La giardiasi è una patologia infettiva causata dalle specie appartenenti al genere Giardia, un raggruppamento di protozoi che infettano l’intestino dei vertebrati, tra cui l’uomo e altri mammiferi.
La specie che infetta l’uomo prende il nome di Giardia intestinalis, definita anche Giardia lamblia o Giardia duodenalis.
La giardiasi è diffusa in tutto il mondo e attualmente risulta essere la più comune causa di infezione parassitaria intestinale nei paesi industrializzati.
Approfondiamo insieme sintomi, modalità di trasmissione e terapie di questa malattia.
In questo articolo parliamo di:
Giardia: cos’è?
Il parassita che determina l’insorgenza della patologia colonizza l’intestino di molte specie animali. In sede intestinale Giardia produce una forma quiescente chiamata cisti che viene riversata all’esterno insieme alle feci.
Le cisti sopravvivono nell’ambiente esterno anche per mesi e sono resistenti ai principali trattamenti di disinfezione.
Se ad essere contaminato è un suolo agricolo, le cisti possono colonizzare prodotti destinati alle derrate alimentari ed essere ingerite nuovamente da un ospite.
La dose minima infettante per l’uomo è stimata tra le 10 e le 25 cisti. L’infezione inizia con l’ingestione delle cisti che una volta arrivate nello stomaco si schiuderanno a causa dell’ambiente acido rilasciando forme di parassita adulto che prendono il nome di trofozoita, caratterizzate da una forma a goccia.
Lo stadio di trofozoita possiede dei flagelli con i quali riesce a muoversi e raggiungere l’intestino a partire dallo stomaco. Le forme adulte sono dotate di una sorta di disco a ventosa con il quale possono aderire alle pareti dell’intestino. Quando si interfaccia con l’epitelio interno intestinale, la Giardia inizia a replicarsi dando vita a nuove cisti che si riverseranno nell’ambiente tramite le feci dando inizio a una fase nuova del ciclo.
Trasmissione
L’infezione da Giardia avviene quindi per ingestione accidentale di cisti del parassita.
Oltre alla possibilità di contagio tramite derrate alimentari, altre fonti di infezione possono essere:
- Acqua contaminata
- Superfici che sono state precedentemente a contatto con una persona infetta
- Pratica di sesso orale-anale
Come accade in altre patologie infettive, alcuni individui che sono colonizzati dalla Giardia non sviluppano nessun sintomo, pertanto, risultano asintomatici e di conseguenza ignari di poter veicolare il parassita: questo serbatoio di individui può contribuire ampiamente alla diffusione del patogeno.
La trasmissione zoonotica, ossia quella che avviene dall’animale all’uomo, è considerata molto rara, soprattutto perché quelle specie che vivono negli animali spesso non sono infettive nei confronti dell’uomo.
Giardiasi: i sintomi più comuni
L’infezione spesso non è accompagnata da sintomi gravi, specialmente in adulti sani; tuttavia, in alcuni casi può presentarsi un quadro clinico tipico di una gastroenterite acuta. I pazienti in cui possono manifestarsi sintomi sono gli individui immunodepressi o i bambini tra il primo e il quarto anno di età che non hanno ancora un sistema immunitario competente.
I sintomi più comuni possono essere:
- Diarrea con ampia perdita di liquidi
- Crampi addominali
- Flatulenza
- Inappetenza
- Stanchezza
- Prurito della pelle
- Raramente compaiono anche febbre e vomito
Meccanismo di patogenesi e complicazioni
Il meccanismo con cui il parassita evoca i sintomi suddetti è principalmente il danneggiamento delle cellule epiteliali dell’intestino. Al danno nei confronti della parete intestinale si sommano l’inibizione dell’assorbimento dei nutrienti e il favorire della moltiplicazione batterica che può portare a un disequilibrio della flora intestinale.
I bambini tra il primo e il quarto anno di età sono la categoria maggiormente colpita dalla giardiasi, inoltre sono anche i pazienti che possono sviluppare maggiormente complicazioni.
Le complicazioni della giardiasi di solito sono rare e solo saltuariamente possono condurre a quadri clinici gravi.
Gli aggravamenti più comuni sono:
- Disidratazione, a causa di una grave diarrea
- Malnutrizione, pericolosa per lo sviluppo del bambino. I sintomi legati alla malnutrizione sono legati alla diarrea che determina la perdita di importanti fattori nutritivi, soprattutto vitamine e lattosio.
- Alcuni individui dopo l’infezione da Giardia sviluppano intolleranza al lattosio, che può permanere anche per molto tempo dopo la risoluzione del quadro clinico principale.
Diagnosi della Giardiasi
La diagnosi avviene principalmente con l’esame delle feci. Il parassita ha dei periodi di replicazione che si alternano a momenti di pausa, per questo è necessario ripetere l’esame diagnostico più volte per essere sicuri di non trovarsi di fronte a falsi negativi.
Il tecnico o il medico preparano un vetrino da microscopia a partire dal materiale fecale e tramite l’osservazione al microscopio delle feci ricercano la presenza di cisti che provano la presenza dell’infezione.
È necessario esaminare 3 campioni fecali prelevati in 3 giorni diversi prima di refertare il caso come negativo.
Oltre all’indagine microscopica, la diagnosi può avvalersi anche di test immunologici che ricercano antigeni tipici di Giardia in campioni fecali.
Ai fini della corretta diagnosi il medico può informarsi su eventuali viaggi in zone dove il parassita è endemico, o se il paziente ha nuotato in laghi, fiumi o se ha consumato acqua non depurata provenienti da fonti aperte che potrebbe essere contaminata da parassiti.
Terapie contro la giardiasi
La guarigione avviene in circa due settimane e spesso il quadro clinico non presenta complicazioni gravi. Nei pazienti immunodepressi la patologia può diventare cronica ripresentandosi a intervalli di tempo regolari.
Nei casi in cui i sintomi peggiorino o perdurino per molto tempo, il medico può prescrivere una terapia mirata all’eradicazione del parassita con farmaci specifici.
I medicinali usati per la cura della giardiasi sono molecole antiparassitarie, che vanno a interferire con la vita stessa del patogeno.
I farmaci usati sono:
- Metronidazolo
- Tinidazolo
Entrambi sono antibiotici, quindi sono stati messi a punto per combattere le infezioni batteriche, tuttavia, risultano efficaci anche nei confronti dei parassiti.
Oltre alla terapia farmacologica è necessario prendere misure complementari alla terapia farmacologica, fra cui:
- bere molti liquidi per rimpiazzare quelli persi a causa della forte diarrea
- evitare gli alcolici che potrebbero interferire con i farmaci
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone
- lavare indumenti e biancheria separatamente
- pulire quotidianamente le superfici con le quali si viene a contatto, come i sanitari, i rubinetti e le maniglie delle porte
- evitare di cucinare cibo per altre persone
- non condividere asciugamani e posate
Prevenzione
La prevenzione è lo strumento più potente contro l’infezione da giardia.
Durante i viaggi in paesi con scarse disponibilità igienico-sanitarie è fondamentale portare avanti accorgimenti preziosi:
- bere sempre acqua imbottigliata
- non bere bevande con ghiaccio
- non mangiare cibi crudi o poco cotti
- sbucciare sempre la frutta
- lavarsi frequentemente le mani
In caso di escursioni naturalistiche, qualora si voglia bere acqua dai ruscelli o dai laghi è necessario consumarla previa bollitura in modo da uccidere le eventuali cisti al loro interno.
Le autorità nell’ambito della prevenzione contro le infezioni da Giardia devono controllare e sostituire periodicamente i filtri degli acquedotti in quanto le cisti sono resistenti alla clorazione usata come attività disinfettante di base.
Esistono vaccini contro la Giardia?
Attualmente non sono disponibili vaccini contro la Giardia per l’uomo; tuttavia ce ne sono molti che sono in sviluppo e potrebbero essere dei validi candidati.
I bersagli dei vaccini in via di sperimentazione contro la giardiasi sono molteplici: esistono progetti su:
- vaccini a proteine ricombinanti,
- vaccini a DNA,
- vaccini contro le proteine della parete,
- vaccini contro enzimi.
L’unico vaccino esistente contro la giardiasi è per scopo veterinario, usato contro le infezioni da Giardia lamblia. Questa preparazione vaccinale utilizza lisati di tofozoiti ed è usato principalmente in cani e gatti nei quali evoca la risposta anticorpale contro gli antigeni della forma adulta.
Fonti
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/g/giardia-giardiasi#prevenzione
https://www.epicentro.iss.it/giardia/
Patrick Murray; Ken S. Rosenthal; Michael A. Pfaller “Microbiologia Medica” Edra edizioni
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