Hai mai sentito parlare dell’emiblocco anteriore sinistro? Di cosa si tratta? Ci sono dei rischi connessi a questa condizione? Quali sono gli esami da fare? Quali sono i trattamenti previsti per questa particolare condizione? Quali sono le cause? Quali sono, invece, i sintomi di questo problema?
Oggi andremo a rispondere a tutte le tue domande sull’emiblocco anteriore sinistro, cercheremo di fornirti una guida chiara e precisa sull’argomento, soprattutto per quanto riguarda il suo quadro sintomatologico, le sue cause e i suoi trattamenti.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è l’emiblocco anteriore sinistro?
- Quali sono le cause dell’emiblocco anteriore sinistro?
- Quali sono i sintomi più comuni dell’emiblocco anteriore sinistro?
- Quali sono i principali fattori di rischio dell’emiblocco anteriore sinistro?
- Come funziona la diagnosi dell’emiblocco anteriore sinistro?
- Quali sono i trattamenti previsti per questo problema?
- Ci sono dei rischi connessi all’emiblocco anteriore sinistro?
Che cos’è l’emiblocco anteriore sinistro?
L’emiblocco anteriore sinistro è una condizione che riguarda il nostro organo cardiaco, per questo, prima di soffermarci sui dettagli di questo problema, è il caso di ricordare brevemente l’anatomia cardiaca.
Prima di tutto, teniamo a mente che il cuore è diviso in quattro principali cavità, che sono:
- L’atrio sinistro;
- L’atrio destro;
- Il ventricolo sinistro;
- Il ventricolo destro.
La contrazione di questi atri è resa possibile dalla presenza di un importantissimo tessuto muscolare, ossia il miocardio, che si occupa proprio di generare e ricevere gli impulsi nervosi, ossia dei veri e propri segnali elettrici che partono dall’atrio destro.
Più precisamente il segnale elettrico che da origine alla contrazione parte da una zona ben precisa che si trova nell’atrio destro, stiamo parlando del nodo seno atriale che dona letteralmente normalità e ritmicità alla contrazione.
Tuttavia, gli impulsi per dare il via alla contrazione devono essere supportati da una sorta di centri di smistamento, in modo tale che non sia il solo nodo seno atriale a svolgere questo lavoro.
Questi centri che permettono al nostro cuore di ricevere le scariche elettriche sono le fibre del Pukinje, il fascio di His e il nodo atrioventricolare.
Arriviamo adesso al punto della situazione. Quando parliamo di emiblocco ci riferiamo ad una condizione in cui si è verificato un disturbo, o anche una lesione, in cui il segnale elettrico si blocca proprio sulla lunghezza del fascio di His, più precisamente sul fascicolo della branca sinistra.
Non si tratta di una condizione cardiaca causata principalmente da altre condizioni patologiche, ma si manifesta soprattutto nei soggetti sovrappeso. Andiamo a vedere più avanti quali sono le cause più comuni dell’emiblocco anteriore sinistro.
Quali sono le cause dell’emiblocco anteriore sinistro?
Come abbiamo già detto in precedenza, il peso gioca un ruolo fondamentale nella comparsa dell’emiblocco anteriore sinistro che spesso si presenta in soggetti obesi che sono affetti da condizioni come l’ipertensione, l’enfisema polmonare oppure dalla bronchite cronica.
In modo più dettagliato, tra le principali cause di questa condizione cardiaca ricordiamo soprattutto quelle citate in seguito:
- L’ipertensione arteriosa, ossia quella condizione in cui la pressione arteriosa rimane costantemente elevata rispetto a ciò che si considera normale;
- L’iperkaliemia, ossia quando nel sangue risultano quantità di potassio troppo elevate rispetto alla norma;
- La cardiomiopatia dilatativa, in questo caso si tratta di una vera e propria condizione patologica che colpisce il miocardio e che è caratterizzata da uno stiramento della parete muscolare del ventricolo, proprio a causa della dilatazione del ventricolo sinistro. A questo punto il cuore andrà incontro a notevoli difficoltà per dare luogo alle contrazioni e, di conseguenza, l’ossigenazione del resto dell’organismo sarà nettamente inferiore;
- Una stenosi aortica, cioè una ostruzione della valvola aortica del cuore. In pratica, in questo caso si va ad ostruire proprio quella valvola cardiaca che è deputata alla regolazione del passaggio di sangue dal ventricolo sinistro all’aorta;
- Una intossicazione da digossina, cioè una sostanza largamente utilizzata per aumentare la forza di contrazione delle fibre del miocardio;
- La malattia di Lev (o di Lenegre) in cui si verifica la calcificazione degli elementi che si occupano del sistema di conduzione elettrica cardiaca. Si tratta di una vera e propria condizione morbosa degenerativa;
- Un attacco di cuore, conosciuto anche come infarto del miocardio che si verifica quando il tessuto miocardico va incontro ad una necrosi, riducendo anche la capacità contrattile cardiaca e, di conseguenza, la quantità di sangue che arriva al miocardio è nettamente inferiore rispetto alla norma.
Come puoi notare l’emiblocco anteriore sinistro può essere causato da diverse condizioni e, spesso e volentieri, capita che chi ne soffre a malapena se ne accorge.
Tuttavia parleremo dei sintomi di questa condizione nel prossimo paragrafo.
Quali sono i sintomi più comuni dell’emiblocco anteriore sinistro?
Abbiamo già detto in precedenza che spesso l’emiblocco anteriore sinistro è asintomatico, tuttavia, in casi piuttosto rari, può capitare che l’individuo vada incontro a degli svenimenti, o ad una presincope, senza necessariamente perdere la coscienza.
Nel caso della presincope il soggetto va incontro ad un notevole rallentamento della frequenza cardiaca che comporta, quindi, un afflusso di sangue nettamente inferiore verso i tessuti dell’organismo, di conseguenza anche al cervello.
Quali sono i principali fattori di rischio dell’emiblocco anteriore sinistro?
Oltre alle cause di cui abbiamo parlato in precedenza, la presenza di un emiblocco anteriore sinistro può essere favorita anche da alcuni fattori di rischio, ad esempio l’età avanzata.
Infatti, questa condizione si manifesta più frequentemente tra gli individui anziani che tra i più giovani. Questo accade anche perché le cause di cui abbiamo parlato sono a loro volta più frequenti tra le persone di una certa età.
Anche il peso dell’individuo gioca un ruolo fondamentale tra i fattori di rischio dell’emiblocco anteriore sinistro. Infatti, come abbiamo già detto, è più possibile che si presenti nel caso di un individuo obeso.
Come funziona la diagnosi dell’emiblocco anteriore sinistro?
Andiamo adesso a vedere insieme cosa bisogna fare per diagnosticare un emiblocco anteriore sinistro. Ovviamente, se noti un aumento della frequenza degli svenimenti, è il caso di recarsi dal medico in quanto potrebbe esserci una riduzione di afflusso di sangue al cervello.
Se il medico sospetta la presenza dell’emiblocco anteriore sinistro, sicuramente ti prescriverà un elettrocardiogramma (ECG). Infatti, questo esame diagnostico è l’unico che ci permette di visualizzare questo tipo di problema.
Nell’emiblocco anteriore sinistro, infatti, facendo un ECG, si noterà un’alterazione più o meno consistente dell’asse del QRS e un suo allungamento. Più precisamente, a risultare alterato da questo esame è il complesso QRS, che riflette la depolarizzazione dei ventricoli.
Quali sono i trattamenti previsti per questo problema?
Una volta che il medico ha scoperto che sei in una condizione di emiblocco anteriore sinistro, sicuramente ti sottoporrà ad ulteriori indagini per scoprire nel dettaglio qual è la causa del problema.
Infatti, il trattamento che devi seguire per risolvere questo tipo di problema dipende proprio dalla causa che lo ha scatenato. Ad esempio, se la causa è un infarto del miocardio, probabilmente verrai sottoposto ad un intervento di angioplastica per liberare le arterie coronariche.
Se l’emiblocco anteriore sinistro è stato invece causato da condizioni che non sono curabili con dei trattamenti medici, ad esempio l’obesità, il medico sarà tenuto a monitorare il tuo stile di vita. In pratica, la cura dipende dalla causa e da nient’altro.
Ci sono dei rischi connessi all’emiblocco anteriore sinistro?
Anche nel caso dei rischi connessi all’emiblocco anteriore sinistro, tutto dipende dalle cause che lo hanno scatenato. Infatti, ci sono alcune condizioni che provocano l’emiblocco che, a loro volta, comportano dei rischi ben precisi.
Ovviamente, il rischio più grave, ma anche quello più temuto da tutti i pazienti con emiblocco è quello di una morte cardiaca improvvisa. Fortunatamente, però, si tratta anche del rischio più raro che non è necessariamente associato alla presenza di questo emiblocco.
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