Mycoplasma pneumoniae, i sintomi, i trattamenti e come prevenirlo

La polmonite da Mycoplasma pneumoniae sta preoccupando la Svezia, ma non solo. Infatti, ciclicamente ci sono notizie di epidemie o focolai causate proprio da questo batterio che colpiscono adulti e bambini. Spesso i sintomi sono leggeri e la malattia si risolve da sé, ma in casi più gravi è necessario utilizzare farmaci antibiotici per risolvere l’infezione respiratoria. In ogni caso, è bene conoscere quali sono i sintomi che porta il Mycoplasma pneumoniae, come si può trattare e prevenire.

 

Cosa sono i micoplasmi

Come spiegano gli esperti, i micoplasmi sono batteri privi di parete cellulare, sono le più piccole cellule con vita autonoma.
Generalmente, i micoplasmi che possono passare all’uomo sono dei generi Mycoplasma e Ureaplasma.
I principali mycoplasma sono:

  • il Mycoplasma hominis
  • il Mycoplasma genitalium
  • l’Ureaplasma urealyticum
  • il Mycoplasma pneumonia.

La maggior parte di questi agenti patogeni possono essere trasmessi per via sessuale e sono responsabili di alcune delle infezioni a trasmissione sessuale che colpiscono uomini e donne. Mentre il Mycoplasma pneumoniae è causa frequente di polmonite in persone di tutte le età. Capita spesso in luoghi affollati e chiusi come scuole, uffici, caserme od ospedali. Le persone infette possono sembrare meno malate di quanto ci si aspetterebbe, al punto da non restare a casa o a letto, da qui il termine “polmonite ambulante“.

Quali sono i sintomi del mycoplasma pneumoniae

Il Mycoplasma pneumoniae si diffonde principalmente tramite goccioline respiratorie quando una persona infetta tossisce o starnutisce. In generale, le infezioni da Mycoplasma pneumoniae sono lievi, dove nella maggioranza dei casi provoca tracheobronchite e più raramente polmonite.

Il tempo di incubazione è variabile e possono trascorrere da 1 a 4 settimane prima che i sintomi si manifestino dopo l’esposizione al batterio. I sintomi possono durare diverse settimane e alcune persone infette possono essere asintomatiche. La sintomatologia è variabile e dipende dal tipo di infezione.
Nel caso della tracheobronchite, detto anche “raffreddore toracico” i sintomi sono:

  • Sensazione di stanchezza
  • Febbre
  • Mal di testa
  • Tosse che peggiora lentamente
  • Mal di gola.

Invece, i sintomi comuni della polmonite includono: tosse con muco, sensazione di stanchezza, febbre e brividi, fiato corto.

I sintomi da mycoplasma pneumoniae nei bambini più piccoli sotto i 5 anni, possono manifestare:

  • Diarrea
  • Starnuti
  • Mal di gola
  • Naso chiuso o che cola
  • Vomito
  • Lacrimazione agli occhi
  • Respiro sibilante.

Come si effettua la diagnosi

Per diagnosticare l’infezione si può ricorrere al “Test di amplificazione dell’acido nucleico” (NAAT) o alla rilevazione degli anticorpi. Il primo viene condotti sulle secrezioni respiratorie, in caso di mycoplasma pneumoniae, o su tamponi vaginali o uretrali per gli altri micoplasmi. Questo test identifica il materiale genetico specifico di un microrganismo, cioè il DNA o l’RNA .
In altri casi, Mycoplasma pneumoniae viene diagnosticato attraverso gli esami del sangue per identificare gli anticorpi diretti contro di esso.

Complicazioni da Mycoplasma pneumoniae

In alcuni rari casi, possono verificarsi complicazioni gravi che richiedono il ricovero in ospedale. Le infezioni da Mycoplasma pneumoniae possono causare o peggiorare condizioni come:

  • Attacchi d’asma
  • Encefalite (infiammazione del cervello)
  • Anemia emolitica (un riduzione dei globuli rossi)
  • Disfunzioni renali
  • Polmonite grave
  • Disturbi della pelle come la sindrome di Stevens-Johnson o rash e mucosite indotti da Mycoplasma

Trattamento e prevenzione

Spesso, se l’infezione è lieve si risolve senza alcun tipo di trattamento se non qualche prodotto sintomatico da banco e stare a riposo. Tuttavia, se non ci si sente bene, è opportuno contattare il proprio medico di famiglia per tenere controllata la propria salute e fare eventuali approfondimenti.
In caso di infezioni più gravi da Mycoplasma pneumoniae, il medico solitamente prescrive antibiotici seguendo protocolli di trattamento consolidati.

I farmaci antibiotici che si possono utilizzare, anche in base all’età del paziente, possono essere:

  1. Macrolidi, la terapia di prima scelta.Tra i più utilizzati ci sono l’eritromicina, l’azitromicina, la claritromicina e la spiramicina;
  2. Fluorochinoloni, esempi di questa classe la ciprofloxacina, la levofloxacina e la moxifloxacina;
  3. Tetracicline, come la tetraciclina e la doxiciclina;

Prima di decidere il trattamento, sarebbe bene eseguire un test di sensibilità antibiotica (antibiogramma) per determinare quali antibiotici sono più efficaci contro il ceppo specifico di Mycoplasma pneumoniae coinvolto nell’infezione. Infatti, negli anni è aumentata la cosiddetta antibiotico resistenza, una condizione che vede i batteri più resistenti a certi antibiotici. Questo porta ad una maggiore difficoltà nel debellare l’infezione.

Per quanto riguarda la prevenzione, dal momento che l’infezione si trasmette per via aerea, è bene fare attenzione alle pratiche igieniche di base. Ad esempio lavarsi frequentemente le mani e coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce, e in caso di presenza di persone fragili usare la mascherina. Questi semplici accorgimenti aiutano a prevenire la trasmissione delle goccioline contenenti il batterio​.

Fonti:

CDC – Mycoplasma
SIF – Trattamento del Mycoplasma pneumoniae

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