Ricetta dematerializzata: addio alla carta dal 2025

A partire dalla pandemia, le prescrizioni mediche sono passate da essere cartacee a digitali. La ricetta dematerializzata è diventata la normalità, sia per i professionisti sanitari sia per i pazienti. Dal 2025, con la legge di Bilancio, ci saranno ulteriori aggiornamenti: principalmente tutte le prescrizioni dovranno essere digitalizzate. Nonostante i vantaggi date dalla prescrizione elettronica, la novità porta però alcune perplessità da parte dei medici e dei farmacisti.

Cos’è la ricetta dematerializzata

La ricetta dematerializzata, comunemente chiamata anche ricetta elettronica, è la prescrizione digitalizzata della tradizionale ricetta cartacea o “rossa”. Viene compilata dal medico e attraverso la ricetta è possibile ottenere in farmacia i farmaci a carico del servizio sanitario nazionale e/o prestazioni specialistiche o diagnostiche presso strutture pubbliche o private convenzionate con l’SSN. Le ricette elettroniche dematerializzate sono valide su tutto il territorio nazionale ed il cittadino corrisponde il valore del ticket valido nella propria Regione. In generale, la validità della ricetta dematerializzata è di 30 giorni dalla data di prescrizione. In seguito non ha più valore e i farmaci non possono essere più erogati. Anche i medicinali normalmente erogati con ricetta “bianca”, quindi non a carico dell’SSN, vengono erogati con la ricetta dematerializzata. In questo caso la validità della prescrizione e il numero dei medicinali prescritti varia.

Come funziona la ricetta dematerializzata

Il medico registra sul Sistema tessera sanitaria i dati del cittadino e della prescrizione, cioè le indicazioni utili per il professionista sanitario. Al cittadino rilascia il numero di ricetta elettronica (NRE). Inoltre, è possibile la stampa del promemoria cartaceo per il paziente che vedrà indicati, ad esempio, per la prescrizione di un medicinale: i dati del paziente, i dati del medico prescrittore, il nome del farmaco, il dosaggio, la forma farmaceutica e il numero di confezioni e la data della ricetta. Il promemoria non è più obbligatorio, perché in molte Regioni si è arrivati alla completa informatizzazione dell’intero ciclo di vita della tradizionale ricetta medica cartacea.

Cosa cambia a partire dal 2025

Con la legge di Bilancio, dal 2025 tutte le ricette mediche dovranno essere in formato elettronico e non più cartaceo. La dematerializzazione delle prescrizione di farmaci a carico del SSN è prevista dall’articolo 54 della manovra:

“Tutte le prescrizioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale, dei servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile (Sasn) e dei cittadini sono effettuate nel formato elettronico”.

Le tradizionali ricette cartacee (rosse e bianche) possono venire usate eccezionalmente solo per alcuni farmaci. Resterà la possibilità di continuare a stampare le ricette -il promemoria- da parte dei medici e dei pazienti, ma le prescrizioni si dovranno sempre generare in digitale. Così la ricetta dematerializzata entrerà completamente a regime dopo la sperimentazione partita con la pandemia. L’obiettivo è quello di potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e garantire il completo aggiornamento del Fascicolo sanitario elettronico. Certamente, il passaggio alla totale digitalizzazione ha evidenziato le opportunità, ma anche le criticità, soprattutto da parte di chi lavora quotidianamente con il flusso delle ricette e delle prescrizioni.

Pro e contro della dematerializzazione

Gli operatori sanitari, soprattutto medici e farmacisti hanno evidenziato i pro, ma anche i contro dell’obiettivo della legge di bilancio sulla dematerializzazione. Da una parte la ricetta dematerializzata riduce l’utilizzo di carta e semplifica le attività di gestione della documentazione cartacea da parte delle ASL. Inoltre, la certificazione dei dati delle ricette sia in fase di prescrizione che di erogazione evita errori, duplicazioni ed eventuali truffe e falsificazioni.

Dall’altra i professionisti sanitari rimarcano i frequenti malfunzionamenti tecnici della piattaforma di gestione delle ricette elettroniche. Questo porta alla necessità di trovare soluzioni per garantire comunque il servizio ai pazienti. Ecco che un promemoria cartaceo garantirebbe l’erogazione del farmaco, della visita o del servizio diagnostico in attesa del ripristino della piattaforma o della connessione internet. Pur non negando l’utilità dei mezzi elettronici, questi sono strumenti che devono rappresentare un ausilio per il medico e per la qualità dell’assistenza. Infine, c’è un problema di scarsa alfabetizzazione digitale in un Paese che invecchia sempre di più. Di conseguenza, le persone anziane non hanno tutte l’accesso o le competenze ai vari portali e sistemi digitali con il rischio di una minore aderenza terapeutica e di curarsi compromettendo la propria salute.

Fonti:
Sistema Tessera Sanitaria – Ricetta dematerializzata

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