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Le persone a cui è stato diagnosticato il diabete e che devono utilizzare le iniezioni di insulina, presto avranno un nuovo prodotto disponibile: l’insulina settimanale. La Commissione Europea ha autorizzato ufficialmente la commercializzazione del prodotto, a base di insulina icodec, per pazienti con diabete di tipo 2 e in alcuni casi per diabete di tipo 1. Ecco, più in dettaglio, in cosa consiste il diabete e come la nuova insulina avrà un impatto sulla vita dei pazienti.
Diabete mellito, patologia conosciuta fin dall’antichità
Il termine “diabete mellito” deriva dal greco (diabaìno = passare attraverso) e dal latino (mellitus = dolce). Si riferisce al fenomeno, conosciuto già nell’antichità, del passaggio di sostanze dolci (ora sappiano che è il glucosio) nelle urine. Infatti, per lungo tempo la diagnosi veniva effettuata dai medici assaggiando le urine dei pazienti.
Il dottor Marco Mirani, diabetologo in Humanitas spiega:
“Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della glicemia (la quantità di glucosio nel sangue), dovuto a un difetto di secrezione o a un’azione inadeguata dell’insulina, l’ormone prodotto dalle cellule del pancreas e deputato al controllo dei livelli di zucchero”.
Diabete di tipo 1 e di tipo 2: cosa sono e differenze
Esistono due diverse tipologie di diabete: il diabete di tipo 1, che interessa tra il 5% e il 10% dei diabetici, e il diabete di tipo 2, più comune, che riguarda più del 90% dei pazienti. Differiscono per modalità di insorgenza, per terapia e per l’impatto sulla vita dei pazienti.
Tra i sintomi più comuni del diabete di tipo 1, quello più diffuso nelle fasce più giovani sono:
- Poliuria: un aumento del volume delle urine e una più frequente necessità di minzione
- Polidipsia: forte sensazione di sete
- Polifagia paradossa: aumento dell’appetito, seguito da perdita di peso ingiustificata
- Stanchezza cronica: affaticamento continuo accompagnato da visione offuscata
- Irritazioni cutanee e infezioni: prurito, secchezza, infezioni alla cute frequenti o disidratazione.
Il diabete tipo 2 è una malattia multifattoriale che tende a presentarsi dopo i 30-40 anni d’età. Tra i fattori di rischio più rilevanti per l’insorgenza del diabete di tipo 2 figurano la familiarità alla malattia, uno stile di vita sedentario, un’alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri ed essere in sovrappeso.
I sintomi sono i medesimi elencati per il diabete di tipo 1, ma si possono aggiungere:
- Dolori addominali
- Cefalee frequenti
- Difficoltà di cicatrizzazione delle ferite
- Parestesia: ovvero formicolio di mani e piedi
Cos’è e perché è così importante l’insulina
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas e serve a tenere sotto controllo la glicemia (il livello di zuccheri nel sangue, in particolare glucosio). Nelle persone con diabete di tipo 1 la terapia insulinica è necessaria, in quelle con un diabete di tipo 2 viene utilizzata nel caso in cui non siano sufficienti gli antidiabetici orali. L’insulina deve essere iniettata, le dosi variano da paziente a paziente e a seconda della formulazione prescritta, infatti ne esistono di diverse tipologie. L’azione esercitata dal farmaco è però sempre la stessa: le uniche differenze riguardano la rapidità d’azione e per quanto tempo riesce a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue.
Le insuline disponibili si distinguono, a seconda della velocità e della durata di azione, in:
- rapidissime (lispro, aspart, glulisina)
- rapide (umana regolare)
- intermedie (NPH)
- a lunga durata (glargine, detemir, lisproprotamina, degludec)
- Sono disponibili anche miscele precostituite di insulina rapidissima e intermedia.
Come ha fatto sapere la Commissione Europea, è stata autorizzata recentemente per il trattamento del diabete, anche l’insulina icodec, di tipo innovativo perché è una insulina settimanale.
La Commissione Europea approva l’insulina setimanale
Il 21 marzo 2024, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha adottato un parere positivo, raccomandando il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale Awiqli. Recentemente la Commissione Europea, come ha fatto sapere sul suo sito, ne ha dato il via libera. L’indicazione è per il trattamento del diabete mellito negli adulti. Il richiedente per questo medicinale è Novo Nordisk A/S che ha ricevuto le approvazioni normative del prodotto anche in Svizzera e Canada per il trattamento sia del diabete di tipo 1 che del diabete di tipo 2 negli adulti. Le raccomandazioni dettagliate per l’uso di questo prodotto saranno descritte nel riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), che sarà pubblicato nel rapporto di valutazione pubblica europea (EPAR). L’RCP sarà reso disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione Europea.
L’insulina icodec: come funziona e per chi è indicata
Awiqli, nome commerciale del prodotto, è una insulina icodec, cioè un’insulina umana ad azione prolungata utilizzata nel diabete (codice ATC: A10AE07). L’azione principale di questo tipo di insulina è regolare il metabolismo del glucosio. Il prodotto sarà disponibile come soluzione iniettabile sottocutanea da 700 U/ml in penna pre-riempita una volta a settimana.
Più in dettaglio, l’efficacia di un’iniezione settimanale di insulina icodec è stata confrontata con l’insulina basale somministrata una volta al giorno in sei studi clinici randomizzati e confermativi. I risultati mostrano che l’insulina icodec non è inferiore all’insulina basale somministrata una volta al giorno nel ridurre i livelli di HbA1c. L’effetto collaterale più comune del prodotto può essere l’ipoglicemia.
L’insulina icodec sarà utilizzata principalmente nei pazienti con diabete di tipo 2 e dovrebbe essere utilizzata nei pazienti con diabete di tipo 1 solo quando è previsto un chiaro beneficio dalla somministrazione settimanale. Inoltre, nei pazienti con diabete di tipo 1, gli eventi ipoglicemici sono più comuni rispetto all’insulina basale somministrata quotidianamente.
I vantaggi dell’insulina icodec
Oggi la terapia insulinica prevede la somministrazione di insulina da parte del paziente almeno una volta al giorno con un impatto che va dalla gestione della terapia stessa alla sfera sociale, lavorativa e psicologica. Questa modalità prevede la necessità di dover monitorare e gestire il diabete quotidianamente e di dover programmare preventivamente l’intera giornata. Inoltre, il numero di iniezioni può rappresentare un ostacolo in termini di qualità di vita e di aderenza alla terapia. Infatti, fa sapere una nota Novo Nordisk, il 50% delle persone con diabete, che necessitano di terapia insulinica, ritardano di oltre due anni l’inizio del trattamento.
Chi soffre di diabete, con la nuova insulina settimanale, potrà ridurre il numero di somministrazioni di insulina ad una sola volta a settimana passando in un anno da un minimo di 365 iniezioni a 52. Oltre a favorire il miglioramento della qualità di vita dei pazienti, la nuova insulina settimanale ha un impatto anche sulla sostenibilità ambientale.
Fonti:
Humanitas- Diabete e Insulina
Novo Nordisk – Comunicato Stampa