Il Vicodin® è il nome commerciale di un potente antidolorifico a base oppiacea. In Italia questo farmaco non è in commercio, ma la sua fama si deve soprattutto alla popolare serie tv “Dr. House – Medical Division” (2004-2012), nella quale il protagonista, il cinico e bizzarro medico Gregory House, è un assiduo consumatore di tale farmaco.
Nonostante si tratti di un medicinale in grado di apportare benefici ai pazienti che lo assumono sotto stretto controllo medico per ridurre stati dolorosi, un’assunzione eccessiva può comportare effetti indesiderati gravi. Questo stesso farmaco ad esempio era nel mix di medicinali che ha causato la morte di Michael Jackson.
Vediamo le caratteristiche principali del Vicodin® e per quali ragioni è bene non abusarne.
In questo articolo parliamo di:
Vicodin®: cos’è e per quali patologie si somministra
Il Vicodin® è un antidolorifico orale molto potente che si impiega nel trattamento del dolore da moderato a grave persistente. Il farmaco si assume per via orale e ha due principi attivi:
- Idrocodone: un analgesico oppioide;
- Paracetamolo: un analgesico non oppioide;
Il primo principio attivo può essere ottenuto solamente dietro prescrizione medica, mentre il secondo è molto comune e si può trovare in numerosi farmaci da banco. L’idrocodone agisce direttamente sul sistema nervoso centrale e modifica la percezione del dolore da parte del paziente.
Il Vicodin® può essere somministrato per alleviare il dolore derivante da molte patologie, dalle neoplasie ai più comuni traumi agli arti. Nei soggetti che non possono assumere altri antidolorifici oppioidi – come ad esempio l’ossicodone o la morfina – la formulazione a base d’idrocodone e paracetamolo rappresenta una valida alternativa.
L’associazione del paracetamolo permette di ridurre la quantità di idrocodone utilizzata e il rischio di dipendenza, mantenendo una buona efficacia analgesica.
Il dosaggio può variare in base all’origine del dolore e alla sua intensità. Nei minori la somministrazione dell’antidolorifico deve tener conto anche del peso.
Vicodin®: dipendenza ed effetti collaterali
Trattandosi di un farmaco oppiaceo, l’assunzione prolungata di Vicodin® è in grado di determinare una forte dipendenza. Si precisa che la dipendenza da farmaci oppioidi è definita tale nel momento in cui i tentativi volti a ridurne o controllarne l’assunzione da parte del soggetto interessato non vanno a buon fine, o nell’eventualità in cui l’abuso di tali farmaci è fonte di problematiche sociali (fonte). Per limitare il rischio di sviluppo di una forte assuefazione al principio attivo, si consiglia di non assumere idrocodone in formulazione con il paracetamolo per alleviare dolori di entità lieve, né tanto meno fare di testa propria, aumentare la dose o interrompere in maniera troppo repentina la terapia prescritta dal medico curante.
I sintomi più comuni dell’astinenza da Vicodin® sono i seguenti:
- Irrequietezza;
- Aggressività;
- Disturbi del sonno;
- Depressione;
- Autolesionismo;
- Nausea;
- Vomito;
- Diarrea;
- Sudorazione eccessiva;
- Dolori muscolari;
- Stipsi;
- Pressione sanguigna bassa;
Al fine di scongiurare le crisi d’astinenza, il medico curante può diminuire progressivamente il dosaggio prescritto al paziente, senza tuttavia interromperne del tutto la somministrazione di colpo.
Chi è già in terapia con farmaci antiinfiammatori non steroidei (o “FANS“) – come per esempio acido acetilsalicilico, ibuprofene o diclofenac – potrebbe sviluppare effetti indesiderati gravi legati alla somministrazione del farmaco:
- Insufficienza epatica;
- Epatite;
- Ulcere gastriche;
- Ittero;
Su precisa che le complicazioni epatiche non sono dovute all’idrocodone, quanto al paracetamolo. Al pari di ogni altro medicinale, un sovradosaggio di Vicodin® può causare il decesso del paziente. Per non esporre il paziente a un simile rischio, il medico curante sconsiglierà l’assunzione di altri medicinali a base di paracetamolo o idrocodone o principi attivi con effetti simili o sinergici. Ricordiamo infatti che l’assunzione di due farmaci insieme può avere effetti collaterali superiori della somma dei due farmaci singoli dovuti alle possibili interazioni chimiche. Per questo medicinale, come per qualsiasi altro, bisogna sempre attenersi alla prescrizione del medico e le indicazioni del farmacista.
Per quali soggetti non è consigliato Vicodin®?
Nei soggetti tossicodipendenti o alcolisti l’assunzione di Vicodin® potrebbe determinare un elevato rischio di sviluppare una nuova dipendenza, pertanto non è consigliato somministrare tale trattamento a persone con simili dipendenze. Inoltre l’interazione tra idrocodone, paracetamolo e alcol può potenziare gli effetti sedativi sul sistema nervoso centrale. Ne segue che un soggetto alcolista può presentare una sonnolenza molto più accentuata, che può esporlo a pericoli esterni (incidenti automobilisti, traumi, caudte etc.).
Per le donne in stato di gravidanza l’assunzione d’idrocodone – al pari di qualsiasi altro farmaco oppiaceo – deve essere valutata con estrema attenzione, poiché alcuni studi hanno messo in luce il possibile effetto teratogeno degli antidolorifici oppioidi sul feto, soprattutto se la madre già assume FANS (fonte). Si precisa però che questo tema è ancora oggetto di dibattito all’interno della comunità scientifica, in considerazione del fatto che le pazienti esaminate avevano iniziato ad assumere il Vicodin® solo nelle prime fasi della gravidanza. Sono quindi necessari ulteriori studi per confermare o smentire i risultati.
Come già anticipato, ricordiamo che il farmaco non è in commercio in Italia.
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