Ancora oggi molte persone tengono a confondere il Valium® e lo Xanax®, due farmaci ansiolitici, ossia impiegati nel trattamento dei disturbi dell’ansia. Seppur simili sotto determinati aspetti, questi due farmaci presentano anche numerose differenze, ragion per cui è importante non confonderli tra loro.
Vediamo cosa accomuna il Valium® e lo Xanax®, quali sono invece le differenze tra i due ansiolitici e per quali motivi potrebbe essere più consigliato assumere uno piuttosto che l’altro.
In questo articolo parliamo di:
Valium® e Xanax®: cosa sono e per cosa si somministrano
Valium® e Xanax® sono i nomi con i quali sono commercializzati il diazepam (C16H13ClN2O) e l’alprazolam (C17H13ClN4), due ansiolitici appartenenti alla classe di psicofarmaci delle benzodiazepine, che agiscono sul sistema nervoso centrale per produrre un effetto calmante.
Il Valium® si somministra per trattare i disturbi d’ansia di lieve entità, convulsioni, spasmi muscolari e gli effetti causati dall’astinenza da alcool e alcune sostanze stupefacenti, mentre lo Xanax® è usato per mitigare i disturbi d’ansia più gravi e gli attacchi di panico.
Mentre il Valium® è un medicinale ad azione rapida (i suoi effetti si presentano entro i primi 15 minuti dall’assunzione), lo Xanax® impiega mediamente 20-30 minuti per fare effetto, di conseguenza è classificato come un farmaco ad azione intermedia.
Entrambi i principi attivi agiscono sull’acido gamma-amminobutirrico (o “GABA“), un neurotrasmettitore che regola l’eccitabilità neuronale nel sistema nervoso. Negli esseri umani, il neurotrasmettitore in oggetto è anche responsabile della regolazione del tono muscolare. Sia lo Xanax® che il Valium® amplificano l’azione dell’acido gamma-amminobutirrico, con il conseguente rilassamento dei muscoli e la mitigazione dell’ansia.
Valium® e Xanax® si trovano in commercio sia in gocce che in compresse orali e il dosaggio dipende da numerosi fattori, come ad esempio l’età del paziente, la gravità dei disturbi da curare o la risposta al trattamento. Entrambe le benzodiazepine provocano assuefazione e crisi d’astinenza, motivo per cui si consiglia di seguire attentamente le indicazioni del medico curante.
Effetti indesiderati del Valium®
Tra gli effetti indesiderati più comuni del Valium® si segnalano i seguenti (fonte):
- Forte sonnolenza;
- Confusione;
- Problemi nel controllare i movimenti;
- Difetti di deambulazione;
- Tremori alle mani;
- Vertigini;
- Stipsi;
- Cambiamenti nell’appetito;
- Disfunzione sessuale.
Talvolta può accadere che meno di 1 paziente ogni 100 sviluppi effetti indesiderati più gravi, come ad esempio:
- Difficoltà respiratorie;
- Amnesie;
- Febbre;
- Allucinazioni;
- Irrequietezza;
- Visione offuscata;
- Diarrea;
- Convulsioni:
- Pelle e occhi di color giallo;
- Difficoltà di deglutizione;
- Eruzioni cutanee;
- Battito cardiaco irregolare;
Si raccomanda di consultare il medico curante nel caso in cui gli effetti indesiderati del diazepam persistano per molti giorni e rendano difficile eseguire azioni elementari.
Effetti indesiderati dello Xanax®
Gli effetti indesiderati che si presentano con maggior frequenza nei pazienti che assumono Xanax® sono (fonte):
- Vertigini;
- Sonnolenza;
- Mal di testa;
- Aumento della salivazione;
- Dolore articolare;
- Difficoltà nella minzione;
- Disfunzione sessuale;
- Cambiamenti nell’appetito;
- Irritabilità;
- Difficoltà di concentrazione;
Chi assume l’alprazolam potrebbe sviluppare anche una serie di effetti indesiderati più gravi, sebbene si tratti di reazioni ben più rare:
- Convulsioni;
- Difficoltà respiratorie;
- Eruzioni cutanee;
- Prurito;
- Allucinazioni;
- Depressione;
- Pensieri suicidi;
- Pelle e occhi di colore giallo;
- Amnesie;
- Problemi di equilibrio;
- Sbalzi d’umore;
- Gonfiore della lingua o del viso;
- Problemi di linguaggio;
Ovviamente ogni soggetto può sviluppare ulteriori effetti indesiderati specifici legati all’assunzione di alprazolam. Se tali effetti si manifestano e soprattutto persistono nel tempo, si consiglia di parlarne con il proprio medico curante al fine di individuare una soluzione.
Valium® e Xanax®: quale scegliere?
Trattandosi di farmaci che necessitano di una ricetta medica, non è nostro compito consigliare l’assunzione di uno o l’altro per alleviare i sintomi dei disturbi dell’ansia. Il medico curante saprà valutare la situazione medica e prescriverlo se necessario. Tuttavia, è doveroso segnalare che per alcune categorie di pazienti è altamente sconsigliato assumere Valium o Xanax, poiché il rischio di effetti indesiderati gravi e/o reazioni allergiche forti è molto alto.
Per quanto riguarda l’interazione con medicinali, non è consigliata l’assunzione dello Xanax® o del Valium® per coloro che sono già in trattamento con le seguenti tipologie di farmaci (fonte):
- Antipsicotici;
- Antidepressivi;
- Ipnotici;
- Anticonvulsivanti;
- Oppioidi;
- Sedativi;
- Antistaminici;
- Antiretrovirali;
- Farmaci per le infezioni batteriche;
- Antimicotici;
- Inibitori della pompa protonica;
- Farmaci per ridurre l’acidità di stomaco.
Ai minori non è possibile somministrare queste due benzodiazepine, dato che non esistono sufficienti prove a sostegno del loro effetto benefico a fronte di rischi minori. Anche alle persone tossicodipendenti o alcoliste non è consigliato un trattamento a base di ansiolitici.
I rischi rappresentati dalle benzodiazepine per le donne in stato di gravidanza sono oggetto di dibattito, ma si reputa possano indurre dipendenza nel feto, oltreché indurre malformazioni congenite, anche se raramente. Se assunto nell’ultimo trimestre di gravidanza, l’alprazolam sarebbe in grado d’indurre ipotermia e moderata depressione respiratoria nel feto al momento del parto o durante il travaglio. Negli USA la Food and Drud Administration ha chiarito che l’uso delle benzodiazepine in gravidanza non è vietato in maniera assoluta, bensì limitato solamente alle casistiche per le quali non è possibile utilizzare farmaci alternativi.
Il dosaggio di alprazolam e il diazepam dovrebbe essere ridotto nel corso dell’allattamento, o quanto meno dovrebbe essere ridotta la frequenza con la quale la madre assume questi farmaci. Infatti concentrazioni troppo alte di principio attivo nel latte materno possono indurre nel neonato gli effetti indesiderati sopra elencati (fonte).
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