Fumo, ecco i dati dell’ISS: negli ultimi 15 anni calo dei fumatori ma il problema ora riguarda i giovani

In Italia le persone dipendenti dal fumo di sigaretta ammontano a circa 11,6 milioni, un numero che rappresenta il 22% della popolazione sopra i 15 anni.
La dipendenza dal fumo di sigaretta colpisca maggiormente gli uomini (7 milioni), rispetto alle donne (4,5 milioni), anche se secondo gli ultimi dati il numero delle donne fumatrici è in aumento.

L’Istituto Superiore di Sanità ha reso pubblici i dati relativi alla diffusione della dipendenza dal tabacco in Italia che mostrano una vera e propria emergenza, soprattutto tra i giovani.

Il fumo di sigaretta: una dipendenza dannosa

Il fumo non è solo un vizio ma una vera e propria dipendenza fisica e psicologica.
La nicotina, contenuta nel tabacco, induce una dipendenza fisica simile a quella degli oppiacei andando ad agire su specifiche aree del cervello che governano la percezione del piacere, concentrazione, benessere e riduzione dell’ansia.

Inoltre le sigarette contengono una serie molto ampia di sostanze dannose contenute nel catrame usato per il loro confezionamento.

Tentare di smettere provoca sintomi di astinenza (come voglia intensa di fumare, insonnia, irritabilità, ansia e mal di testa) che sono più forti nei primi giorni e diminuiscono gradualmente.

Quali sono i criteri dell’Organizzaizone Mondiale della Sanità per la caratterizzazione della dipendenza da nicotina?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la dipendenza da nicotina può essere caratterizzata dalla definizione di tre criteri:

  • Tentativi di smettere di fumare
  • Difficoltà nel controllare l’uso di tabacco
  • Comparsa di sintomi di astinenza alla sospensione

Quali sono le caratteristiche della dipendenza psicologica da nicotina?

La dipendenza psicologica dal fumo segue quella fisica ed è caratterizzata da riti e situazioni quotidiane che richiamano il desiderio di accendere una sigaretta, come il consumo di un caffè, l’alcol, un momento di convivialità.

La sigaretta, in questo modo, diviene un oggetto fondamentale di alcuni momenti della giornata, un antidepressivo naturale che aiuta ad affrontare gli aspetti negativi della quotidianità.

Quali sono i danni causati dalla nicotina?

Oltre a generare dipendenza la nicotina danneggia notevolmente l’apparato circolatorio provocando ipertensione, ictus, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e aneurisma aortico.

Anche un’altra sostanza, il monossido di carbonio, contenuta nel fumo di sigaretta ha effetti molto nocivi andando a ridurre l’ossigenazione del sangue e danneggiando i tessuti fino alla comparsa di inestetismi come le rughe.

Per quali tipi di patologie il fumo può essere considerato un fattore di rischio?

Il fumo è un fattore di rischio per molte patologie: un fattore di rischio è un parametro che aumenta la probabilità di insorgenza di una determinata malattia o condizione.
Il fumo lo è per le seguenti patologie:

  • Tumori: la relazione tra neoplasie e tumori è diretta a causa della miriade di sostanze cancerogene presenti nel fumo. Il 90% delle neoplasie polmonari è causato dal fumo.
  • Malattie cardiovascolari: il fumo aumenta il rischio di infarti, ictus e facilita la formazione di placche aterosclerotiche.
  • Malattie respiratorie: Il fumo può causare enfisemi polmonari e aumentare il rischio di infezioni.
  • Apparato gastro-intestinale: il fumo può favorire l’ulcera gastrica e la riacutizzazione del morbo di Crohn.
  • Gravidanza: aumenta il rischio di mortalità fetale, riduce il peso alla nascita ed coinvolto nei fenomeni del distacco della placenta e parto prematuro

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: un italiano su quattro fuma, ma la preoccupazione principale riguarda i giovani e il policonsumo

Nonostante gli sforzi e gli innegabili progressi della lotta al fumo, il percorso è ancora molto lungo. Nel nostro paese la maggioranza degli adulti tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) ho ha smesso di fumare (17%).
Tuttavia, c’è una notevole percentuale di italiani che si attesta al 17% che ancora fuma.

Il dato preoccupante riguarda maggiormente i giovani, come rilevato da una delle due indagini condotte tra gli studenti nel 2023-2024 su un campione di 6012 ragazzi, per i quali il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato o sigarette elettroniche, e il fenomeno del policonsumo, l’uso contemporaneo di più prodotti, è aumentato dal 38,7% al 62,4%.

Tra le ragazze, il consumo è leggermente superiore.
Questi dati provengono da studi effettuati dall’Istituto Superiore di Sanità.

Questi studi effettuati dall’ISS segnalano anche una riduzione del numero dei centri antifumo. Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori è diminuita ma in maniera troppo lenta.
Il processo di riduzione della popolazione fumatrice dovrebbe essere accelerato tramite la prevenzione che deve iniziare dalle scuole.

A che età avviene il primo contatto con il fumo?

L’età del primo contatto con la nicotina avviene molto precocemente, tra i 13 e i 14 anni con controlli sull’età al momento dell’acquisto insufficienti da parte dei commercianti o dei tabaccai.

Solo in un caso su tre i genitori sono a conoscenza dell’uso di prodotti a base di tabacco da parte dei figli, inoltre sembra che i nuovi prodotti come le sigarette elettroniche o quelle a tabacco riscaldato godano di una certa tolleranza da parte dei genitori.

La riduzione del numero di fumatori è un fenomeno che si è verificato in tutte le fasce d’età, tuttavia, nelle donne risulta più lenta rispetto agli uomini, anche se il fumo rimane in assoluto più diffuso tra gli uomini rispetto alle donne. Il fenomeno è particolarmente evidente tra le persone con difficoltà economiche e bassa istruzione.

Oltre a questo, c’è anche un evidente fenomeno di costante diminuzione della percentuale di persone che utilizzano solo sigarette tradizionali (dal 25% del 2014 al 20% del 2023) a favore di un aumento di coloro che usano sia sigarette che dispositivi elettronici.

Fonti

https://www.humanitas.it/news/i-danni-del-fumo-di-sigaretta/

https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n-30/2024-in-italia-fuma-un-adulto-su-4-ma-tra-i-giovani-il-30-usa-almeno-uno-tra-sigaretta-tabacco-riscaldato-o-e-cig-e-raddoppia-il-policonsumo

 

 

 

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