Emottisi: possibili cause e quando preoccuparsi

Un colpo di tosse ed ecco che compare del sangue sulla mano o sul fazzoletto. Si chiama emottisi e spesso è accompagnata anche da altri segni. Questa condizione è legata ad alcune patologie, spesso respiratorie, ed è importante averne consapevolezza per capire quando è necessario preoccuparsi e chiedere supporto medico.

Vediamo allora quali sono i sintomi che caratterizzano l’emottisi, le cause e cosa fare nel caso in cui si verifichi un episodio.

Emottisi: cos’è e quali sono i sintomi

Con il termine “emottisi” si intende l’emissione di sangue, proveniente dalle vie respiratorie, a seguito di un colpo di tosse. Il sangue può presentarsi di colore rosso brillante o rosa e schiumoso e a volte è misto a muco.
Se l’emottisi causa l’espulsione di una quantità maggiore o uguale a 600 ml di sangue nelle 24 ore, si parla di emottisi massiva.

I sintomi associati all’emottisi sono:

  • Dolore al petto
  • Difficoltà respiratorie
  • Perdita di appetito
  • Perdita di peso
  • Spossatezza
  • Fare attenzione anche ad eventuali ecchimosi, petecchie, gengivite o segni di sanguinamento dalla mucosa orale o nasale.

Inoltre, ci sono segnali che se si dovessero verificare, devono essere portati all’attenzione del medico perchè sono di particolare preoccupazione. E sono:

  • Emottisi massiva
  • Lombalgia
  • Presenza di un catetere arterioso polmonare o tracheostomia
  • Dispnea (fiato corto) a riposo durante l’esame o suoni respiratori assenti o diminuiti

Quali sono le cause e i fattori di rischio

È fondamentale, quindi, non trascurare mai un segnale come l’emottisi, anche nel caso in cui si presenti in forma lieve. Dietro questo sintomo, infatti, ci potrebbe essere una condizione patologica più seria e un eventuale ritardo nella diagnosi potrebbe portare a conseguenze molto più difficili da trattare. Ci sono poi dei fattori di rischio dell’emottisi, come il fumo di sigaretta, la tubercolosi, l’infezione da Hiv, eventuali danni alle vie aeree causati da traumi o, ancora, utilizzo di immunosoppressori.
In generale, l’emissione di sangue è un sintomo frequente in diverse patologie respiratorie minori, come le infezioni delle vie aeree superiori e la bronchite virale.
Negli adulti, dal 70 al 90% dei casi, è causato da:

  • Bronchite
  • Bronchiectasie, cioè una dilatazione e distruzione dei bronchi maggiori causata da uno stato infettivo e infiammatorio cronico
  • Polmonite necrotizzante
  • Tubercolosi

Invece, in ambito pediatrico le cause più comuni di emottisi sono le infezioni delle basse vie respiratorie o una inalazione di un corpo estraneo.

Ulteriori patologie che presentano emottisi

Qui di seguito riportiamo un elenco non esaustivo di altre patologie che possono essere associate all’emottisi:

  • Ascesso polmonare
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Ebola
  • Embolia
  • Embolia polmonare
  • Enfisema
  • Fibrosi cistica
  • Granulomatosi di Wegener
  • Infarto Polmonare
  • Parassitosi
  • Stenosi della valvola mitrale
  • Tumore al polmone

Cosa fare in caso di emissione di sangue

Ritrovare piccole tracce di sangue in uno sputo non richiede particolari rimedi, ma è una buona idea rivolgersi al proprio medico di famiglia per fare i necessari accertamenti. Dopo aver identificato la possibile causa, verrà deciso il trattamento. Ad esempio, in caso di infezione delle vie aeree, si può avviare una terapia farmacologica.

Invece, l’emottisi vera e propria è un evento preoccupante e bisogna agire il prima possibile. Innazitutto bisogna non farsi prendere dal panico, ma contattare il proprio medico di fiducia. Il professionista sanitario sarà in grado di valutare, in base anche alla vostra storia clinica, cosa è bene fare. Se la quantità di sangue emessa è particolarmente cospicua o se il sanguinamento non si ferma è bene rivolgersi subito al Pronto Soccorso.

Emottisi e ematemesi, come distinguerle

Con il termine “ematemesi” indichiamo una condizione in cui si vomita sangue. In genere è di colore rosso brillante o rosso scuro, e in alcuni casi può contenere residui di cibo. Le patologie associate all’ematemesi sono diverse.

Qui di seguito ne indichiamo alcune, ma non è un elenco esaustivo:

  • Angiodisplasia
  • Dengue
  • Diverticoli esofagei
  • Ebola
  • Esofagite
  • Gastrite
  • Malattie della coagulazione
  • Tumore alla bocca, all’esofago o allo stomaco
  • Ulcere dell’apparato grastrointestinale duodenale

In ogni caso, per qualunque dubbio è bene rivolgersi ai professionisti sanitari.

Fonti:

 

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