Chi è il soggetto anoressico?
È abbastanza risaputo che l’anoressia è una malattia che colpisce individui giovani (e molto giovani) e prevalentemente di sesso femminile, ma in quale misura?
Lo squilibrio è netto al punto che il rapporto tra il sesso maschile e quello femminile è di 1 a 9, e nel complesso colpisce lo 0,5% della popolazione femminile, con picchi dell’1% nei paesi più industrializzati.
Detto questo, l’anoressia colpisce anche i soggetti maschi nello stesso identico modo, pertanto non bisogna trasformare i numeri statistici in stereotipi e, nell’identificazione del disturbo, valutare la possibilità di anoressia anche negli uomini.
Un altro stereotipo da abbattere è quello che vede le anoressiche come persone che non provano il senso di fame, perché in realtà non è la mancanza di fame a guidarle, quanto la ferma volontà di dimagrire.
Il paziente anoressico ha un senso alterato della propria immagine corporea, tipicamente ha una bassa autostima, si vede brutto e inadeguato, spesso valuta sé stesso unicamente in base al rendimento scolastico, al compiacimento della propria famiglia o a ideali di perfezioni irraggiungibili, e arriva a sviluppare l’idea che dimagrendo migliorerà sé stesso.
Pertanto, è importante chiarire che il rapporto problematico con il cibo è un fattore secondario, conseguente ad uno stato di forte disagio con il proprio corpo, e non viceversa.
Voltiamo pagina per analizzare le varie tipologie di anoressia esistenti.
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