Con il suo comunicato stampa n. 680 del 30 dicembre 2021 l’AIFA ha autorizzato l’utilizzo dei farmaci antivirali molnupiravir e remdesivir per i pazienti con COVID-19 che non necessitano di cure ospedaliere.
Vediamo nel dettaglio quali sono le disposizioni dettate dalle autorità per la somministrazione delle terapie contro l’infezione da SARS-CoV-2.
In questo articolo parliamo di:
Molnupiravir e remdesivir: caratteristiche dei due farmaci
I due farmaci sviluppati dalle case farmaceutiche USA Merck & Co. e Gilead Sciences sono commercializzati in Italia e Unione Europea con i nomi di “Lagevrio“ e “Veklury“. Il primo è un antivirale orale, mentre per il secondo si prevede la somministrazione endovenosa.
Il molnupiravir può ridurre fino al 50% il rischio di ospedalizzazione e morte dei pazienti con malattia COVID-19 in forma lieve o moderata. L’assunzione del molnupiravir è raccomandata per 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi dell’infezione o e/o dal primo tampone positivo. Per conoscere ulteriori informazioni riguardo questa terapia, si consiglia di leggere il nostro articolo incentrato sul molnupiravir e gli studi di Fase III sulla sua efficacia.
Il redemsivir è un inibitore dell’enzima virale RNA polimerasi sviluppato contro altre infezioni virali (Ebola, malattia da virus Nipah, febbre emorragica di Marburg etc.), ma è stata provata la sua efficacia nell’abbassare il rischio di sviluppare COVID-19 in forma severa nei soggetti ad alto rischio che non richiedono ossigeno-terapia. La somministrazione della terapia può avvenire fino a 7 giorni dopo la comparsa dei primi sintomi. Per conoscere ulteriori informazioni riguardo questo farmaco, si consiglia di leggere il nostro articolo incentrato sul redemsivir e gli studi che ne hanno accertato l’efficacia contro l’infezione da SARS-CoV-2.
Le linee guida dell’AIFA per la somministrazione di farmaci
In base alle linee guida dell’AIFA, le due terapie devono essere somministrate nelle seguenti modalità e dosaggi (fonte):
- Molnupiravir: via orale, assunzione di 200 mg di farmaco (equivalenti a 4 compresse) per due volte al giorno, fino a un massimo di 5 giorni;
- Redemsivir: via endovenosa, assunzione di 200 mg di farmaco per il primo giorno e di 100 mg nei giorni seguenti, fino a un massimo di 3 giorni;
La pillola anti-COVID di Merck & Co. sarà distribuita dalla Struttura Commissariale alle Regioni a partire dal 4 gennaio. La sua prescrizione sarà eseguita mediante l’utilizzo di un registro di monitoraggio che sarà presto accessibile online sul sito dell’AIFA.
Molnupiravir e redemsivir: per chi non sono consigliati?
Come sottolineato dall’EMA, l’impiego del Molnupiravir non è raccomandato per le donne in stato di gravidanza o per quelle che potrebbero esserlo durante la terapia contro la COVID-19. Le madri dovrebbero inoltre interrompere l’allattamento qualora fosse loro somministrata la pillola anti-COVID (fonte).
Per quanto riguarda il redemsivir, esso è autorizzato solo per i pazienti a partire dai 12 anni d’età con peso corporeo non inferiore ai 40 kg (fonte). Non è pertanto possibile somministrare il farmaco antivirale ai minori di 12 anni.
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