Un nuovo studio del Broad Institute di Harvard e MIT a Cambridge rivela che le donne sono biologicamente più resilienti rispetto agli uomini quando si tratta di disturbi come autismo e schizofrenia. Vediamo i dettagli di queste due condizioni e gli aspetti più importanti di questa scoperta.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la schizofrenia?
- Quali sono i sintomi prodromici della schizofrenia?
- Quali sono i sintomi positivi?
- Sintomi negativi della schizofrenia: quali sono?
- Quali tipi di disturbi si identificano con il termine di “autismo”?
- Quali sono le cause dei disturbi dello spettro autistico?
- Quali sono i fattori di rischio ambientali dell’autismo?
- Quali sono i sintomi dell’autismo?
- Le donne sono più resilienti contro autismo e schizofrenia: le evidenze di uno studio
- La causa è da attribuire a differenze genetiche: vediamo come
- Disparità nella prevalenza e gravità dei sintomi
- Com’è stato impostato lo studio?
- Fonti
Che cos’è la schizofrenia?
La schizofrenia è un disturbo psichiatrico cronico che si caratterizza con alterazioni della percezione, del pensiero e del comportamento.
Questo disturbo colpisce l’1% della popolazione globale, tra questi circa 600.000 italiani.
La comparsa dei sintomi avviene tra i 15 e i 25 anni negli uomini e tra i 25 e i 35 anni nelle donne.
La manifestazione di schizofrenia dopo i 50 anni è considerato un evento raro.
Quali sono i sintomi prodromici della schizofrenia?
Prima dell’insorgenza completa e conclamata dello stato di schizofrenia, possono prendere luogo sintomi premonitori, fra i quali possiamo includere la perdita di interesse generale, l’isolamento sociale, lamentele di sintomi fisici, scarsa igiene ed episodi di rabbia ingiustificata.
Segnali del genere spesso sono confusi per reazioni normali ad eventi stressanti; tuttavia, la loro intensità e durata possono essere il segnale di problemi più gravi.
Quali sono i sintomi positivi?
Tra quelli che possono essere definiti sintomi positivi possiamo includere la manifestazione di deliri e allucinazioni.
I deliri sono convinzioni false e irremovibili come la sensazione di sentirsi perseguitati o ad esempio sentirsi responsabili di missioni divine.
Le allucinazioni sono invece percezioni sensoriali senza stimoli reali, ad esempio vedere cose che non ci sono o percepire odori o sapori strani.
Sintomi negativi della schizofrenia: quali sono?
I sintomi negativi, meno evidenti ma molto debilitanti comprendono apatia, perdita di interesse, indifferenza agli eventi, isolamento sociale e trascuratezza nell’igiene personale.
Il soggetto si ritira in uno spazio interiore e perde il desiderio di interagire con gli altri.
Quali tipi di disturbi si identificano con il termine di “autismo”?
L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che porta alla compromissione del linguaggio, della socialità e della comunicazione che colpisce oltre 78 milioni di persone nel mondo.
Un soggetto autistico è caratterizzato in primis da interessi ristetti e comportamenti ripetitivi.
Quali sono le cause dei disturbi dello spettro autistico?
Le cause che portano alla manifestazione dell’autismo sono sconosciute in larga parte, tuttavia gli esperti ritengono che la comparsa di questa patologia sia dovuta alla concomitanza di molteplici fattori genetici, neurobiologici e ambientali. Le cause genetiche comprendono:
- Familiarità: molti soggetti con autismo hanno parenti con problematiche simili;
- Malattie genetiche: sono associate alla comparsa dell’autismo patologie come la sindrome di Rett e Angelman;
- Comorbidità: possono esserci correlazioni specifiche tra la comparsa dell’autismo e disturbi dell’apprendimento come ADHD, sindrome di Tourette, epilessia, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione, disturbo bipolare;
- Geni coinvolti nel neurosviluppo: l’espressione di alcuni geni può influenzare l’autismo anche se non esistono evidenze dirette di correlazioni specifiche.
Alcuni studi più recenti sembrano aver evidenziato che l’autismo potrebbe derivare dalla presenza di neuroni anomali che non riescono a connettersi tra loro nella maniera corretta che possono sfociare in una perdita di funzionalità.
Quali sono i fattori di rischio ambientali dell’autismo?
Alcuni fattori di rischio ambientali potenzialmente associati all’autismo includono:
- Parto prematuro
- Abuso di alcool e farmaci durante la gravidanza
- Esposizione del feto a inquinanti
- Infezioni materne durante la gestazione
- Età avanzata dei genitori al momento del concepimento
L’autismo è una patologia con una significativa differenza di incidenza tra maschi e femmine: negli uomini si manifesta maggiormente, con un rapporto di 4:1.
Quali sono i sintomi dell’autismo?
I sintomi dell’autismo solitamente si manifestano prima dei due anni e possono variare di intensità oltre che di tipologia. Tra i più comuni possiamo trovare:
- Ritardo nello sviluppo del linguaggio
- Ripetizione di parole o frasi
- Monotonia vocale e mancanza di espressioni facciali
- Ripetizione di movimenti come dondolio o battito di mani
- Eccessiva sensibilità a luci intense e suoni acuti
- Disinteresse per l’interazione sociale
- Mancanza di emotività e tendenza all’isolamento
- Scatti di aggressività improvvisi
- Abilità superiori alla norma in calcolo, memoria e abilità musicali
- Mancanza di coordinazione nei movimenti
Il ventaglio dei sintomi dell’autismo si evolvono con l’età e possono andare incontro sia a dinamiche di esacerbazione che di miglioramento.
Le donne sono più resilienti contro autismo e schizofrenia: le evidenze di uno studio
I dati ottenuti da nuovo studio del Broad Institute di Harvard e MIT a Cambridge evidenziano che le donne sembrano essere più resilienti ai disturbi dello spettro autistico e alla schizofrenia rispetto agli uomini.
Dalla ricerca è emerso che per le donne, lo sviluppo di queste patologie, deve passare dall’attivazione di un numero di geni maggiore, rispetto agli uomini, che invece, necessitano di un pannello di geni più ristretto per incorrere in queste problematiche.
La causa è da attribuire a differenze genetiche: vediamo come
I risultati dello studio sono stati ottenuti grazie alle analisi su 2.160 cervelli donati post mortem, sui quali sono stati osservate, prima di tutto, le differenze fisiche tra quelli provenienti dai maschi e quelli provenienti dalle femmine.
Le analisi più approfondite hanno permesso di osservare altresì che le donne necessitano di un maggiore numero di fattori avversi, sia biologici che ambientali, per manifestare sintomi di disturbi come schizofrenia, disturbo bipolare o autismo.
Queste differenze di genere sono molto comuni in campo psichiatrico e influenzano molti aspetti della malattia, fra cui la prevalenza, l’età di esordio e la risposta a determinati trattamenti antipsicotici. Queste differenze hanno implicazioni significative per la diagnosi e il trattamento.
Disparità nella prevalenza e gravità dei sintomi
L’aspetto curioso è che se da una parte i disturbi dello spettro autistico colpiscono con più frequenza i maschi, le donne mostrano sintomi molto più accentuati e gravi.
Anche la schizofrenia è molto più comune negli uomini, con un rapporto di 1,7 a 1; tuttavia, in questo caso i ragazzi tendono a manifestare sintomi più severi.
Per quanto riguarda invece il disturbo bipolare non si notano grandi differenze di prevalenza di genere, anche se le donne tendono ad avere un esordio più tardivo.
Com’è stato impostato lo studio?
Le analisi effettuate hanno preso in esame i tessuti corticali prefrontali di 593 individui con schizofrenia, 253 con disturbo bipolare, 82 con autismo, e 1.232 cervelli di individui senza disturbi psichiatrici come gruppo di controllo.
Le differenze tra i sessi riguardano soprattutto l’autismo, che è anche la patologia in cui si registra la maggiore diversità di prevalenza.
Sono stati analizzati anche campioni di cervelli di individui affetti da depressione maggiore, un disturbo maggiormente frequente nelle donne.
In questo caso, i campioni provenienti da individui di sesso maschile sono caratterizzati da un livello di espressione genica maggiore, confermando anche in per questo aspetto la presenza del contributo della componente genetica.
Fonti
https://www.istitutodipsicopatologia.it/di-cosa-ci-occupiamo/schizofrenia/
https://italianmedicalnews.it/il-dna-protegge-le-donne-da-autismo-e-schizofrenia/
https://www.marionegri.it/magazine/autismo
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