Oggi, 27 novembre, si celebra la Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson, una patologia neurodegenerativa che si caratterizza per la progressiva perdita del controllo sui movimenti del corpo. Dopo la Malattia di Alzheimer, quella di Parkinson è la malattia neurodegenerativa più diagnosticata in Italia e nel mondo.
La Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson nasce su iniziativa della Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus, patrocinata dall’accademia LIMPE-DISMOV, per sensibilizzare sulla malattia e su quanto questa modifichi la vita del paziente e della sua famiglia. Quest’anno la giornata è in memoria del Dott. Giulio Riboldazzi, neurologo specializzato nella diagnosi e cura delle malattie neurodegenerative recentemente scomparso. Sulla sezione del sito della Fondazione Limpe dedicata alla giornata è possibile verificare gli eventi e le strutture presenti in ogni regione che partecipano con iniziative e medici che danno informazioni sulla malattia. È disponibile anche il numero verde 800149626, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.
Vediamo quali sono le cause, la sintomatologia e le terapie impiegate contro questa malattia, per la quale al momento non è ancora disponibile una cura definitiva.
In questo articolo parliamo di:
Malattia di Parkinson: i sintomi principali
La malattia di Parkinson (spesso chiamata “morbo di Parkinson“, nonostante si tratti di un termine desueto) è una patologia degenerativa che colpisce il sistema extrapiramidale, vale a dire il complesso di centri nervosi che controlla e regola i movimenti volontari e automatici, quelli della mimica facciale e il tono posturale. La sintomatologia tipica si compone di:
- Tremori agli arti;
- Rigidità e resistenza al movimento;
- Lentezza dei movimenti (bradicinesia);
- Indebolimento dell’equilibrio;
- Difficoltà di deglutizione;
- Difficoltà di linguaggio;
- Incontinenza urinaria;
- Stipsi;
- Disturbi del sonno;
- Crampi muscolari;
- Disturbi della pressione arteriosa;
- Dolori alle articolazioni;
- Depressione;
Il Parkinson si manifesta nel momento in cui avviene una riduzione di dopamina nel cervello, che è causata dalla progressiva degenerazione neuronale localizzata nella sostanza nera di Sommering (che si trova in posizione intermedia tra il diencefalo e il mesencefalo).
Quali sono le cause della Malattia di Parkinson?
Le cause della Malattia di Parkinson sono ancora oggetto di studi, sebbene siano stati individuati alcuni fattori che possono determinare la comparsa della patologia:
- Esposizione a tossine contenute nei pesticidi;
- Esposizione a metalli pesanti o idrocarburi solventi;
- Alimentazione ricca di grassi animali saturi o insaturi;
- Traumi ricorrenti alla testa (argomento dibattuto);
Sembra che alcune mutazioni genetiche possano favorire l’insorgenza della malattia, in particolare quelle a carico di geni quali:
- Parkina (PARK-2);
- PINK1 (PARK-6),
- Glucocerebrosidasi GBA
- Alfa-sinucleina (PARK 1/PARK 4);
- DJ-1 (PARK-7);
- LRRK2 (PARK-8);
Circa il 20% dei pazienti con Parkinson presenta all’interno del proprio nucleo famigliare soggetti che soffrono o hanno sofferto della medesima patologia. Esistono alcuni studi che hanno evidenziato il possibile contributo d’infezioni cerebrali (encefaliti) o eventi emorragici dietro la comparsa del Parkinson.
Gli uomini sembrano essere maggiormente colpiti delle donne, ma ancora non è chiaro cosa determini questo aspetto. L’età media delle diagnosi di Parkinson è pari a 60 anni, ma nel 5-10% dei casi i pazienti mostrano i primi sintomi anche prima dei 50 anni. Sono molto rari i casi di Parkinson tra la popolazione under 30.
Malattia di Parkinson: complicazioni e aspettativa di vita
A differenza di quanto si possa credere, la malattia di Parkinson non è di per sé mortale, tuttavia la progressione dei sintomi può rendere molto complicato lo svolgimento di alcune semplici azioni quotidiane fino all’impossibilità di essere autosufficienti.
Le principali complicazioni per i pazienti con il Parkinson sopraggiungono a causa dei problemi motori e di deglutizione e sono:
- Asfissia;
- Polmonite ab ingestis (infezione delle vie aeree inferiori dovuta all’inalazione di sostanze di origine gastriche);
- Infortuni;
Iniziare le terapie il primo possibile è il miglior modo per limitare le probabilità di decesso dovute alle complicazioni del Parkinson.
Quali trattamenti sono disponibili contro la malattia?
Non esiste ancora una cura definitiva contro il Parkinson, ma negli ultimi anni sono state messi a punto diverse terapie che possono mitigare la sintomatologia dei pazienti.
Il principale trattamento farmacologico prevede la somministrazione di farmaci che ripristinano i livelli di dopamina nel cervello, tra i quali di annoverano:
- Levodopa;
- Agonisti della dopamina;
- Inibitori della monoamino ossidasi;
Se la terapia farmacologica non riesce a ristabilire i corretti livelli di dopamina, è possibile optare per interventi di neurochirurgia, quali ad esempio l’inserimento di pacemaker che inviano impulsi specifici in alcune aree del cervello, come per esempio il subtalamo.
Personaggi storici e celebrità con la malattia di Parkinson
Nel corso dei secoli numerosi personaggi storici o celebrità hanno sofferto della malattia di Parkinson. Tra gli esempi più celebri ricordiamo:
- Giulio Natta (1903-1979): allo scienziato che nel 1963 fu insignito del Premio Nobel per la Chimica grazie ai suoi studi aventi in oggetto i polimeri fu diagnosticato il Parkinson all’inizio degli anni ’50;
- Muhammad Ali (1942-2016): il grande pugile statunitense (il cui vero nome era Cassius Clay Jr.) si ammalò di Parkinson negli anni ’80. Si avanzò spesso l’ipotesi che vedeva una correlazione tra la comparsa della malattia e le sue prestazioni sportive, ma nessuno poté mai dimostrarlo con certezza;
- Vincenzo Mollica (1953-…): nel 2019 il giornalista e conduttore televisivo dichiarò di aver ricevuto una diagnosi della malattia;
- Michael J. Fox (1961-…): l’attore divenuto famoso per aver recitato nella fortunata serie cinematografica di “Ritorno al Futuro” manifestò i primi sintomi del Parkinson attorno ai 30 anni, ragione per cui si ritirò dalle scene;
- Papa Giovanni Paolo II (1920-2005): fu colpito dai primi sintomi negli anni ’90 e durante gli ultimi anni di pontificato faticava a parlare, anche se tuttavia non rinunciò a compiere numerosi viaggi;
- Robin Williams (1951-2014): il famoso attore hollywoodiano aveva confidato alla moglie di aver ricevuto una diagnosi di Parkinson poco tempo prima di togliersi la vita. Non si esclude che possa essere stata questa notizia a spingerlo a compiere l’estremo gesto.
Vi sono poi alcune figure storiche che potrebbero aver sofferto di Parkinson, sebbene non esistano referti scientifici che lo provino:
- Salvador Dalí (1904-1989): il pittore spagnolo potrebbe aver sofferto della malattia nella sua ultima decade di vita, come suggeriscono alcune analisi svolte sulle sue ultime opere;
- Tiziano Vecellio (1480/1485-1576): il grande artista veneto descrisse di soffrire di tremori alle mani in età matura, tanto da non riuscire a ultimare alcuni dei suoi quadri;
- Charlie Chaplin (1877-1977): si sospetta che anche l’attore e regista britannico possa aver sofferto della sintomatologia del Parkinson.