Molte persone hanno già avuto modo di conoscerlo: in questo articolo vi parliamo dell‘herpes labiale, in particolare dei problemi che può causare durante una gravidanza.
Prima di approfondire questo discorso, però, spieghiamo meglio in che cosa consiste questo fastidioso ospite.
I sintomi che preannunciano l’incombente arrivo dell’herpes labiale li conosciamo tutti: una piccola parte della mucosa orale inizia a tirare, a essere indolenzita e a punzecchiare in maniera fastidiosa.
Questi sono i campanelli d’allarme che ci preannunciano la sgradita visita dell’infezione provocata dall’Herpes Simplex Virus 1, un agente patogeno estremamente diffuso e meglio conosciuto con il nome di “Febbre”. Questo virus si può dire diffuso perché in media il 68% degli adulti lo ha contratto. Questo virus è imparentato con il virus dell’Herpes Simplex Virus 2, per gli amici meglio noto come herpes genitale.
Per fortuna l’incidenza di quest’ultimo è decisamente più rara: si stima che in Italia colpisca il 10% della popolazione adulta.
Il loro nome, ovviamente, è legato alla zona che maggiormente colpiscono (quindi uno sulle labbra e uno nella zona genitale), ma in realtà entrambi i virus possono colpire sia l’area genitale che quella labiale, a seconda delle modalità con cui è stata contratta l’infezione.
Il contagio avviene per contatto diretto con le lesioni di una persona ammalata.
In questo articolo parliamo di:
Herpes labiale: fattori scatenati e i sintomi per riconoscerlo
L’herpes, come già affermato, è un’infezione molto comune. Purtroppo, una volta contratto, il virus non viene mai completamente eliminato dall’organismo, ma si annida nel nucleo dei neuroni delle terminazioni nervose cutanee e torna a manifestarsi periodicamente quando le difese immunitarie si abbassano: è molto comune vedere l’herpes manifestarsi contemporaneamente a influenze o raffreddori, che già di per sé indeboliscono l’organismo.
Anche l’assunzione di farmaci immunodepressori o i periodi di stress possono portare la conclamazione del famigerato herpes.
Non solo: anche essere sottoposti a periodi prolungati di stress, essere soggette a un ciclo caratterizzato da un flusso estremamente abbondante o seguire un regime alimentare scorretto sono motivazioni che possono causare il ritorno dell’herpes. In ogni caso, anche se una volta nella vita si è contratta l’infezione, non è detto che questa si conclami nuovamente.
In cosa consiste l’herpes labiale? Ci si può accorgere del suo ritorno a causa della comparsa di vescicole sulla mucosa o sulla pelle a margine delle labbra, vescicole associate a prurito, bruciore e alla sensazione di calore.
Queste vesciche nel giro di qualche giorno si seccano, formando crosticine giallastre che possono persistere una decina di giorni.
Herpes labiale durante la gravidanza e nei periodi precedenti il parto
Quando una donna rimane incinta il suo organismo va incontro ad un abbassamento delle difese immunitarie: questo avviene perché il corpo deve essere meno sulla difensiva per permettere all’organismo di non etichettare l’embrione come corpo estraneo e cercare quindi di rigettarlo.
Naturalmente questo calo delle difese immunitarie può creare le condizione perché l’herpes si ripresenti: in questo caso come fare? Innanzitutto bisogna sempre chiedere il parere del medico, in ogni caso è possibile adoperare farmaci ad uso locale, come pomate o cerottini ad azione antivirale, antinfiammatoria o anestetica.
Tuttavia non tutte le medicine possono essere assunte durante la gestazione: antivirali ad uso sistemico, come l’aciclovir e il valaciclovir sono sconsigliati, in quanto comportano rischi ad effetto tossico sul nascituro.
Molte madri sono preoccupate che il bebè possa essere poi infettato dal virus, in realtà tale eventualità è estremamente rara: la madre, insieme al virus, trasmette anche gli anticorpi al suo bambino, che lo proteggono dal contagio.
L’unica situazione in cui effettivamente il bambino corre rischi di infezione è in prossimità del parto, ma non nel caso dell’herpes labiale, bensì in quello decisamente più pericoloso che si conclama a livello genitale, quindi l’Herpes Simplex Virus 2.
Herpes labiale: rischi per il bambino e rimedi naturali
Tornando all’herpes labiale manifestatosi durante la gravidanza, il rischio di contagio aumenta nel caso in cui la mamma abbia contratto il virus per la prima volta, poiché la donna in tale situazione non ha creato gli anticorpi, essendo la prima volta che l’organismo viene a contatto con questo agente patogeno.
In questo caso, quindi, il virus può attraversare la barriera della placenta e raggiungere il bambino, tuttavia senza danni gravi. Appurata la natura relativamente innocua dell’herpes simplex durante la gravidanza, ricordiamo che è preferibile non assumere farmaci in questo delicato momento della vita.
Ci sono alcuni accorgimenti naturali che possono alleviare i sintomi e accelerare la scomparsa del fastidioso ospite.
Ad esempio è possibile applicare un cubetto di ghiaccio per qualche minuto sulle vesciche, più volte al giorno. Lo stesso vale per l’alcool: tamponare lo sfogo con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool può rendere più veloce la scomparsa delle vesciche, in quanto l’alcool aiuta ad asciugare le bollicine.
Tuttavia, se l’odore causa fastidi, è meglio preferire il ghiaccio. Un altro modo per agire sul nemico è attraverso l’alimentazione: evitare cioccolato e cibi elaborati come sughi e affettati, preferire frutta e verdura ricche di vitamina C, alleato per la guarigione dall’herpes. Infine ottimi rimedi naturali sono l’infuso di melissa e il miele.
Come prevenzione da questo fastidioso disturbo vi è la protezione dai raggi UV: l’esposizione alla luce diretta del sole provoca l’insorgere del virus, per cu, soprattutto in gravidanza, proteggersi con le dovute cautele.
Herpes gestationis: un caso a parte
Ci sono dei casi in cui il sopracitato virus non c’entra con i sintomi manifestati dalla mamma. Si tratta del l’herpes gestationis, un disturbo di natura autoimmune che colpisce alcune donne nel secondo o terzo trimestre di gravidanza e si manifesta con prurito intenso associato alla comparsa di numerose vescicole rosa sul torso e talvolta sulle gambe e sulle braccia.
Di solito l’eruzione regredisce spontaneamente uno o due mesi dopo il parto. Questo disturbo, anche se fastidioso, è benigno e non è infettivo, ma legato a fattori ormonali e metabolici. In realtà i due disturbi sono abbastanza distinti l’uno dall’altro, ma per scurezza è opportuno rivolgersi al medico.
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