Ora che è passata la “febbre” delle elezioni, si torna a parlare di vaccinazione contro Covid-19. In particolare sotto i riflettori, ci sono i nuovi vaccini bivalenti (Comirnaty e Spikevax) formulati per rispondere meglio alla variante Omicron, attualmente in circolo con le sue sottovarianti. I vaccini bivalenti sono già in uso per le categorie più fragili della popolazione chiamata a fare il secondo richiamo, detto impropriamente “quarta dose”. I vaccini bivalenti possono essere utilizzati anche come secondo booster per chi lo richieda in modo facoltativo dai 12 anni in avanti. Per capire cosa sono, come funzionano, i vantaggi rispetto alla formulazione precedente e perché vengono utilizzati continuate la lettura dei prossimi paragrafi.
In questo articolo parliamo di:
Vaccini bivalenti contro COVID-19: cosa sono
Con “vaccini bivalenti” intendiamo di solito vaccini formulati per attivare la risposta immunitaria verso due patogeni differenti in un’unica somministrazione.
I “vaccini bivalenti contro COVID-19” sono vaccini attivi contro il ceppo di SARS-CoV-2 originario e contro la variante Omicron. I vaccini bivalenti contro COVID-19 autorizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e da quella italiana (AIFA) in Italia sono due:
- Comirnaty, sviluppato da Pfizer
- Spikevax della casa farmaceutica Moderna.
Entrambi i vaccini sono costituiti per metà dal vaccino convenzionale e per l’altra metà sono attivi contro Omicron e le sue sottovarianti indicate con le sigle BA 1, BA 4, BA 5. Inoltre, la risposta immunitaria data dai vaccini bivalenti sembra contrastare anche altre sottovarianti di Omicron come BA2 e BA.2.75.
Perché oggi funzionano meglio i vaccini bivalenti contro COVID-19
I vaccini somministrati nel 2020 e 2021 sono tuttora validi, ma è stato necessario un “aggiornamento” per garantire maggior protezione nei confronti delle varianti. Le varianti sono evoluzioni del virus per sopravvivere in natura e nel suo ospite. Come spiegato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità:
La maggior parte delle modifiche ha un impatto minimo o nullo sulle proprietà del virus. Tuttavia, alcuni cambiamenti possono influenzare le proprietà del virus, come la facilità con cui si diffonde, la gravità della malattia associata o le prestazioni di vaccini, medicinali terapeutici, strumenti diagnostici o altre misure di salute pubblica e sociali.
Sempre l’Organizzazione mondiale di Sanità, che monitora le varianti di SARS-CoV-2 circolanti nel mondo, ha eliminato dal giugno 2022 la variante Delta tra le varianti di interesse (VOC) circolanti, lasciando in lista solo Omicron e le sue sottovarianti.
Fonte: https://www.who.int/activities/tracking-SARS-CoV-2-variants alla data del 4/10/2022
Secondo la Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, i vaccini bivalenti hanno mostrato la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5.
Questo fa sì che, anche se il vaccino monovalente contro il ceppo originario continua a offrire una protezione buona contro un decorso grave della malattia anche causata da Omicron, il vaccino bivalente può offrire una protezione maggiore e più specifica.
Cosa contengono?
I vaccini bivalenti contro SARS-CoV2 sono sempre vaccini a mRNA e sono in grado non solo di sviluppare gli anticorpi contro Covid-19 con ceppo originario, ma anche contro Omicron e alcune sue sottovarianti. L’mRNA contiene l’istruzione che serve al sistema immunitario per produrre la proteina Spike, cioè la proteina presente sulla superficie del virus che lo fa entrare nelle cellule scatenando la malattia. L’mRNA, però, non rimane nel nostro corpo per sempre, ma si degrada dopo aver consegnato le informazioni sul virus.
Con il vaccino bivalente il sistema immunitario non solo impara a riconoscere il virus e le varianti, ma induce anche una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino monovalente originario. Ecco, quindi, come fa il nostro sistema immunitario ad essere pronto in caso di un eventuale attacco.
La circolare del Ministero della Salute, con AIFA e l’Istituto Superiore di Sanità è chiara nell’affermare che possono essere utilizzati i vaccini bivalenti Comirnaty e Spikevax senza distinzioni.
A chi sono consigliati i vaccini bivalenti contro SARS-CoV-2
Secondo quanto riportato da AIFA, i dati sui vaccini bivalenti mostrano lo stesso grado di sicurezza della versione monovalente e sono usati come richiamo per:
- tutti i pazienti fragili: persone che hanno più di 60 anni e/o che presentano fattori di rischio e patologie specifiche. In alcuni casi, per pazienti fragili molto specifici, si sta valutando la “quinta dose”, cioè la terza dose booster
- gli operatori sanitari
I vaccini bivalenti possono essere somministrati a:
- tutte le persone sotto i 60 anni
- gli adolescenti a partire dai 12 anni
- donne in gravidanza
che ne facessero richiesta in modo facoltativo.
Per qualunque dubbio o necessità particolari di salute, è bene chiedere un confronto al proprio medico di base o allo specialista di riferimento.
Prenotazione del vaccino bivalente e certificato vaccinale
Il richiamo è per tutti i soggetti che rientrano nelle categorie previste può essere somministrato dopo almeno tre mesi dal completamento del ciclo vaccinale (cioè la prima e la seconda dose) o dall’eventuale prima dose booster. I pazienti fragili e gli operatori sanitari vengono normalmente contattati senza passare da alcuna piattaforma regionale di iscrizione. Per evitare brutte sorprese, però, è bene verificare le modalità di adesione alla campagna vaccinale con l’Ausl/Asl di competenza o il proprio medico di famiglia.
Per il resto della popolazione, i vaccini bivalenti saranno disponibili per chi ne farà richiesta con le modalità di adesione alla campagna vaccinale previste nella propria regione.
Una volta effettuato il richiamo, sul certificato vaccinale i pazienti troveranno stampato:
- il nome del vaccino
- l’AIC (il codice di riferimento del medicinale)
- il lotto
- la data di vaccinazione
Accanto al nome del vaccino sono indicate le varianti Omicron contro cui è attivo.
Perché è importante la vaccinazione
Vaccinarsi significa mettere in allerta il sistema immunitario nei confronti di uno specifico virus. In questo modo gli anticorpi, le guardie di protezione, sono preparate in caso di attacco da parte di quello specifico virus. La vaccinazione è come se fornisse un identikit molto preciso che permette al sistema immunitario di rispondere in modo mirato e rapido. La vaccinazione non impedisce di contrarre il virus o di ammalarsi, ma evita che il virus sia così aggressivo da rendere necessario un ricovero in ospedale e in generale riduce la mortalità.
Fonti:
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