La corteccia cerebrale e l’impatto del lockdown sullo sviluppo del cervello

La corteccia cerebrale degli esseri umani è caratterizzata da una serie di circonvoluzioni intricate che permettono di ottimizzare lo spazio a disposizione per avere la superficie maggiore possibile.
In questo modo si può avere a disposizione una superficie maggiore senza aumentare il volume del cervello stesso.

Grazie a queste pieghe il cervello umano può raggiungere una superficie totale di circa mezzo metro quadrato. Le pieghe più profonde, chiamate scissure, dividono la corteccia in quattro aree principali: due laterali e due centrali, che formano i quattro lobi distinti del cervello.

 Lobi cerebrali: quali sono le loro funzioni?

I lobi della corteccia cerebrale sono quattro in tutto: frontale, parietale, temporale e occipitale.
Ogni lobo ha dei compiti precisi: la porzione anteriore del lobo frontale, ad esempio, che prende il nome di corteccia prefrontale, è fondamentale per la gestione delle emozioni e per la risoluzione dei problemi.

Nei mammiferi, il 90% della corteccia è rappresentato dalla neocorteccia, la più recente dal punto di vista evolutivo, che si compone di sei strati cellulari.

Il restante 10% è costituito dalla paleocorteccia, comprendente aree come la corteccia olfattiva e l’ippocampo, che rivestono un’importanza minore nell’uomo rispetto ad altre specie, come pesci e uccelli, dove la paleocorteccia è più sviluppata.

Quali sono le funzioni corticali e l’impatto dei danni cerebrali?

Le funzioni principali della corteccia sono l’elaborazione di stimoli sia sensoriali che cognitivi.
Oltre alla corteccia prefrontale rivestono un ruolo di primaria importanza anche le cortecce motoria e somatosensitiva, che coordinano movimenti e informazioni tattili.

Aree cruciali per il linguaggio e la memoria

Altre aree che gestiscono funzioni fondamentali per la nostra dimensione umana sono l’area di Broca e l’area di Wernicke che sono coinvolte nella produzione e la comprensione del linguaggio.

Oltra a queste abbiamo anche la corteccia inferotemporale che gioca u ruolo importante nei processi mnemonici.
Molte di queste funzioni localizzate in aree precise ma dobbiamo ricordare che, in generale, nel cervello, diverse aree collaborano per svolgere compiti complessi.

Le cortecce associative sono particolarmente vitali per unire le informazioni da vari settori, permettendo funzioni cognitive elevate come pensiero, linguaggio, memoria ed emozioni.

Qual è stato l’impatto del lockdown sullo sviluppo cerebrale?

Una recente ricerca dell’Università di Washington ha evidenziato come le restrizioni sociali imposte durante il primo anno di pandemia da Covid-19 abbiano avuto un impatto determinante sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti.

I risultati dello studio pongono l’accento su come il lockdown, con l’isolamento forzato e la chiusura delle scuole, abbia accelerato il processo di maturazione cerebrale nei giovani.
I dati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Le conseguenze psicologiche del lockdown

Secondo la dottoressa Patricia Kuhl, che ha condotto la ricerca, la pandemia ha provocato cambiamenti profondi nella vita degli adolescenti, oltre agli effetti psicologici noti, come ansia e depressione, soprattutto tra le ragazze. L’isolamento non ha solo influito sulla salute mentale, ma ha anche alterato il normale sviluppo del cervello.

Ci sono stati cambiamenti nello studio?

In un primo momento lo studio si era posto come obiettivo quello di analizzare i cambiamenti cerebrali tipici della fase adolescenziale.
Nel 2018, un gruppo di 160 giovani tra i 9 e i 17 anni era stato sottoposto a test. Tuttavia, l’arrivo della pandemia ha ritardato nuovi esami, che sono stati condotti solo nel 2021.

Grazie a questo ritardo è stato possibile osservare gli effetti delle chiusure sul cervello dei ragazzi: esplorare l’impatto dell’isolamento sulla sfera cognitiva ha permesso di capire cosa significasse per gli adolescenti passare lunghi periodi a casa, lontani dalle loro routine quotidiane e dai coetanei.

L’assottigliamento della corteccia cerebrale

Un aspetto chiave della ricerca è stata l’analisi condotta sullo spessore della corteccia cerebrale, che si assottiglia con il passare del tempo.

Usando alcuni dati provenienti da un’altra ricerca del 2018, i ricercatori avevano creato un modello per prevedere il naturale assottigliamento della corteccia durante l’adolescenza.

Tuttavia, durante il riesame del 2021, hanno osservato che l’assottigliamento era avvenuto più rapidamente del previsto, in particolare nelle ragazze, dove il fenomeno si è manifestato in tutti i lobi cerebrali, mentre nei ragazzi era prevalentemente limitato alla corteccia visiva.

Perché le ragazze subiscono di più?

Gli autori dello studio evidenziano che l’assottigliamento della corteccia è un processo naturale, ma il problema sorge quando questo processo viene accelerato da fattori esterni, come lo stress cronico e l’isolamento.

Tale accelerazione può aumentare il rischio di sviluppare disturbi neuropsichiatrici e comportamentali. È noto che ansia e depressione colpiscono più frequentemente le ragazze durante l’adolescenza, un dato che si allinea con i risultati della ricerca.

Gli autori dello studio sostengono che le ragazze potrebbero aver risentito maggiormente delle chiusure imposte perché tendono a investire di più nelle relazioni sociali e nella condivisione delle emozioni rispetto ai maschi, che preferiscono socializzare tramite attività fisiche.

Futuri sviluppi e conseguenze

I dati a disposizione non permettono di capire se questi cambiamenti siano permanenti; alcuni autori affermano che sebbene la corteccia non possa intraprendere un fenomeno d’ispessimento, il processo di assottigliamento potrebbe rallentarsi con la ripresa delle normali relazioni interpersonali.

Negli adulti l’assottigliamento della corteccia può essere correlato in maniera diretta a una diminuzione delle capacità cognitivo-comportamentali e a una diminuzione della rapidità di elaborazione delle informazioni.

In generale, tuttavia, come questi cambiamenti possano influenzare gli adolescenti non è particolarmente chiaro. Il lavoro di ricerca deve continuare per comprendere come l’accelerazione di questo processo influenzerà lo sviluppo dei giovani

Le ripercussioni della pandemia sul cervello

La pandemia ha messo in luce la vulnerabilità del cervello degli adolescenti, accelerando il naturale processo di invecchiamento cerebrale.

Anche se l’assottigliamento della corteccia è un fenomeno normale, la sua accelerazione durante il lockdown pone interrogativi. Quali saranno le conseguenze a lungo termine per il benessere cognitivo ed emotivo di questi adolescenti? Ci saranno problematiche cognitive o comportamentali più gravi in futuro?

L’impatto della pandemia si è esteso a vari aspetti della vita, e le ripercussioni sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti potrebbero manifestarsi nel tempo.

È fondamentale fornire loro il supporto necessario per affrontare le difficoltà e lo stress prolungato. Sebbene non abbiamo ancora tutte le risposte, questo studio rappresenta un passo importante per comprendere meglio come eventi di tale portata possano influenzare le giovani menti.

In conclusione, la pandemia ha evidenziato quanto sia fragile l’equilibrio mentale degli adolescenti e quanto sia vitale garantire loro accesso a risorse sociali e psicologiche adeguate per affrontare situazioni di stress prolungato.

Fonti

https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2403200121

https://www.angelinipharma.it/aree-terapeutiche/brain-health/il-cervello/

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