppo alti, generalmente, lo squilibrio è dovuto a un malfunzionamento del fegato. Di solito questo enzima si trova nel nostro sangue in basse quantità, ma quando il fegato è danneggiato i suoi livelli salgono notevolmente.
Il test delle gamma GT viene dunque in genere prescritto nel caso in cui si tema di registrare un valore troppo alto: sarebbe segnale di problemi piuttosto importanti per l’apparato epatico ed è uno dei test più comuni tra quelli che riguardano la diagnosi di problemi al fegato.
Passiamo ora ad approfondire quella che è la modalità con cui si esegue l’esame e quali sono i valori normali della gamma GT.
Come si effettua l’esame per le gamma GT? Quali sono i valori di riferimento?
Sottoporsi alle analisi della gamma GT è molto utile quando si sospetta una disfunzione epatica perché si tratta di un marcatore molto sensibile. Infatti, nel caso di una condizione patologica del fegato, i valori della gamma GT inizieranno ad aumentare prima che si manifestano i sintomi.
Per andare a valutare questo parametro è indispensabile sottoporsi a un semplice prelievo ematico. Le uniche regole da seguire prima di fare questo tipo di esame sono le seguenti:
- Non bere bevande alcoliche almeno fino a 24 ore prima del prelievo, altrimenti i risultati potrebbero alterarsi;
- Restare a digiuno almeno nelle 8 ore che precedono l’esame;
- Ridurre il consumo di sigarette dal giorno che precede il test.
Ogni laboratorio riporta sui referti i propri valori di riferimento, quindi è possibile che, consultando diversi, si notino delle differenze.
Tuttavia è possibile fare una stima dei valori normali, che cambiano in base al genere dell’individuo:
- Donne adulte: 6-29 U/l;
- Uomini adulti: 8-35 U/l;
I valori di riferimento indicano una differenza più o meno sostanziale tra i valori di uomini e donne, questo accade perché, di media, il fegato degli uomini risulta più “stressato” rispetto a quello delle donne.
Basti pensare al fatto che gli uomini assumono più bevande alcoliche rispetto alle donne.
Quando ci viene prescritto un esame di questo tipo?
L’esame della gamma GT viene prescritto quando si sospetta la presenza di una malattia del fegato, oppure con lo scopo di monitorarne l’andamento.
Ci verrà il dubbio di essere affetti da una patologia epatica nel momento in cui iniziano a presentarsi i sintomi, anche se, come abbiamo detto, essi possono presentarsi quando l’aumento delle gamma GT ha già avuto luogo.
Tuttavia i seguenti sintomi sono i più frequenti per una malattia del fegato:
- Affaticamento;
- Vomito;
- Nausea;
- Ittero;
- Gonfiore e dolore degli addominali;
- Sensazione di prurito.
Cosa vuol dire se i valori di gamma GT sono bassi?
Valori di gamma GT troppo bassi: cosa vuol dire?
Quando dalle nostre analisi emergono dei valori di gamma GT bassi, non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Infatti, bassi livelli di questo enzima non indicano altro che un buon funzionamento del nostro fegato.
Il test non ha evidenziato, per intenderci, alcun malfunzionamento tra quelli rilevabili con questo specifico esame.
Nel caso in cui dovessero però permanere dei sintomi che potrebbero far pensare a patologie a carico del fegato, sarà necessario o ripetere il test, oppure seguire altri percorsi di tipo diagnostico per individuare la fonte del problema.
È bene anche ricordare che, tipicamente, un soggetto in salute non presenta in alcun modo valori di gamma GT superiori alla norma e che valori bassi sono segnale di un corpo e di un fegato in salute.
Nel caso in cui i valori di gamma GT fossero dunque bassi, non ci sarebbero motivi di preoccupazione.
Diverso è il discorso nel caso in cui i valori di gamma GT dovessero farsi registrare come troppo alti: è quello che il medico puntava ad individuare, in quanto valori del genere sono segnale importante della presenza di patologie che hanno attaccato e danneggiato il fegato.
A volte anche i valori troppo alti potrebbero non significare nulla
Prima di sottoporvi al test per individuare i livelli di gamma GT, il vostro medico vi avrà sicuramente consigliato di non assumere alcolici almeno per il giorno precedente. Questo perché il consumo di alcol è uno dei fattori che può alterare in modo significativo i valori che vengono fatti registrare.
In alcuni casi dunque, si possono avere dei falsi positivi, ovvero dei valori di gamma GT troppo alti che però non segnalano alcun tipo di danno permanente o comunque di patologia a carico del fegato del paziente.
Cosa fare nel caso di valori troppo bassi di Gamma GT?
Dato che i valori eventualmente troppo bassi di gamma GT non segnalano alcun tipo di stato patologico, non c’è assolutamente nulla da fare. In questo caso, infatti, il nostro corpo sarebbe in salute o comunque non saremmo in presenza di eventi di tipo patologico a carico del fegato.
Nel caso in cui però continuassimo a soffrire di sintomi che potrebbero far pensare a problemi a carico del fegato, sarà necessario sia ripetere il test per le gamma GT, sia seguire altri percorsi di tipo diagnostico, al fine di individuare quali possano essere state le cause che hanno determinato la comparsa dei sintomi.
A scanso di ulteriori equivoci, conviene ripetere che l’aver registrato valori bassi di gamma GT non è segnale di alcuna patologia in corso: i soggetti perfettamente in salute fanno infatti registrare valori tipicamente molto bassi.
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