Tricomoniasi: cos’è, diagnosi, sintomi e prevenzione

La tricomoniasi è un’infezione della vagina o del tratto genitale maschile causata da Trichomonas vaginalis, un protozoo flagellato che si trasmette per via sessuale.
L’infezione può presentarsi asintomatica in entrambi i sessi o provocare quadri patologici a carico dell’apparato genitale come uretriti, epididimiti, vaginiti o prostatiti.
La tricomoniasi colpisce maggiormente il sesso femminile, circa il 20% delle donne in età fertile. Come si contrae? Come accorgersene? Quali rischi comporta? Approfondiamo insieme l’argomento.

Trichomonas vaginalis: cos’è e come si contrae

Trichomonas vaginalis è un protozoo di dimensione compresa tra i 6 e 8 micrometri (1 micrometro è pari a 1 millesimo di millimetro); è caratterizzato da una corta membrana ondulante e da quattro flagelli che gli assicurano il movimento.
La sua distribuzione è cosmopolita e i rapporti sessuali sono la principale causa di trasmissione.
Il contagio tramite oggetti, biancheria e vestiti è particolarmente raro e difficile.
La prevalenza di questo patogeno nei paesi sviluppati oscilla tra 5 e 20% nelle donne e tra il 2 e 10% negli uomini.

Tricomoniasi: sintomatologia

Nelle donne i sintomi dell’infezione da Trichomonas vaginalis possono variare da un quadro asintomatico fino alla presenza di manifestazioni acute come:

  • Perdite vaginali schiumose e abbondanti di colore giallo-verdastro
  • Dolore vulvare e perineale dovuto a comparsa di edema
  • Disuria (disturbi della minzione)
  • Dolore durante la minzione e l’attività sessuale
  • Comparsa sulle pareti vaginali di macchie rosse
  • Prurito genitale
  • Sanguinamento dopo l’attività sessuale

L’assenza di sintomi non preclude dall’evoluzione dell’infezione in un quadro patologico sintomatico: l’infezione asintomatica può trasformarsi in qualsiasi momento in un’infezione sintomatica.
Negli uomini in genere l’infezione si evolve senza sintomi anche se talvolta possono presentarsi fastidi precisi:

  • Uretrite con perdite intermittenti e schiumose
  • Disuria
  • Dolore durante la minzione o il sesso

I sintomi, negli individui di sesso maschile, anche se presenti rimangono contenuti. Solo raramente la tricomoniasi negli uomini può portare a infiammazioni delle ghiandole annesse all’apparato riproduttore come epididimite e prostatite.

La sintomatologia compare tra i 5 e i 28 giorni dopo l’esposizione al patogeno a causa del tempo di incubazione.

Diagnosi della tricomoniasi

La diagnosi si basa principalmente sull’esame microscopico, tuttavia possono essere effettuati anche test di amplificazione degli acidi nucleici o esami che prevedono la coltivazione del microrganismo.

L’esame microscopico è particolarmente utile nella diagnosi della malattia nelle donne in quanto permette di investigare la presenza del Trichomonas e la vaginosi batterica contemporaneamente.

Tramite un tampone il medico, o l’infermiere, preleva una piccola aliquota di secrezione vaginale. In seguito l’operatore divide l’analita in due aliquote, ciascuna diluita rispettivamente con Idrossido di Potassio e soluzione fisiologica, dopodiché i due campioni vengono posti su due vetrini da microscopia diversi.

Per la valutazione del preparato a fresco all’idrossido di potassio si valuta la presenza di “odore di pesce” caratteristico delle vaginiti batteriche.
Il preparato a fresco con soluzione fisiologica viene esaminato al microscopio al fine di investigare la presenza di Trichomonas.

Oltre ai parassiti, in presenza di infezione da Trichomonas, si osservano anche globuli bianchi, accorsi in sede per combattere il patogeno.
Negli uomini i test diagnostici più ampiamente utilizzati sono quelli che hanno alla base la coltura di urina su piastra: in questo caso un campione di urina viene incubato in terreno nutritivo al fine di far crescere in modo selettivo il patogeno.

Il test di amplificazione PCR prevede l’uso di primer specifici per regioni del genoma del Trichomonas con conseguente rilevazione del picco di replicazione del DNA, indice della presenza del patogeno.

Terapie contro il Trichomonas vaginalis

Il trattamento contro Trichomonas prevede la somministrazione di due principali tipi di farmaci:

  • Metronidazolo
  • Tinidazolo

Questi composti sono entrambi antibiotici che hanno anche attività antiparassitaria. Il meccanismo d’azione dei farmaci usati contro Trichomonas prevede l’inibizione della sintesi degli acidi nucleici e quindi il danneggiamento del DNA.
La somministrazione è singola e avviene per via orale; tuttavia, il medico può prescrivere il farmaco anche con la forma farmaceutica di ovuli vaginali o come crema da applicare localmente.

Per evitare la reinfezione è necessario che vengano trattati entrambi i partner sessuali.
Nei casi di resistenza al trattamento farmacologico, che sono documentati, il medico può prescrivere terapie aggiuntive con dosi di farmaco più elevate.
Tra gli effetti collaterali principali del metronidazolo c’è la leucopenia, ossia una riduzione del numero dei globuli bianchi.

I pazienti che stanno assumendo metronidazolo devono astenersi dal consumo di alcool per tutta la durata della terapia poiché può verificarsi una reazione avversa caratterizzata da crampi addominali, nausea, mal di testa e vampate di calore.

Complicazioni della tricomoniasi

Secondo alcune evidenze Trichomonas può causare delle complicanze se contratto durante la gravidanza tra cui:

  • Nascita prematura
  • Rottura precoce delle membrane
  • Basso peso alla nascita dei neonati
  • Infertilità

L’uso di Metronidazolo e tinidazolo è da evitare nel primo trimestre a causa del rischio di difetti congeniti. Il medico saprà valutare la terapia più adatta a seconda della fase della gravidanza.

L’infezione da trichomonas può aumentare l rischio di contrarre un’infezione da HIV, soprattutto nelle donne.
I ricercatori affermano che l’aumento del rischio può essere dovuto a:

  • Stati di infiammazione cronica dovuti all’infezione da trichomonas
  • Diminuzione del livello di guardia del sistema immunitario a causa della presenza del trichomonas
  • Cambiamenti negli equilibri batterici della flora microbica vaginale nelle donne che possono anch’essi mutare le facoltà protettive del sistema immunitario.

Prevenzione

Il contagio da trichomonas avviene principalmente per via sessuale. La prevenzione verso la tricomoniasi passa sicuramente dall’adozione di misure preventive in ambito sessuale, prima fra tutte l’uso del preservativo. Oltre all’uso del profilattico è buona pratica anche evitare di condividere l’uso di asciugamani e vestiario.

Fonti

Patrick R. Murray; Ken S. Rosenthal; Michael A. Pfaller “Microbiologia Medica” Edra

https://www.medicalnewstoday.com/articles/307896#takeaway

https://www.webmd.com/sexual-conditions/guide/trichomoniasis

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