Ureaplasma: che cos’è, come si prende, sintomi e trattamento

Con il termine “Ureaplasma” ci riferiamo a un genere batterico che comprende specie che vivono a livello del tratto urinario di parte della popolazione umana. La presenza di batteri afferenti a questo genere nell’apparato genito-urinario, quando è in equilibrio, non crea quadri clinici, tuttavia, quando inizia a proliferare senza controllo, può causare infezioni.
I batteri del genere Ureaplasma appartengono a quel vasto raggruppamento afferente alla famiglia dei Micoplasmi.

I Micoplasmi

I micoplasmi sono un ordine particolare di batteri di piccolissime dimensioni che presenta alcune caratteristiche particolari. A differenza di tutti gli altri batteri, i micoplasmi non possiedono la parete cellulare, ma hanno la membrana come unico rivestimento esterno che li divide dal mondo circostante. Questa peculiarità determina la presenza di una membrana plasmatica con caratteristiche tipiche rispetto alle altre specie batteriche, ossia la presenza di molecole di steroli insieme ai fosfolipidi. La presenza di steroli all’interno dell’involucro membranoso conferisce a quest’ultimo una certa rigidità normalmente data dalla parete.

L’assenza di parete non permette la classificazione in base alla colorazione di Gram, oltre che la possibilità di assumere una morfologia variabile, una proprietà che prende il nome di polimorfismo strutturale”.

La conseguenza più impattante dell’assenza della parete da un punto di vista clinico è sicuramente l’inefficacia totale degli antibiotici beta-lattamici nel trattamento delle infezioni da micoplasmi. I beta-lattamici sono una classe di antibiotici che uccidono i batteri inibendo la sintesi della parete; in questo caso non essendoci nessuna parete in partenza, l’attività dei beta-lattamici non sortisce nessun effetto.

Nell’uomo i micoplasmi possono causare infezioni, soprattutto all’apparato respiratorio e genitale. Poiché crescono con molta difficoltà in laboratorio, la diagnosi viene affidata esclusivamente a metodi di indagine molecolari come il test PCR che vanno a ricercare nell’isolato clinico il DNA del batterio per valutarne la presenza.

Ureaplasma: cos’è e sintomi

Come gli altri componenti della famiglia dei Micoplasmi, le specie afferenti al genere Ureaplasma non hanno parete e sono quindi insensibili agli antibiotici beta-lattamici come la penicillina. Il suo nome deriva dal suo metabolismo: l’ureaplasma infatti per vivere e ottenere energia metabolizza l’urea, il composto chimico con cui espelliamo l’azoto in eccesso attraverso le urine. Questo spiega anche perché preferisca come ambiente l’apparato genito-urinario.

Ureaplasma può vivere nel microbioma umano, quindi essere parte della nostra flora batterica senza recare nessun danno percettibile all’organismo. È questo di solito il caso dell’Ureaplasma parvum.
In alcuni casi, la presenza può rivelarsi patogena e generare infezioni a livello dell’apparato genitale, sia maschile che femminile. È la seconda specie di Ureaplasma, nota come Ureaplasma urealyticum, la responsabile delle infezioni, trasmesse per via sessuale (vaginale, anale o orale).

Le manifestazioni cliniche di un’infezione da Ureaplasma possono ricondurre ai seguenti quadri patologici:

  • Uretrite: un’infiammazione dell’uretra, ossia del condotto che porta all’espulsione dell’urina. In questo caso i sintomi sono un forte dolore o bruciore durante la minzione; prurito intimo e urina maleodorante.
  • Vaginosi: un’infezione a carico della vagina. Anche in questo caso si annotano bruciore intimo, urina maleodorante e dolore durante la minzione.
  • Prostatite: i batteri possono risalire l’uretra e infettare anche gli organi interni, ad esempio la prostata. I segni tipici sono la presenza di sangue nell’urina, difficoltà ad urinare, forti dolori addominali.
  • Endometrite: l’endometrio è una mucosa che riveste la cavità interna dell’utero e Ureaplasma può colonizzarla provocando un’infezione localizzata. I segni tipici sono dolore addominale, sanguinamento a livello della vagina, febbre.

Nei casi di immunodeficienza conclamata, le popolazioni di micoplasmi che vivono nella mucosa genitale possono espandersi fino a raggiungere il flusso sanguigno e quindi colonizzare altri sedi anatomiche. Nei pazienti immunocompromessi sono documentate infezioni alle ossa dovute a Ureaplasma.

Studi recenti stanno sottolineando delle correlazioni tra alcune specie del genere Ureaplasma e fenomeni di infertilità, anche se è dimostrato da tempo che tutte le infezioni al tratto genitale possono potenzialmente ridurre il grado di fertilità sia negli uomini che nelle donne.

Nel caso di Ureaplasma, sembra che la presenza del batterio possa essere, oltre che causa dell’insorgenza di infertilità, anche di complicazioni nel progresso della gravidanza. Tuttavia, questa correlazione con Ureaplasma sembra sia possibile solo in presenza di ulteriori problematiche come vaginosi o altre manifestazioni infettive.

Infezione da ureaplasma in gravidanza e neonati

La presenza di Ureaplasma a livello genitale rende questo genere particolarmente pericoloso per i neonati, che possono infettarsi durante il parto. In questo caso le infezioni possono potenzialmente riguardare tutti i distretti anatomici con conseguenze particolarmente gravi per il nascituro.
Il neonato che viene in contatto con ureaplasma può contrarre:

  • Polmonite
  • Meningite
  • Danni polmonari

L’infezione da Ureaplasma può essere pericolosa in gravidanza non solo nelle ultime fasi, ma anche durante lo sviluppo embrionale e fetale. Le conseguenze potrebbero essere:

  • Rottura prematura delle membrane
  • Nascita prematura
  • Aborto

Trattamento dell’infezione da Ureaplasma

Come abbiamo anticipato, l’ureaplasma, essendo un micoplasma, è assolutamente insensibile agli antibiotici beta-lattamici, pertanto la strategia terapeutica viene dirottata sull’utilizzo di altri antibiotici.

Quando si ha di fronte infezioni del tratto urinario e genitale gli antibiotici di prima scelta sono azitromicina o dossiciclina. Nel caso in cui il batterio non risponda vengono somministrati eritromicina o fluorochinoloni. La scelta del tipo di antibiotico sarà influenzata anche dalle incompatibilità di utilizzo in un eventuale stato di gravidanza o in neonati o dai risultati dell’antibiogramma. Il riposo sessuale è importante fino a quando non verrà accertata la guarigione; la terapia dovrebbe essere estesa anche ai partner sessuali sia in presenza che assenza dei sintomi tipici.

Fonti

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23587772https://www.medicalnewstoday.com/articles/312565?c=1149596653474

https://www.healthline.com/health/ureaplasma

https://emedicine.medscape.com/article/231470-overview#a4

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