Morbo di Crohn: cos’è, quali sono i sintomi e la nuova terapia

La malattia di Crohn (o morbo di Crohn) è una malattia infiammatoria dell’intestino che può arrivare ad essere anche molto invalidante per chi ne soffre. Al momento non si conosce ancora la causa che la scatena, ma sono disponibili alcuni trattamenti terapeutici. Recentemente è stata approvata dall’AIFA (l’Agenzia Italiana dei Medicinali) la rimborsabilità del farmaco upadacitinib, dal meccanismo di azione innovativo. Ma che cos’è la malattia di Crohn, quali sono i sintomi e quali sono i trattamenti terapeutici disponibili? Ne parliamo in questo articolo.

Cos’è la malattia di Crohn e quali sono i sintomi

La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria dell’intestino (note come MICI), caratterizzata dall’attivazione immunitaria cronica o recidivante nel tratto gastrointestinale. Avviene quindi una risposta immunitaria continua che provoca una forte infiammazione.
I sintomi possono essere differenti in base a dove si localizza la patologia e possono essere anche invalidanti per il paziente che ne soffre.

Anche se può colpire l’intero tratto gastrointestinale, nella maggior parte dei casi la malattia di Crohn interessa l’ultima parte dell’intestino tenue e il colon ed è caratterizzata principalmente da ulcere derivate dall’infiammazione. Se non trattate possono portare a stenosi (ristringimenti intestinali) o fistole (vere e proprie perforazioni).

Le cause della malattia di Crohn non si conoscono. Però è possibile riconoscere alcuni campanelli di allarme e valutare insieme al proprio medico o specialista un approfondimento.

I sintomi più comuni sono:

  • Dolore addominale e crampi
  • Diarrea cronica (presente per più di 4 settimane) a volte mista a sangue
  • Febbricola
  • Perdita di peso

Quali sono le diagnosi e le cure del morb di Crohn

Per diagnosticare la malattia si effettuano solitamente:

  • Analisi del sangue
  • Analisi delle feci
  • Esami non invasivi dell’addome (ecografia anse intestinali, TC, Risonanza magnetica addominale)
  • Esami invasivi (gastroscopia o la colonscopia)

Per quanto riguarda i trattamenti, si cerca di ‘spegnere’ l’infiammazione intestinale così da indurre una remissione dei sintomi. Nel caso di insorgenza di complicanze gravi, la chirurgia resta un approccio fondamentale.

Tra i farmaci più utilizzati ci sono gli immunosoppressori, come l’azatioprina, la 6-mercaptopurina e il metotrexate, per ridurre l’attività del sistema immunitario.
Ora sono disponibili anche terapie di ultima generazione in grado di interferire, con i processi infiammatori e autoimmuni della come gli anticorpi monoclonali (ad esempio ustekinumab).

Rimborsabile in Italia il primo Jak inibitore per il morbo di Crohn

Ora è stata annunciata dall’AIFA (l’Agenzia Italiana dei Medicinali) la rimborsabilità di upadacitinib (nome commerciale Rinvoq) di AbbVie per la malattia di Crohn. Upadacitinib, infatti, è rimborsato anche per il trattamento dei pazienti adulti con colite ulcerosa, artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante e dermatite atopica.
Il prodotto usato a 45 mg come dose d’induzione e 15 e 30 mg come dosi di mantenimento è il primo Jak inibitore per il trattamento di pazienti adulti con malattia di Crohn attiva da moderata a severa che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un agente biologico.

Già la Commissione europea aveva approvato il medicinale ad aprile 2023 grazie ai risultati di studi clinici mostrando risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale.

Upadacitinib, ecco come funziona

Afferma Flavio Caprioli, medico gastroenterologo presso la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e professore associato di gastroenterologia presso l’Università degli Studi di Milanospiega che upadacitinib è

“un farmaco che si assume per via orale una volta al giorno e che, grazie a un meccanismo d’azione unico, offre una nuova opzione terapeutica per un ampio numero di pazienti, raggiungendo obiettivi potenzialmente in grado di cambiare il decorso della malattia di Crohn”.

L’esperto continua spiegando che upadacitinib agisce bloccando l’azione di alcune sostanze coinvolte nei processi infiammatori e, oltre ad aver dimostrato di agire efficacemente sui sintomi della malattia, è in grado di ridurre le lesioni a carico del canale digerente. Ci sono casi in cui avviene a una vera e propria guarigione della mucosa, con sia importanti benefici per i pazienti e con possibili impatti anche in termini di risparmi assistenziali a lungo termine.

Fonti:

Ospedale san Raffaele – Morbo di Crohn

AIFA – Horizon Scanning Rapporto 2024

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