Il piombo è un metallo naturalmente presente in minime quantità nell’ambiente e nel suolo tale da non essere dannoso per l’uomo.
Si tratta però di un componente molto utilizzato nell’industria per via delle sue numerose caratteristiche che lo rendono duttile, malleabile, dalla bassa conducibilità elettrica e adatto alla miscelazione con la benzina.
Il piombo ha un effetto tossico sull’organismo umano e causa seri danni sia a livello epatico, renale persino sull’ematopoiesi, ossia su quel meccanismo che porta alla maturazione dei globuli rossi. Tuttavia il suo effetto maggiore si riversa sul sistema nervoso centrale che è ancora più marcato in età pediatrica, causando alterazioni potenzialmente irreversibili sia fisiche che intellettive con esiti talvolta anche letali quando i livelli di piombo nel sangue sono molto alti.
L’avvelenamento da piombo, detto anche saturnismo, si instaura con il tempo mediante un meccanismo di accumulo ed insorge con modalità subdole manifestando numerosi sintomi aspecifici quali senso di fatica, dolori addominali, mal di testa, nausea, vomito, perdita di peso, confusione mentale, spossatezza, stipsi, ipertensione e disturbi dell’umore. Ma l’esposizione al piombo può avere effetti anche sulla sfera riproduttiva, determinando una bassa conta spermatica e una maggiore possibilità di nascite premature.
L’avvelenamento da piombo avviene tramite respirazione di polveri contenenti questo metallo o mediante l’ingestione di sostanze, spesso vernici, in cui vi è miscelato. Lo stato di intossicazione, quindi, nella maggior parte dei casi è causato da un’esposizione prolungata alla sostanza ma talvolta può essere provocato da una singola esposizione con alti dosaggi di piombo.
In questo articolo parliamo di:
Dove si può trovare il piombo?
Il piombo è largamente utilizzato nell’industria per la produzione di batterie, vernici, benzina, cosmetici, materiali per la costruzione, ceramiche, nella produzione di tubature e nelle saldature.
Può essere altrettanto presente nella terra contaminata da piombo e nei giocattoli, o meglio, nelle vernici utilizzate nella produzione di giocattoli prodotti al di fuori dell’Unione Europea o comunque non certificati con il marchio CE: tale marchio che garantisce la sicurezza del prodotto e quindi l’assenza nel prodotto di sostanze nocive e tossiche, tra cui appunto il piombo.
Chi è più esposto all’avvelenamento da piombo?
Le persone maggiormente esposte al saturnismo sono i bambini e le categorie di lavoratori che vengono a contatto quotidianamente o comunque per lunghi periodi con il piombo. Ne sono un esempio i minatori, i saldatori, chi lavora nella produzione di batterie e di vernici e chi entra a contatto con la benzina per molto tempo. Data la natura dei lavori a rischio, i soggetti maschi sono molto più esposti all’avvelenamento da piombo rispetto alle donne.
Nell’adulto i sintomi più comuni del saturnismo includono crampi e dolori addominali, ipertensione, affaticamento, formicolii a mani e piedi, perdita della memoria, letargia, anemia, ittero, problemi renali, perdita di appetito e quindi di peso e mal di testa prolungato. I sintomi sono tanto più intensi quanto più elevata è la quantità di piombo con cui si è venuti a contatto.
Per quanto riguarda i bambini, un elemento di forte pericolo proviene dalle vernici utilizzate nella produzione di giocattoli ed accessori prodotti in paesi extra-UE che non seguono le condizioni e le leggi dettate dell’Unione Europea in fatto di sicurezza. Per questo motivo bisogna sempre riporre molta attenzione sul marchio CE che deve essere presente su ogni gioco, giocattolo, utensile con cui i bambini entrano in contatto. La prevenzione è la migliore forma di cura, in quanto costituisce l’unico modo per evitare i danni da accumulo di piombo e dunque l’avvelenamento.
Nei bambini i sintomi da saturnismo includono:
- ritardi nella crescita;
- perdita di appetito;
- dolori addominali;
- nausea;
- vomito;
- perdita di peso;
- fatica e spossatezza fisica;
- irritabilità;
- difficoltà di apprendimento;
- perdita di udito;
- spasmi;
- disturbi del comportamento;
- sviluppo di un basso quoziente intellettivo che pregiudica i risultati scolastici.
L’avvelenamento da piombo, inoltre, può dare una manifestazione piuttosto caratteristica, ossia la formazione di linee di colore scuro sulla superficie delle gengive.
A prescindere dall’età dei soggetti coinvolti, un’esposizione ad un alto dosaggio di piombo può dare esito ad una vera emergenza medica che merita un trattamento immediato. In questo caso i sintomi possono essere molto gravi:
- debolezza muscolare;
- vomito;
- dolori;
- crampi addominali molto forti e acuti;
- perdita di equilibrio;
- convulsioni;
- coma ed encefalopatia, a cui può seguire la morte del soggetto.
Cosa fare in caso di esposizione da piombo?
La diagnosi di avvelenamento da piombo (saturnismo) avviene mediante prelievo di sangue. Data la tossicità del piombo non esiste un valore soglia al di sotto del quale la sua presenza nel sangue risulta innocua, difatti anche a livelli ematici al di sotto dei 5 microgrammi/100 mL si possono avere serie ripercussioni sull’organismo, specie, come visto prima, nei bambini.
Altri metodi che permettono di valutare l’intossicazione da piombo, anche se meno utilizzati, sono la biopsia del midollo osseo e l’esposizione ai raggi X.
Quali sono i trattamenti adottati in caso di saturnismo?
La prima strategia terapeutica è la prevenzione dunque per quanto riguarda le categorie di lavoratori a rischio, l’adozione delle procedure di sicurezza quando si maneggiano sostanze contenenti piombo e l’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione adeguati. Per quanto riguarda i bambini è doveroso prestare molta attenzione al tipo di vernici utilizzate nei giocattoli o in qualsiasi tipo di prodotto che maneggiano, facendo attenzione che sia sempre riportato il marchio della Comunità Europea sulla confezione, garante della sicurezza del prodotto.
Quando invece si è venuti a contatto diretto con il piombo e si è sviluppata una condizione di avvelenamento, come ci si comporta? La prima strategia è quella di rimuovere o comunque allontanare la fonte di piombo con cui si è venuti in contatto, e smaltirla secondo le modalità previste per legge.
Per quanto riguarda i trattamenti medici uno più utilizzati è la chelazione con EDTA, che ha il compito di sequestrare il piombo accumulato nell’organismo e di permetterne l’escrezione attraverso le urine.
Con l’utilizzo del carbone attivo, inoltre, si promuove il sequestro del piombo nell’apparato gastrointestinale, permettendone l’eliminazione attraverso le feci.
Nei pazienti in età adulta, coinvolti da un avvelenamento di media entità, la terapia risulta molto efficace, senza lo sviluppo di complicazioni permanenti. La condizione è diversa invece nei bambini sia perché i trattamenti richiedono tempi più lunghi sia perché spesso purtroppo l’avvelenamento da piombo è causa di disabilità intellettive e di ritardo di sviluppo.
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