Dormire è un’attività necessaria per il nostro benessere mentale e fisico. E’ possibile, però, che durante il corso della vita ci siano situazioni in cui è più difficile prendere sonno oppure ci si sveglia ripetutamente nella notte. Oltre ad attuare delle sane abitudini prima di coricarsi, alcune persone assumono la melatonina per facilitare il sonno. Tuttavia, la melatonina può dare alcuni effetti collaterali e interferire con i farmaci. Vediamo, quindi, cos’è, a cosa serve e in quali casi si assume.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è la melatonina
La melatonina è un ormone prodotto naturalmente dal nostro corpo, più precisamente dalla ghiandola pineale (detta anche epifisi) che si trova nel cervello. Spesso, la melatonina, viene chiamata “ormone del sonno”, perché aiuta a regolare il ritmo sonno- veglia o ritmo circadiano.
Di base, però, la melatonina non fa addormentare, ma segnala al corpo che è ora di riposare. Piuttosto la sua produzione e rilascio dipendono dalle condizioni da diversi fattori come:
- esposizione alla luce
- presenza di buio
- età
- stagione.
In particolare, le persone anziane tendono ad avere livelli ridotti livelli che causano insonnia o risveglio precoce. Possono avere problemi di addormentamento anche le persone che lavorano su turni, e chi consuma alcol, fumo e caffeina per la tendenza a dare agitazione. Invece, con l’alternanza delle stagioni, vi è una produzione più breve in estate quando c’è più luce, e più prolungata in inverno quando le ore di buio sono maggiori.
A cosa serve la melatonina
La melatonina, oltre ad essere prodotta dall’organismo, si trova anche in natura in alcuni alimenti quali: banane, arance, ananas, olio extravergine di oliva e riso. Però viene spesso sintetizzata e messa in commercio come integratore alimentare a dosaggi bassi o come farmaco da prescrizione per concentrazioni più elevate. La melatonina viene comunemente utilizzata per contrastare i disturbi del sonno: difficoltà nell’addormentamento, frequenti risvegli notturni, insonnia generalizzata. Di norma aiuta a prolungare la durata e la qualità del riposo. Inoltre, può contribuire a contrastare il jet lag (sia da viaggio che da lavoro su turni) sincronizzando meglio il proprio orologio biologico con il cambio di fuso orario. Un buon sonno, infatti, è fondamentale per il benessere generale e impatta sulla salute del cervello. Infine, viene utilizzata anche per gestire l’ansia prima e dopo un intervento chirurgico.
Quando assumerla come integratore
Se si hanno problemi di sonno è bene parlarne prima con il proprio medico che valuterà se è il caso di approfondire rivolgendosi ad uno specialista ed effettuando esami specifici.
Il dosaggio di melatonina varia da 0,5 a 5 mg per via orale, da assumere un’ora prima dell’ora abituale in cui ci si corica. Lo stesso anche il giorno del viaggio e 2-4 notti dopo l’arrivo. Prodotti con un contenuto fino a 1 mg sono di libera vendita come integratori alimentari, mentre per dosaggi maggiori è necessaria la prescrizione medica.
Prima di utilizzare la melatonina, però, è consigliato cercare di implementare abitudini sane per il sonno, come:
- stabilire un orario di sonno regolare
- limitare il consumo di alcol e caffeina
- evitare di utilizzare dispositivi elettronici prima di dormire.
Effetti collaterali, ecco quali sono
Nonostante i dosaggi siano solitamente bassi in quanto eventuali integrazioni di melatonina sono nella maggior parte dei casi acquistabili senza prescrizione medica, possono comparire alcuni effetti collaterali. Ad esempio:
- sonnolenza diurna
- stanchezza
- vertigini
- mal di testa
- nausea
- sensazione di freddo
- depressione di breve durata e lieve ansia
- lieve tremore
- crampi addominali
- irritabilità
- confusione, disorientamento, riduzione dell’attenzione
- pressione arteriosa bassa.
Melatonina e interazioni con i farmaci
Utilizzare la melatonina contemporaneamente ad alcuni farmaci, può causare criticità. Infatti, possono esserci interazioni che portano ad una alterazione di efficacia o aumento del rischio di effetti collaterali.
Ecco i farmaci con cui la melatonina può interagire:
- sedativi
- anticoagulanti
- antiepilettici e anticonvulsivanti
- antipertensivi
- antidepressivi
- contraccettivi orali
- antibiotici
- antidiabetici
- substrati del citocromo P450 1A2 (CYP1A2) e del citocromo P450 2C19 (CPY2C19)
- immunosoppressori.
Bambini, donne in gravidanza e assunzione di melatonina
Le ricerche suggeriscono che gli integratori di melatonina sono sicuri, non tossici e non creano dipendenza né nei bambini, né negli adulti. Tuttavia, per quanto riguarda i bambini, gli effetti a lungo termine del suo uso non sono ancora pienamente compresi. Quindi, è bene aiutare i più piccoli a sviluppare buone abitudini per la nanna prima di considerare l’uso della melatonina. In ogni caso, chiedere sempre il parere del pediatra che conosce le esigenze specifiche del bambino.
Se si assume la melatonina in gravidanza, bisogna tenere presente che è assorbita e trasferita al bambino. Però, sono pochi gli studi che hanno esaminato l’integrazione di melatonina in questa fase della vita e durante l’allattamento. Pertanto non è raccomandato assumere integratori di melatonina in gravidanza senza consulto medico.
Fonti:
Health Line – Melatonine during pregnancy
ISS – Melatonina