Erisipela: cos’è, come riconoscerla e trattarla

Un banale taglio o una puntura possono portare a infezioni piuttosto serie se non adeguatamente disinfettate e trattate. Infatti, il rischio è che si presenti l’erisipela, un’infezione caratterizzata da una larga chiazza rossa e calda sulla pelle. Se non trattata può portare a conseguenze molto serie.

Ecco, quindi, quali sono i sintomi dell’erisipela, quali cure e farmaci si utilizzano per trattarla e cosa fare per prevenirla.

Erisipela: cos’è e quali batteri la causano

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’erisipela è

“un’infezione del tessuto sottocutaneo, ovvero degli strati più profondi della pelle, e dei vasi linfatici”.

È causata principalmente da un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes) e, in minor misura, da altri tipi di batteri.
Non bisogna confondere l’erisipela con l’erisipeloide, un’infezione cutanea causata, invece, dall’Erysipelothrix rhusiopathiae.
L’infezione può colpire a tutte l’età, ma sembra più frequente in neonati in seguito a infezione del cordone ombelicale, bambini piccoli e anziani. In particolare con un picco d’incidenza nei pazienti tra i 60 e gli 80 anni.

I batteri streptococchi penetrano nell’organismo attraverso minuscole ferite, graffi, punture di insetti o zone di macerazione della cute, causando l’infezione. Questa, una volta raggiunti i vasi linfatici provoca infiammazione ed essudazione e intacca anche i linfonodi circostanti.
Altri batteri che possono causare l’infezione sono:

  • Staphylococcus aureus
  • Staphylococcus warneri
  • Streptococcus pneumoniae
  • Streptococcus pyogenes
  • Moraxella spp
  • Haemophilus influenzae
  • Escherichia coli
  • Klebsiella pneumoniae.

Va da sé che possono esserci anche condizioni predisponenti all’infezione, una sorta di “porta di ingresso” facilitata. Per questo è bene fare attenzione a quei pazienti che soffrono di insufficienza venosa, ulcerazioni, incisioni chirurgiche, dermatosi infiammatorie, infezioni da dermatofiti, linfedema alle gambe, immunocompromissione (dovuta ad esempio a diabete, alcol e HIV), problemi di drenaggio linfatico, piede dell’atleta, malattie del fegato, lesioni da tatuaggi o trucco permanente.

I sintomi dell’infezione, ecco quali sono

La caratteristica più evidente dell’erisipela è una larga chiazza sulla pelle, prima arrossata (eritematosa) e lucida e, poi a rilievo, dura (detta a buccia d’arancia) e dolente. La pelle nella zona infetta tende a gonfiarsi e ad apparire edematosa ed è spesso calda a causa dell’infiammazione. Ha margini ben definiti e rialzati (detto “segno del gradino”) che la distinguono dalla pelle sana circostante. Ma se compaiono linee rosse che si irradiano dalla zona infetta, significa che l’infezione si sta diffondendo lungo i vasi linfatici. In alcuni casi, l’erisipela può causare prurito intenso e si possono formare anche bolle piene di liquido nella zona infetta.

Di solito compare sugli arti inferiori, ma può verificarsi in qualsiasi parte del corpo. Ad esempio sul viso, compresi gli occhi, e sugli arti superiori o nella regione genitale anche se meno frequentemente. Capita che venga scambiata con altre forme di patologie dermatologiche.

Ulteriori disturbi e complicazioni

Oltre all’eritema, l’erisipela può causare anche disturbi quali:

  • febbre
  • brividi
  • malessere
  • debolezza
  • affaticamento
  • nausea
  • mal di testa
  • ingrossamento dei linfonodi, dietro il ginocchio, all’inguine o dietro le orecchie.

Non sono rare le recidive che possono con il tempo causare l’occlusione progressiva dei vasi linfatici cheportano all’ingrossamento delle aree del corpo colpite con conseguente deformità (elefantiasi).
Le complicazioni dell’erisipela comprendono generalmente tromboflebite, ascessi e gangrena e meningite. Ma possono comparire complicazioni anche a livello del cuore, come infiammazioni e lesioni a miocardio ed endocardio, e dei reni. Inoltre, il rischio di complicazioni è più elevato negli individui fragili come, neonati, anziani e persone con basse difese immunitarie.

Antibiotici e pulizia cute. Ecco come trattare erisipela

L’erisipela si può curare, ma è fondamentale un consulto medico per avere una diagnosi tempestiva. Il professionista sanitario normalmente prescrive una terapia antibiotica in base al batterio che ha causato l’infezione. Possono essere usate le penicilline, l’amoxicillina, i macrolidi o le cefalosporine, in base al caso specifico. Gli antibiotici risolvono i sintomi generali causati dalla malattia in qualche giorno, mentre la lesione sulla pelle, in genere, scompare dopo qualche settimana.
In caso di dolore è possibile che vengano prescritti antinfiammatori da banco oltre ai prodotti per mantenere la zona infetta pulita e asciutta.
È importante far riposare l’area infetta e mantenere la parte colpita sollevata per ridurre il gonfiore e fare impacchi freddi. Nel caso in cui l’erisipela colpisca le gambe e/o ci sia un rischio di recidiva, il medico può consigliare l’uso di calze a compressione. Queste calze aiutano, infatti, a migliorare la circolazione e ridurre il gonfiore.
In caso di condizioni preesistenti o recidive, il medico appronterà un piano di trattamento personalizzato in modo per ridurre il rischio di futuri episodi. Questo approccio può essere particolarmente importante per i pazienti con frequenti recidive.

Come prevenire l’erisipela in 8 mosse

Prevenire l’Erisipela è possibile, basta mettere in atto alcuni semplici accorgimenti. Ecco quali sono:

  1. Curare sempre le ferite: pulizia accurata, applicazione di un antisettico e la copertura con un cerotto o una benda sterili di tagli, graffi o ferite. Impegnarsi a mantenere la ferita pulita e protetta fino a completa guarigione.
  2. Sì ad una buona igiene personale: ricordarsi di lavarsi regolarmente le mani e pulire le zone della pelle specialmente quelle esposte a fonti potenziali di batteri.
  3. Skincare adeguata: non solo pulizia, ma anche idratazione, importante per mantenere l’integrità e prevenire danni cutanei. Evitare l’uso eccessivo di detergenti aggressivi o prodotti che potrebbero causare irritazioni.
  4. Controllare la glicemia: le persone con diabete dovrebbero effettuare regolarmente il controllo della glicemia. Questo perchè il diabete può aumentare il rischio di infezioni cutanee, inclusa l’erisipela.
  5. Attenzione al peso corporeo: la formazione di pieghe cutanee crea un ambiente favorevole alla macerazione della pelle e quindi alla crescita batterica. Per questo, fare attenzione al peso corporeo può ridurre il rischio di infezioni.
  6. Usare le calze a compressione: chi soffre di insufficienza venosa cronica può valutare l’uso delle calze a compressione per migliorare la circolazione e prevenire il gonfiore.
  7. Fare la profilassi antibiotica: in casi rari di erisipela recidiva, il medico può stilare un piano di profilassi con antibiotici a basso dosaggio per prevenire gli episodi.
  8. Aumentare la consapevolezza: essere informati dei fattori di rischio e delle misure preventive è fondamentale su come prevenirne la comparsa di erisipela.

 

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