La comunicazione scientifica è un campo particolarmente ampio e caratterizzato da multidimensionalità; essa è fondamentale ai fini di costruire un ponte tra il mondo della scienza e quello della società.
Il ruolo della comunicazione scientifica è quello di informare il pubblico non esperto per quanto riguarda le ultime scoperte e sviluppi, accrescendo la consapevolezza nei confronti della scienza e stimolando un interesse autentico nei soggetti che non sono del settore.
Gli obiettivi di questo dialogo sono molteplici: non solo si cerca di influenzare gli atteggiamenti e i comportamenti sociali, ma anche di informare le politiche pubbliche e coinvolgere le comunità nella risoluzione di problematiche rilevanti.
Uno degli aspetti più importanti è che la comunicazione della scienza non si deve limitare alla sola trasmissione di dati e risultati dalle pubblicazioni scientifiche, ma deve anche promuovere il pensiero critico nei soggetti non esperti.
Questo tipo di approccio è fondamentale al fine di garantire che il pubblico possa sviluppare opinioni su questioni fondamentali, come la salute pubblica e le innovazioni tecnologiche.
Pertanto, la comunicazione scientifica si configura come un servizio alla democrazia, contribuendo a creare cittadini informati e partecipi.
In questo articolo parliamo di:
- Chi sono i principali protagonisti della comunicazione scientifica?
- Come si intrecciano comunicazione scientifica e scienze sociali?
- Perché è importante l’alfabetizzazione scientifica?
- In che modo si è evoluta la comunicazione scientifica nel tempo?
- Quali sfide affronta la comunicazione scientifica?
- Come può migliorare la comunicazione scientifica?
- In che modo il sistema di codificazione della polarizzazione può essere utile?
- Qual è il futuro della comunicazione scientifica?
- Fonti
Chi sono i principali protagonisti della comunicazione scientifica?
Il panorama dei comunicatori scientifici è particolarmente variegato e comprende numerose figure professionali. Non solo scienziati e ricercatori ma anche professionisti di altri ambiti come giornalisti, educatori, artisti.
Questi attori utilizzano una gamma di tecniche comunicative, come narrazioni coinvolgenti, metafore e analogie, per rendere i concetti scientifici più accessibili e attraenti per il pubblico. La loro missione è non solo quella di divulgare conoscenze, ma anche di connettere la scienza con i valori e gli interessi delle persone, rendendo la scienza parte integrante della cultura popolare.
Questo tipo di approccio diversificato è molto importante, soprattutto in quei contesti sociali caratterizzati da una notevole disinformazione.
Gli attori che interpretano i ruoli di comunicatori scientifici devono essere in grado di rispondere a messaggi polarizzati che possono portare confusione e divisione tra le persone.
Ciò che lega la comunicazione scientifica e le scienze sociali è molto importante, in quanto entrambi questi ambiti si occupano di temi molto complessi come la disinformazione e la percezione pubblica delle nuove tecnologie.
Da un punto di vista storico la ricerca accademica e la pratica comunicativa sono da sempre viste come cose separate; tuttavia, oggi c’è una crescente consapevolezza dell’importanza di integrare questi due mondi. Collaborare significa non solo condividere conoscenze, ma anche affrontare le sfide comuni, come il contrasto ai movimenti anti-scientifici e la promozione di un dialogo costruttivo.
L’aspetto interdisciplinare della comunicazione scientifica è molto importante in quanto pone le basi per l’analisi delle informazioni scientifiche da vari punti di vista, permettendo di capire come le informazioni scientifiche vengono percepite e interpretate dai diversi gruppi sociali.
Le scienze sociali forniscono strumenti importanti per la comprensione di queste dinamiche comunicative e sociali che influenzano la ricezione dei messaggi scientifici.
Perché è importante l’alfabetizzazione scientifica?
Un’alfabetizzazione adeguata in campo scientifico è cruciale in una società che ha a cuore di definirsi democratica. Un pubblico bene informato è in grado di intraprendere decisioni più consapevoli su questioni anche abbastanza rilevanti come la salute, l’ambiente e il progresso tecnologico.
L’interesse per la scienza non è solo un aspetto accademico, anzi, può arricchire la vita quotidiana, promuovendo una comprensione migliore della realtà dei fatti e un apprezzamento della bellezza infinita della scienza.
Oltre a quanto appena detto, un’alfabetizzazione del cittadino per quanto riguarda i principali concetti scientifici, può contribuire ad un rafforzamento della resilienza sociale nei confronti della disinformazione.
Quando i cittadini sono equipaggiati con spirito critico utile a valutare le informazioni, diventano molto meno suscettibili a credere che certe narrazioni siano veritiere fuorvianti e più capaci di partecipare attivamente al dibattito pubblico.
In che modo si è evoluta la comunicazione scientifica nel tempo?
Negli ultimi anni gli studiosi sono stati sempre più motivati a dedicare tempo alla sensibilizzazione del pubblico, in parte per la crescente pressione da parte dei soggetti finanziatori della ricerca.
Questo tipo di evoluzione porterà un numero sempre più elevato di accademici, soprattutto quelli appartenenti alle nuove generazioni, a esplorare l’uso dei social media come viatico per una buona comunicazione con il pubblico.
Tuttavia, esistono ancora sfide significative che possono ostacolare questo processo, come le barriere istituzionali e la mancanza di formazione specifica nella comunicazione.
L’emergere delle piattaforme digitali ha cambiato radicalmente il modo in cui la scienza viene comunicata, rendendo le informazioni più accessibili, ma anche più vulnerabili alla distorsione. In questo contesto, la polarizzazione delle informazioni scientifiche si è rivelata un fenomeno preoccupante, poiché i messaggi estremi possono ostacolare il dialogo e limitare la comprensione.
Quali sfide affronta la comunicazione scientifica?
La comunicazione scientifica al momento è posta dinanzi a sfide complesse. Fra queste spicca la presenza di disuguaglianze sistemiche che influenzano l’accesso alle informazioni scientifiche, oltre che la capacità di comunicare efficientemente.
Queste disuguaglianze possono limitare la partecipazione di alcune comunità al dibattito scientifico, creando divisioni e marginalizzando voci importanti.
Inoltre, la comunicazione scientifica deve affrontare movimenti anti-scientifici ben organizzati, che possono distorcere le informazioni e influenzare negativamente la percezione pubblica della scienza.
Tensioni e conflitti emergono frequentemente, come nel caso della negazione del cambiamento climatico o delle campagne di disinformazione sulle vaccinazioni. Questi fenomeni non solo ostacolano il progresso scientifico, ma minano anche la fiducia della società nella scienza.
Come può migliorare la comunicazione scientifica?
Per affrontare queste sfide, è fondamentale ripensare il modo in cui la scienza viene comunicata. Un approccio più inclusivo potrebbe contribuire a colmare il divario tra esperti e non esperti, promuovendo un dialogo costruttivo e una comunicazione che non consideri il pubblico come “carente” di conoscenze.
Invece di imporre visioni unilaterali, la comunicazione scientifica dovrebbe mirare a coinvolgere il pubblico in un modo empatico e informativo, affrontando le loro paure e preoccupazioni.
In questo contesto, il riconoscimento della polarizzazione nella comunicazione scientifica è fondamentale. La polarizzazione non è solo un problema di contenuti, ma implica anche la capacità di comprendere e gestire le emozioni e le reazioni del pubblico. Creare un ambiente di dialogo in cui diverse opinioni possano essere espresse e discusse è essenziale per promuovere una cultura scientifica sana.
In che modo il sistema di codificazione della polarizzazione può essere utile?
Di recente è stato sviluppato un sistema di codificazione al fine di analizzare messaggi polarizzati.
Questo tipo di tecnologia, usa un insieme di codici distinti che permettono un’analisi approfondita delle dinamiche comunicative.
Usando questo tipo di approccio, i ricercatori possono arrivar ad identificare quei fattori che possono determinare una polarizzazione e fornire strumentazioni utili per una comunicazione scientifica più equilibrata.
Questo tipo di approccio è uno strumento molto utile sia per scienziati che comunicatori.
Tramite una comprensione migliore dei meccanismi che generano queste dinamiche polarizzatrici è possibile sviluppare delle strategie in grado di attuare un livello di comunicazione più efficiente.
Qual è il futuro della comunicazione scientifica?
Il futuro della comunicazione scientifica sarà ampiamente determinato dal saper o non saper adattarsi a un mondo in continua evoluzione, caratterizzato da innovazioni tecnologiche e dinamiche sociali in continuo cambiamento.
Le collaborazioni tra vari scienziati, comunicatori e comunità sono essenziali al fine di affrontare molte sfide emergenti.
Se verrà attuato un livello di impegno sufficiente nella sensibilizzazione e nella formazione, sarà possibile costruire un futuro in cui la scienza e i cittadini interagiscono in modo sinergico.
La chiave di questo sarà al promozione di un dialogo inclusivo e aperto, caratterizzato da un confronto di idee diverse.
La scienza non è per forza da vedere come un insieme di verità indiscutibili ma può essere vista anche come un campo dinamico in cui la conoscenza si evolve continuamente.
Fonti
Condividi su:Come i messaggi scientifici possono amplificare le divisioni sociali