HIV e AIDS: comprensione, prevenzione e terapie all’avanguardia

L’HIV (virus dell’immunodeficienza umana) è responsabile di una delle più gravi epidemie moderne, ossia l’AIDS, la sindrome dell’immunodeficienza acquisita.
L’AIDS ha causato milioni di decessi negli ultimi 40 anni, e nonostante i progressi che sono stati fatti, continua tutt’oggi ad essere un enorme problema di salute pubblica globale.

L’HIV attacca le cellule CD4 del sistema immunitario, indebolendo progressivamente le difese dell’organismo. Senza un trattamento adeguato, l’infezione progredisce in AIDS, una condizione in cui il corpo diventa altamente vulnerabile a infezioni opportunistiche e tumori.

Sebbene non esista una cura definitiva per l’HIV, la terapia antiretrovirale (ART) ha rivoluzionato la gestione della malattia, permettendo alle persone affette di vivere più a lungo e in buona salute.

Come si Trasmette l’HIV?

Il virus HIV si trasmette in maniera principale attraverso tre vie: tramite rapporti sessuali non protetti, con il contatto con sangue infetto, e per trasmissione verticale (da madre a figlio durante la gravidanza, il parto o l’allattamento).

La trasmissione sessuale è la via più comune con la quale può avvenire il contagio del virus: questa può accedere tramite le secrezioni vaginali, lo sperma p il sangue infetto.

Il rischio che possa avvenire un contagio aumenta in maniera significativa in presenza di altre infezione sessualmente trasmissibili, che possono aver danneggiato la mucosa e facilitare così l’entrata nell’organismo del virus.

La trasmissione del virus tramite aghi contaminati o trasfusioni di sangue infetto, pur meno comune oggi grazie a protocolli di sicurezza migliorati, è stata una delle cause principali dell’epidemia nei primi anni.

Progressione dell’HIV: dall’infezione all’AIDS

In seguito all’infezione iniziale, il paziente non mostre sintomi per anni. Questa prima fase è quella asintomatica, conosciuta come “fase di latenza clinica” che può durare tempi che vanno nell’ordine dei dieci anni.
Nonostante questa fase priva di sintomi, il virus continua a replicarsi nelle cellule cd4 del sistema immunitario, distruggendole gradualmente.

Nell’ambito di questa fase, una persona infetta può trasmettere il virus ad altri senza nemmeno saperlo, in quanto l’infezione non è evidente a meno che non si facciano test diagnostici specifici per la sua rilevazione.

Senza trattamento, il sistema immunitario si indebolisce sempre di più, e l’infezione progredisce verso l’AIDS. Questa è la fase più avanzata dell’infezione, caratterizzata da un livello estremamente basso di cellule CD4 e dall’insorgenza di gravi malattie opportunistiche.

I Sintomi dell’HIV e dell’AIDS

La fase iniziale dell’infezione da HIV, nota come fase acuta, può manifestarsi con sintomi simili a quelli influenzali: febbre, gonfiore dei linfonodi, dolori muscolari, mal di gola, eruzioni cutanee e sudorazioni notturne.
Questi sintomi possono presentarsi anche dopo poche settimane dall’infezione e durare per un periodo limitato di tempo.

Una volta finita questa fase, l’HIV entra nella fase di latenza clinica, in cui i sintomi possono scomparire per molti anni. Quando l’infezione progredisce verso l’AIDS, iniziano a manifestarsi infezioni opportunistiche gravi, come la polmonite da Pneumocystis carinii, la toxoplasmosi e la tubercolosi.

Anche tumori come il sarcoma di Kaposi o il carcinoma del collo dell’utero possono insorgere in questa fase, a causa del sistema immunitario gravemente compromesso.

Diagnosi dell’HIV: il ruolo cruciale del test

La diagnosi precoce dell’HIV è fondamentale per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Il test HIV è semplice, rapido e anonimo.

I test più comuni includono il test ELISA, che rileva la presenza di anticorpi contro l’HIV, e il test Western Blot, utilizzato come conferma in caso di risultato positivo. È importante ricordare che nei primi mesi dall’infezione, durante il cosiddetto “periodo finestra”, il virus potrebbe non essere rilevabile, poiché il corpo non ha ancora prodotto abbastanza anticorpi per essere individuati dai test.

Tuttavia, sono stati sviluppati test più avanzati, come quelli che rilevano l’antigene p24 o combinano l’analisi di anticorpi e antigeni, che permettono una diagnosi più precoce.

La prevenzione dell’HIV

La prevenzione dell’HIV è fondamentale e strettamente legata all’educazione e alla riduzione dei comportamenti a rischio.
L’uso del preservativo rimane uno dei metodi più efficaci per la prevenzione della trasmissione del virus durante i rapporti sessuali.

Inoltre, le persone che si trovano in situazioni di alto rischio dovrebbero sottoporsi in maniera regolare al test HIV per poter effettuare una diagnosi tempestiva precoce.

Un’ulteriore arma di prevenzione è la profilassi pre-esposizione (PrEP), un trattamento farmacologico che, se assunto regolarmente, può ridurre significativamente il rischio di contrarre l’HIV. La PrEP è particolarmente raccomandata per le persone ad alto rischio di infezione, come i partner di persone HIV positive.

Terapie Antiretrovirali: un pilastro nel trattamento dell’HIV

Le terapie antiretrovirali (ART) hanno rivoluzionato il trattamento dell’HIV, permettendo alle persone affette di mantenere una buona qualità di vita. Questi farmaci bloccano la replicazione del virus, riducono la carica virale nel sangue e aiutano a preservare il sistema immunitario.

Sebbene l’ART non possa eliminare il virus dall’organismo, consente di controllare l’infezione, prevenire la progressione verso l’AIDS e ridurre il rischio di trasmissione ad altre persone. Le terapie antiretrovirali sono un trattamento a lungo termine e richiedono un’aderenza rigorosa per essere efficaci. Fortunatamente, le formulazioni attuali permettono di ridurre la quantità di farmaci da assumere, migliorando la qualità di vita dei pazienti.

Il Lenacapavir: un nuovo sviluppo nella prevenzione

Oltre alle terapie esistenti, la ricerca scientifica continua tutt’ora a produrre dati e conoscenze utili allo sviluppo di nuovi farmaci.

Una delle molecole più promettenti è il lenacapavir, un inibitore del capside virale che ha dimostrato un’efficacia eccezionale nella prevenzione dell’HIV.

Lo studio PURPOSE 2 ha evidenziato che il lenacapavir, somministrato tramite iniezione sottocutanea ogni sei mesi, ha ridotto il rischio di infezione da HIV del 96%.
Questo risultato rappresenta un progresso notevole rispetto ai trattamenti pre-esistenti che richiedono l’assunzione quotidiana di farmaci per via orale e hanno un’efficacia altamente più bassa.

Lo studio PURPOSE 2: risultati rivoluzionari

Il lenacapavir è stato testato su 3.200 partecipanti, tra cui uomini cisgender, donne e uomini transgender e persone non binarie. Il tasso di infezione tra i partecipanti è stato sorprendentemente basso, con solo due nuovi casi registrati.

I risultati dello studio sono stati talmente positivi che il comitato indipendente di monitoraggio dei dati ha deciso di interrompere la sperimentazione e offrire il lenacapavir anche al gruppo di controllo, inizialmente trattato con altre terapie.

Questo farmaco non solo si è dimostrato efficace, ma ha anche mostrato una buona tollerabilità, un fattore cruciale per garantirne l’uso a lungo termine.

Un futuro senza AIDS?

I risultati dello studio PURPOSE 2 alimentano la speranza di un futuro senza AIDS. Anche senza un vaccino disponibile, farmaci innovativi come il lenacapavir potrebbero trasformare la lotta contro l’HIV.

Le Nazioni Unite hanno fissato l’obiettivo di zero nuovi casi di AIDS entro il 2030, e lo sviluppo di terapie sempre più efficaci potrebbe avvicinarci a questo traguardo. Tuttavia, rimane cruciale garantire che tali trattamenti siano accessibili a tutte le popolazioni, indipendentemente dalle risorse economiche o dal contesto sanitario.

Fonti

https://italianmedicalnews.it/uniniezione-due-volte-lanno-previene-lhiv/

https://www.epicentro.iss.it/aids/fasi

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