Lo iodopovidone è un principio attivo utilizzato per disinfettare la cute lesa ed è molto meglio conosciuto con il suo nome commerciale, ossia il Betadine®. Ma come si usa questo particolare tipo di disinfettante? Ci sono dei rischi? Fa male? Qual è il suo meccanismo d’azione? Ci sono delle controindicazioni oppure no?
Se stai cercando una risposta a tutte queste domande allora questo è sicuramente l’articolo che fa per te! Infatti oggi ti presentiamo una vera e propria guida sul disinfettante iodopovidone, vedendo insieme come agisce e quando possiamo o non possiamo usarlo.
In questo articolo parliamo di:
Quanti tipi di ferite esistono?
Visto che, come abbiamo detto nella breve introduzione, iodopovidone è il nome di un principio attivo largamente utilizzato per la disinfezione delle ferite, prima di concentrarci sul farmaco e di vedere qual è il suo meccanismo d’azione, è il caso di capire quanti tipi di ferite esistono.
Infatti, solo sapendo riconoscere le varie tipologie di lesioni possiamo trattarle nel migliore dei modi e comportarci di conseguenza. A seconda della gravità facciamo una distinzione tra i seguenti tipi di ferita:
- La ferita penetrante in cui la lacerazione è molto profonda, a tal punto che si presenta anche il rischio di danneggiare gli organi interni;
- La ferita profonda in cui la lacerazione arriva ad interessare gli strati che si trovano al di sotto del tessuto cutaneo;
- La ferita superficiale in cui, come si intuisce dal nome, ad essere coinvolti sono solo gli strati superficiali della pelle. Fortunatamente questa è anche la tipologia più comune.
Le prime due, ossia le ferite penetranti e profonde, necessitano dell’intervento di un medico o, addirittura, bisogna recarsi al pronto soccorso più vicino per ricevere tutti i trattamenti necessari per risolvere la situazione nel migliore dei modi.
Al contrario, le ferite superficiali, che ognuno di noi avrà avuto almeno una volta nella vita ma anche più di una, possono essere trattate a casa, adottando le misure e le precauzioni necessarie.
La necessità di farsi visitare dal medico o di recarsi al pronto soccorso nel caso di ferite penetranti e/o profonde, è dettata dal fatto che, in questi casi, si presenta un rischio di infezione non indifferente, oltre al rischio di perdere una quantità di sangue eccessiva.
Inoltre, in questi casi, come abbiamo già detto all’inizio del paragrafo, potrebbero danneggiarsi anche gli organi interni, un rischio che non va assolutamente sottovalutato soprattutto se si tratta degli organi vitali.
Infine, le ferite possono essere classificate anche in base all’oggetto che le ha procurate, ad esempio le ferite da taglio, quelle da punta, o quelle lacero-contuse, ma oggi non ci soffermeremo su questo, andiamo a vedere cos’é lo iodopovidone e qual è il suo meccanismo d’azione.
Che cos’è lo iodopovidone? Come agisce?
Come abbiamo già accennato nella breve introduzione del nostro articolo, lo iodopovidone è un principio attivo conosciuto soprattutto per uno dei farmaci che lo contengono e che viene largamente utilizzato per disinfettare le ferite: il Betadine®.
Più precisamente, quando si parla di iodopovidone ci riferiamo ad un particolare complesso di molecole, ossia:
- lo iodio;
- Il Ppolivinilpirrolidone, un detergente sintetico.
Queste sostanze hanno trovato largo utilizzo nella disinfezione della cute, sia essa lesa o integra, della mucosa vaginale, rettale e/o orale. Ciò è dovuto dalla loro capacità di inibire la sintesi proteica dei batteri attraverso il processo di ossidazione dei gruppi sulfidrillici.
Sono stati condotti diversi studi su questo gruppo molecolare e alcuni di questi hanno portato a dei risultati molto rilevanti dal punto di vista medico. Ad esempio lo iodopovidone si è dimostrato particolarmente utile anche in caso di pneumotorace in quanto è utile per limitare la diffusione del liquido pleurale.
In tal modo lo iodopovidone ci permette di limitare la comparsa di processi infettivi. Vale lo stesso anche nel caso di pazienti che si sono sottoposti all’intervento di cataratta, a patto che si usi la percentuale giusta che generalmente corrisponde al 10%.
Come si usa questo tipo di disinfettante?
Per capire al meglio come si usa lo iodopovidone facciamo riferimento al Betadine®, ossia il prodotto commerciale che lo contiene e che è praticamente conosciuto da tutti.
In linea di massima l’utilizzo corretto del Betadine®, sia esso sotto forma di spray o di soluzione cutanea, prevede di applicare il prodotto sull’area di interesse per circa due volte al giorno.
Nel momento in cui applichiamo questo prodotto noteremo sin da subito la formazione di una patina dal colore marroncino sulla pelle ed è proprio questa patina che riesce a prolungare l’effetto disinfettante dello iodio che si trova al suo interno.
Quando usiamo il Betadine®, però, dobbiamo ricordare che si tratta di un presidio medico concepito solo ed esclusivamente per uso esterno, non va assolutamente ingerito e non deve entrare in contatto con le mucose, né con gli occhi.
Inoltre, il Betadine®, qualsiasi sia il suo formato, non va usato per un periodo di tempo che supera i 10 giorni di trattamento e, così come accade per qualsiasi altro farmaco, bisogna contattare il proprio medico curante se si dovessero manifestare degli effetti indesiderati.
Ci sono delle controindicazioni o degli effetti collaterali relativi a questo disinfettante?
Visto che si tratta di un medicinale a tutti gli effetti, ci sono delle indicazioni ben precise da rispettare e delle controindicazioni da considerare prima di usare il prodotto.
L’uso del Betadine®, o degli altri prodotti a base di iodopovidone è controindicato soprattutto nelle seguenti condizioni:
- Nel caso in cui si è affetti da particolari patologie che interessano la tiroide (ipotiroidismo o ipertiroidismo);
- Nel caso di ipersensibilità o allergia al principio attivo;
- Nel caso di ipersensibilità o allergia agli eccipienti contenuti nel medicinale
Per quanto riguarda, invece, gli effetti indesiderati connessi all’utilizzo del Betadine® ricordiamo soprattutto la comparsa di irritazioni, prurito e bruciore nella zona trattata.
Intuibilmente, qualora dovessero manifestarsi degli effetti collaterali che pensiamo essere collegati all’utilizzo del farmaco è opportuno lavare via il prodotto e contattare il proprio medico per trovare una soluzione alternativa.
Oltre al Betadine, quali sono gli altri medicinali che contengono Iodopovidone?
Fino ad ora abbiamo parlato del Betadine® perché è il prodotto più utilizzato che contiene lo Iodopovidone. Tuttavia ne esistono molti altri in commercio e tra questi ricordiamo soprattutto quelli citati in seguito:
- Lo Joducur® un medicinale disinfettante a base di Iodopovidone, utilizzato soprattutto per disinfettare il campo operatorio, ma anche per l’antisepsi delle ferite, delle ustioni e di eventuali piaghe. Questo farmaco viene anche utilizzato nella forma diluita per disinfettare il cavo orale nel caso di tonsillite o in presenza di infezioni;
- Lo Iodoten®, con una concentrazione al 7,5% viene usato per disinfettare e detergere la pelle nel caso di lesione;
- Braunol® è una soluzione cutanea realizzata proprio per disinfettare la pelle in presenza di lesioni, di ustioni, di piaghe e di ferite di altro tipo. Questo farmaco ha trovato largo utilizzo anche nella sterilizzazione del piano operatorio;
- Il Poviderm® viene usato soprattutto per la disinfezione della cute, sia essa integra o lesa (con ustioni, ferite o lesioni di altro genere), ma anche per disinfettare il campo operatorio;
- Il Farmaiod®, come gli altri prodotti, è a base di Iodopovidone e serve per disinfettare la cute, sia essa lesa oppure no e per delimitare il campo operatorio.