L’anticorpo monoclonale ustekinumab è un farmaco biologico che ha avuto nel tempo diverse estensioni d’uso, dopo essere stato approvato nel 2009 per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa e dell’artrite psoriasica. Dal 2016, è rimborsabile anche per i pazienti affetti da morbo di Crohn da moderato a grave. Nel 2022, ha infine ottenuto una nuova indicazione d’uso per il trattamento della colite ulcerosa attiva di grado moderato a grave.
Questo farmaco rappresenta una vera e propria svolta terapeutica per i pazienti affetti da morbo di Crohn che non rispondono alle terapie convenzionali. Grazie al suo meccanismo d’azione innovativo e alla capacità di mantenere la remissione clinica, ustekinumab costituisce infatti un’opzione efficace e ben tollerata per molti pazienti.
Vediamo insieme che tipo di farmaco è, come funziona, quali sono i vantaggi nel suo utilizzo rispetto alle terapie tradizionali e altre utili informazioni per i pazienti.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è il farmaco biologico ustekinumab (Stelara®)?
- Ustekinumab (Stelara®): a cosa serve e come agisce?
- Quanto dura la terapia con Stelara®?
- Quali sono i vantaggi di ustekinumab (Stelara®) rispetto ad altri farmaci?
- Quali sono le controindicazioni e le precauzioni d’uso di ustekinumab (Stelara®)?
- Quali sono gli effetti collaterali di Stelara®?
- Quanto costa ustekinumab e come ottenerlo?
- Fonti
Che cos’è il farmaco biologico ustekinumab (Stelara®)?
Ustekinumab è il principio attivo di Stelara®, un farmaco biologico di ultima generazione, appartenente ad un gruppo di medicinali chiamati anticorpi monoclonali.
In particolare, ustekinumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che appartiene alla classe dei farmaci immunosoppressori, ovvero in grado di interferire con i processi infiammatori e autoimmuni, riducendo in parte l’attività del sistema immunitario.
Strutturalmente, ustekinumab è un anticorpo IgG1 kappa, progettato per bloccare determinate proteine coinvolte nei processi infiammatori.
Ustekinumab (Stelara®): a cosa serve e come agisce?
Nel trattamento del morbo di Crohn, ustekinumab è utilizzato nei casi in cui il controllo dell’infiammazione intestinale risulta essere inadeguato con le terapie standard. Il morbo di Crohn è infatti una malattia infiammatoria cronica intestinale di origine autoimmune, che colpisce migliaia di persone in Italia e provoca principalmente:
- dolore addominale
- diarrea persistente
- perdita di peso
- affaticamento
Ustekinumab è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da morbo di Crohn da moderato a grave, che non rispondono adeguatamente o non tollerano altri trattamenti convenzionali, come i corticosteroidi, gli immunosoppressori (ad esempio, azatioprina) o gli inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), come infliximab o adalimumab.
Ustekinumab può favorire la remissione clinica (la riduzione o la scomparsa dei sintomi) e mantenerla nel tempo, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Questo farmaco agisce bloccando due proteine (chiamate citochine), ovvero molecole messaggere che svolgono un ruolo chiave nell’attivazione del sistema immunitario e nella risposta infiammatoria: l’interleuchina-12 (IL-12) e l’interleuchina-23 (IL-23). La regolazione anomala di IL-12 e IL-23 è infatti associata a patologie immuno-mediate, come la psoriasi, l’artrite psoriasica, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.
Legandosi alla subunità p40 di queste citochine, ustekinumab impedisce la loro interazione con i recettori delle cellule immunitarie (cellule T), interrompendo i segnali infiammatori associati al morbo di Crohn.
L’inibizione di IL-12 e IL-23 diminuisce quindi l’infiammazione cronica che danneggia l’intestino nei pazienti con questa malattia autoimmune.
Il trattamento con Stelara® ha dimostrato la sua efficacia, con effetti mantenuti nel tempo, riducendo i livelli dei marcatori infiammatori comunemente utilizzati per il monitoraggio del morbo di Crohn quali:
- proteina C-reattiva (PCR): è un indicatore sistemico di infiammazione che tende a essere elevato durante le fasi attive della malattia.
- calprotectina fecale: i suoi valori riflettono direttamente lo stato infiammatorio della mucosa gastrointestinale.
Quanto dura la terapia con Stelara®?
La terapia con Stelara® per il trattamento del morbo di Crohn prevede la somministrazione del farmaco sotto forma di soluzione iniettabile in due fasi:
- dose di carico (iniziale): somministrata per via endovenosa (infusione) in base al peso corporeo. Questa fase iniziale è definita “induzione” e dura 8 settimane.
- dosi di mantenimento: somministrate tramite iniezione sottocutanea. La prima somministrazione sottocutanea di 90 mg avviene solitamente 8 settimane dopo quella endovenosa. Dopo la prima dose sottocutanea, la frequenza delle somministrazioni può essere ogni 8 o 12 settimane, a discrezione del medico in base al giudizio clinico.
La decisione sulla durata effettiva del trattamento è individuale e deve essere presa dal medico specialista in base alla risposta del paziente e al quadro clinico.
Quali sono i vantaggi di ustekinumab (Stelara®) rispetto ad altri farmaci?
Stelara® presenta diversi vantaggi nel trattamento del morbo di Crohn, ecco i principali:
- Meccanismo d’azione differente: ustekinumab si contraddistingue grazie a una nuova modalità d’azione, cioè blocca l’attività di due molecole messaggere (IL-12 e IL-23) coinvolte nell’infiammazione intestinale. Questo lo rende efficace anche nei pazienti che non rispondono o sono intolleranti agli inibitori del TNF-α, che agiscono su un’altra via infiammatoria.
- Migliore profilo di sicurezza: gli studi clinici hanno evidenziato che ustekinumab presenta un rischio inferiore di contrarre infezioni gravi rispetto agli anti-TNF-α, mostrando una buona tollerabilità nel lungo termine.
- Modalità di somministrazione: una singola infusione endovenosa iniziale seguita da iniezioni sottocutanee ogni 8 o 12 settimane. Questo significa meno somministrazioni rispetto ad altri farmaci biologici e una migliore aderenza alla terapia.
- Miglioramento della qualità della vita: i pazienti hanno riportato miglioramenti significativi nei punteggi di attività clinica della malattia (CDAI), un indice che riflette la sintomatologia e l’attività della malattia e nella qualità della vita in generale.
Quali sono le controindicazioni e le precauzioni d’uso di ustekinumab (Stelara®)?
Come ogni farmaco, ustekinumab richiede alcune precauzioni. È controindicato nei pazienti con:
- Infezioni attive gravi (come tubercolosi o sepsi).
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale.
Le avvertenze principali riguardano:
- Infezioni: ustekinumab può aumentare il rischio di infezioni. È fondamentale eseguire lo screening per la tubercolosi prima di iniziare la terapia e occorre monitorare i segni di un’eventuale infezione durante il trattamento.
- Vaccinazioni: i vaccini vivi attenuati (come il vaccino per morbillo o varicella) devono essere evitati durante la terapia e nei 15 mesi successivi all’interruzione.
- Neoplasie: occorre sapere che gli immunosoppressori come ustekinumab possono aumentare il rischio di insorgenza di neoplasie.
- Reazioni di ipersensibilità: sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi come anafilassi e angioedema, anche alcuni giorni dopo il trattamento.
Sebbene non siano state osservate interazioni farmacologiche significative con altri farmaci, è importante informare il medico in caso di eventuali terapie concomitanti.
Infine, per quanto riguarda la gravidanza e l’allattamento, data la mancanza di studi specifici, è consigliabile non assumere ustekinumab durante la gestazione, a meno che i benefici superino i potenziali rischi. Il farmaco non è raccomandato neanche durante l’allattamento, poiché il passaggio nel latte materno non è stato completamente studiato.
Quali sono gli effetti collaterali di Stelara®?
Stelara® è generalmente ben tollerato, ma come tutti i farmaci può causare effetti collaterali.
I più comuni includono:
- infezioni lievi delle vie respiratorie superiori, come la nasofaringite
- mal di testa
- problemi gastrointestinali come diarrea, nausea e vomito
- affaticamento
- dolori muscolari
- eritema e dolore nel sito di iniezione
Sebbene rari, possono verificarsi anche effetti più seri come reazioni allergiche gravi, inclusa l’anafilassi.
Quanto costa ustekinumab e come ottenerlo?
Il trattamento con ustekinumab è a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e può essere prescritto esclusivamente da medici specialisti.
Per ottenere ustekinumab è infatti necessaria una prescrizione medica da parte di centri ospedalieri o specialisti tra cui reumatologi, dermatologi, gastroenterologi, internisti e pediatri, per le formulazioni sottocutanee, e gastroenterologi e internisti per quelle endovenose.
Fonti
- AIFA- https://medicinali.aifa.gov.it/it/#/it/dettaglio/0000042126
- Feagan, B.G., et al. Ustekinumab as Induction and Maintenance Therapy for Crohn’s Disease. N Engl J Med. 2016; 375(20), 1946-60. https://doi.org/10.1056/NEJMoa1602773
- Barkai, L.J., et al. Efficacy, drug sustainability, and safety of ustekinumab treatment in Crohn’s disease patients over three years. Sci Rep. 2024 14, 14909. https://doi.org/10.1038/s41598-024-65987-1