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Quando parliamo di fissurazione ci riferiamo ad una lesione del menisco, di entità parziale, che non si accompagna a grossi ostacoli nel proseguimento delle normali attività quotidiane e/o sportive.
Nonostante la lesione infatti è possibile continuare, nella stragrande maggioranza dei casi, a correre, a camminare e anche a compiere sforzi relativamente intensi.
Nella guida di oggi vedremo quali sono le cause, le eventuali terapie che possono far superare la lesione e anche eventuali rimedi per lenire il dolore nel caso in cui questo dovesse farsi troppo intenso.
Prima un po’ di anatomia: a cosa serve il menisco?
All’interno di entrambe le nostre ginocchia ci sono due menischi, che si trovano uno sulla parte esterna del ginocchio, uno sulla parte interna.
Sono dischi di fibrocartilagine che hanno come funzione quella di ammortizzamento dei carichi tra tibia e femore. Si comportano, per fare un esempio forse di più immediata comprensione, come dei cuscinetti che assorbono le sollecitazioni più importanti.
Con il passare degli anni i menischi possono logorarsi, o in seguito ad un evento traumatico, subire delle lesioni. La fissurazione è uno dei problemi più frequenti che possono colpirli. Continua a leggere per scoprire cause, eventuali terapie e rimedi.
Le cause principali della fissurazione del menisco
La causa più frequente di fissurazione è di carattere traumatico: in questo caso la fissurazione è causata in genere da una torsione, con il piede perno che rimane fissato a terra, oppure con una flessione brusca e improvvisa del ginocchio.
Il movimento innaturale o il trauma diretto hanno così danneggiato direttamente il menisco, in genere quello mediale, quello meno resistente dei due e più soggetto appunto a fissurazione.
Oltre al caso dell’evento traumatico, c’è anche quello che riguarda invece la naturale degenerazione del menisco stesso: si presenta con una certa frequenza oltre i 40 anni e colpisce maggiormente atleti che hanno svolto per diversi anni attività agonistica.
Sempre all’interno dell’alveo delle questioni degenerative, esiste anche la possibilità di una degenerazione più lenta, non legata ad attività sportiva, e che colpisce in genere oltre i 60 anni. L’erosione del tessuto del menisco è più lenta e anche in questo caso causa fissurazione senza la presenza di eventi particolarmente traumatici.
I diversi tipi di fissurazione del menisco
Non tutte le fissurazioni sono uguali. Ci sono infatti diversi tipi di lesioni che rientrano all’interno di questa categoria e hanno anche conseguenze diverse tra loro.
Il caso più frequente è quello della lesione radiale, che attraversa il menisco in modo completo e che si accompagna spesso anche la lesione del crociato anteriore.
Esiste anche un tipo di frattura detto longitudinale, nella quale il menisco finisce per dividersi in due parti, una interna e una esterna.
In altri casi invece la lesione o fissurazione può assumere altre forme. Relativamente comune è quella del bordo sfilacciato, così come quella a becco di pappagallo, tipicamente conseguenza di una lesione radiale che non è stata operata. In questo caso il menisco prova a guarire in modo autonomo, creando un lembo in corrispondenza della rottura che forma il tipico bordo appunto a becco di pappagallo.
Quest’ultima è la più dolorosa e fastidiosa delle possibili fissurazioni del menisco, in quanto è in grado di creare problemi al normale funzionamento dell’articolazione.
In casi decisamente più sporadici e che non prevedono dei fastidi particolari quando si presentano abbiamo la lesione orizzontale, che vede il menisco separarsi in due dischi, che è in genere risultato delle fissurazioni causate da una torsione innaturale.
Ci sono cure efficaci per la fissurazione del menisco?
La fissurazione del menisco deve essere necessariamente trattata con intervento chirurgico. L’intervento ha come obiettivo quello di regolarizzare la lesione, permettendo così di innescare i naturali processi di guarigione che portano, nell’arco di poco tempo, il menisco a guarire naturalmente.
L’intervento è effettuato in regime di Day Hospital, con artroscopia e ricorrendo esclusivamente ad anestesia locale. Si tratta di un intervento che è ormai di routine per il grosso delle strutture ospedaliere e che dunque non presenta alcun tipo di complicazione.
L’intervento è sempre consigliato, soprattutto per evitare che il menisco, tentando la guarigione per conto proprio, formi il “becco di pappagallo” di cui abbiamo parlato precedentemente.
La fissurazione del menisco si può prevenire?
No. Purtroppo non esistono metodi per prevenire questo tipo di avvenimenti. Un minimo aiuto può essere fornito da ginnastica specifica per il rinforzamento della massa muscolare che circonda il ginocchio.
Una buona massa muscolare è di sostegno all’articolazione e può, in alcuni casi, rendere meno frequenti gli eventi che portano alla comparsa della fissurazione.
L’utilizzo di tutori non può in alcun modo aiutare a prevenire l’insorgere delle fissurazioni.
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