Nocardiosi: cause, sintomi e cure

I batteri del genere Nocardia sono batteri gram-positivi che durante la crescita formano filamenti ramificati simili a muffe. Alcune specie possono essere patogene e provocare un’infezione chiamata nocardiosi. La nocardiosi viene considerata una patologia rara, anche se la sua frequenza è sottostimata dalla difficoltà di diagnosi che di solito viene compiuta molto tardivamente, spesso post-mortem. I clinici sono soliti non considerare il genere Nocardia  come agente patogeno responsabile delle varie infezioni, inoltre le specificità e sensibilità dei normali esami non invasivi sono molto basse e quindi è difficile ottenere una diagnosi microbiologica. La nocardiosi rappresenta una delle più frequenti infezioni durante i trapianti, in particolare di cuore, rene e fegato, e diventa rischiosa per la salute per pazienti immunocompromessi.

Approfondiamo insieme i dettagli di questa patologia.

Che cos’è la Nocardia?

Le specie afferenti al genere Nocardia sono batteri bacilli gram-positivi, aerobi obbligati, cioè significa che hanno bisogno in maniera stringente di ossigeno per vivere. Si annoverano 85 specie descritte, ma i ricercatori credono che ne esistano almeno un centinaio.
Tra le specie che possono causare patologie infettive nell’uomo troviamo principalmente:

  • asteroides
  • brasiliensis

Possono causare infezioni cutanee, ma anche infezioni polmonari e disseminate.

I batteri Nocardia si trovano nell’acqua stagnante e nel terreno ed entrano in contatto con il paziente attraverso l’inalazione della polvere che contiene una carica batterica oppure tramite il contatto dell’acqua o del terreno contaminati con un taglio sulla cute.

La parete cellulare di questi batteri è caratterizzata dalla presenza di acidi organici a catena media che permettono una debole acido-resistenza dei batteri in questione, rappresentando un importante fattore di virulenza.

I sintomi di nocardiosi

La nocardiosi inizia come infezione polmonare che poi si evolve con la formazione di ascessi, colpendo molti organi come il cervello, la cute i reni e il tessuto muscolare.

Il coinvolgimento iniziale dei polmoni rappresenta la fonte dei primi sintomi che si possono osservare, che sono principalmente: tosse, febbre, brividi, dolore toracico, perdita di peso.
Si tratta di sintomi aspecifici e possono essere travisati facilmente per la presenza di una tubercolosi.

Le infezioni polmonari sono rare nei pazienti sani ma possono verificarsi in soggetti immunocompromessi o affetti da malattia che coinvolgono le vie respiratorie.

  • La nocardiosi cutanea si verifica spesso causa della inoculazione primaria del batterio, soprattutto per il contatto della specie brasiliensis.

Può presentare sintomi tipici come:

  • Sindrome linfocutanea: con comparsa di lesioni dermiche e noduli linfatici
  • Actinomiceotoma: caratterizzato dalla formazione di un ascesso che diffonde lungo i piani fasciali della cute fino a coinvolgere anche l’osso. I micetomi si manifestano soprattutto negli uomini, nelle aree rurali e tropicali.

La formazione di ascessi può avvenire anche nel cervello qualora la manifestazione clinica coinvolga principalmente questo organo: possono causare gravi cefalee.

La manifestazione polmonare della nocardiosi può essere fatale se non curata in maniera corretta, ma comunque, anche in presenza di un’adeguata terapia antibiotica, il tasso di mortalità rimane del 50% nei pazienti immunocompromessi; si abbassa al 10% nei pazienti sani.

Come avviene la diagnosi di nocardiosi?

La diagnosi si basa essenzialmente sull’identificazione di Nocardia nei tessuti o in colture effettuata a partire da campionamenti prelevati da lesioni localizzate. La coltura viene effettuata attraverso prelievi di campioni da espettorato o ascessi dove è comunemente presente il batterio. Alla coltura fa seguito un esame microscopico. L’isolamento di Nocardia viene effettuato sul terreno a base di agar con estratto di lievito; tuttavia, le specie afferenti al genere Nocardia possono crescere anche su terreni per l’isolamento dei funghi. La crescita è lenta e occorrono 3-7 giorni di incubazione per poterlo osservare.
La diagnostica per immagini può essere usata per individuare ascessi o micetomi.

Qual è il trattamento della nocardiosi?

Per il trattamento della nocardiosi sono usati antibiotici, in particolare trimetoprim/sulfametossazolo o alte dosi di una solfonammide. La maggior parte dei casi risponde lentamente alla terapia, pertanto è necessario spesso prolungare l’esposizione al trattamento per almeno 6 mesi.

Nei pazienti immunodeficienti e in quelli con infezione disseminata l’associazione tra trimetoprim/sulfametossazolo deve essere coadiuvata con la somministrazione di amikacina, imipenem, meropenem in attesa che il batterio venga identificato e siano portati a termine i test di sensibilità agli antibiotici.

Il consenso generale dell’utilizzo dei sulfamidici e dell’associazione tra trimetoprim/sulfametossazolo  è dovuta principalmente a dati provenienti da studi retrospettivi e dalle considerazioni relative alle capacità farmacocinetiche dei due farmaci, che riescono ad arrivare in zone anatomiche importanti per la cura dell’infezione, come ad esempio il sistema nervoso.

La terapia con trimetoprim/sulfametossazolo, tuttavia, presenta delle limitazioni dovute alla comparsa di diversi effetti collaterali come febbre, tossicità renale.
Tra le terapie antibiotiche alternative c’è quella che vede l’impiego del linezolid, un farmaco antibiotico appartenente alla famiglia degli ossazolidinoni che agisce interferendo con la sintesi proteica tramite il blocco della formazione dei ribosomi.

La scelta del linezolid come terapia alternativa ai sulfamidici deriva dalla sua attività in vitro su tutte le specie di Nocardia, oltre che dal fatto di avere una biodisponibilità del 100% e di andare a concentrarsi principalmente nel sistema nervoso centrale e nel polmone che sono i distretti più colpiti dalla nocardiosi.

Fonti

https://www.infezmed.it/media/journal/Vol_16_2_2008_6.pdf

https://www.amjtransplant.org/article/S1600-6135(22)07890-X/fulltext

Condividi su: