Patologie tiroidee: sintomi a cui fare attenzione per riconoscerle

Torna la Settimana Mondiale della Tiroide a partire da oggi concludendosi nella Giornata mondiale il 25 maggio, per sensibilizzare e approfondire le patologie tiroidee. Conoscere le patologie tiroidee, come ipertiroidismo o ipotiroidismo, quali sono i campanelli di allarme e gli opportuni controlli da effettuare, senza esagerare, possono fare la differenza per il proprio benessere. La settimana mondiale della tiroide è patrocinata dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle principali società scientifiche, come fa sapere il comunicato stampa.

Patologie della tiroide: perché bisogna fare attenzione

In Italia le persone che soffrono di patologie della tiroide sono più di 6 milioni.
La maggior parte delle malattie della tiroide “possono entrare di diritto nel gruppo delle malattie non trasmissibili” – afferma Gianluca Aimaretti, presidente Sie (Società Italiana di Endocrinologia), ossia patologie croniche, a lungo decorso, che derivano da una combinazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali.
Costituiscono la principale causa di morte e di disabilità nel mondo e nella stessa categoria troviamo anche le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie respiratorie croniche, il diabete e l’obesità.
Le associazioni di pazienti e la comunità scientifica puntano a far riconoscere le malattie della tiroide nell’ambito delle malattie croniche. Questo permetterebbe l’accesso a maggiori finanziamenti per nuovi studi di ricerca biomedica a beneficio dei pazienti.

E proprio per la natura cronica della maggior parte delle patologie tiroidee sottolinea Renato Cozzi, presidente Ame (Associazione Medici Endocrinologi) che

“è indispensabile che l’endocrinologo avvicini con empatia questi pazienti, che spesso incontrano lo specialista dopo lunghi periodi di attesa”

Principali patologie tiroidee e sintomi a cui fare attenzione

La tiroide è una ghiandola endocrina alla base del collo che produce tre ormoni importanti per il nostro organismo:

I primi due ormoni sono coinvolti nel metabolismo basale, ovvero l’energia minima necessaria all’organismo per svolgere le sue funzioni vitali; la calcitonina, invece, regola la concentrazione di calcio nel sangue. Le patologie tiroidee più comuni sono:

A seconda della patologia tiroidea di cui si soffre, la sintomatologia può essere poco evidente o insorgere in modo tardivo. I sintomi più comuni sono:

  • Aumento o perdita di peso
  • Dolore alla gola e difficoltà a deglutire
  • Ingrossamento della tiroide
  • Stanchezza
  • Irritabilità
  • Depressione
  • Insonnia
  • Difficoltà a concentrarsi o deficit della memoria
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Alti livelli di colesterolo nel sangue
  • Alterazioni del ciclo mestruale
  • Intolleranza al calore o al freddo
  • Stipsi
  • Pelle secca
  • Unghie e capelli fragili.

Se i problemi alla tiroide insorgono durante l’infanzia possono esserci problemi di accrescimento e sviluppo e, nei casi più gravi, un ritardo mentale.
È importante quindi, rivolgersi al medico e/o allo specialista endocrinologo per capire se effettivamente ci sono dei problemi legati alla tiroide. Inoltre, possono rispondere alle domande che preoccupano maggiormente i pazienti. Qui alcune delle domande più frequenti rivolte agli esperti.

Ipertiroidismo e ipotiroidismo: cosa sono

Sia l’ipotiroidismo che l’ipertiroidismo, ad esempio, sono patologie croniche, molto spesso di natura autoimmune, ovvero causate da una reazione immunitaria anomala che si rivolge contro le cellule della tiroide.
L’ipotiroidismo è dovuto principalmente a una malattia autoimmune (per esempio, la tiroidite di Hashimoto), a scarsità di iodio nella dieta e a rimozione totale o parziale della tiroide. L’ipotiroidismo rallenta i processi metabolici e si manifesta con segni e sintomi che includono:

  • aumento di peso,
  • debolezza muscolare cronica (astenia),
  • intolleranza al freddo,
  • deficit di memoria,
  • depressione.

L’ipertiroidismo, invece, che presenta un eccesso di produzione di ormoni tiroidei, accelera i processi metabolici e può causare

  • un’eccessiva perdita di peso,
  • insonnia,
  • intolleranza al calore,
  • aumento della frequenza cardiaca
  • aumento del volume della tiroide.

È necessario ricordare, spiegano gli esperti, che il monitoraggio della funzione tiroidea deve essere effettuato anche nei pazienti anziani con nota patologia, soprattutto se in terapia con ormone tiroideo o farmaci specifici.

Noduli tiroidei: quando preoccuparsene

La presenza di noduli alla tiroide di ridotte dimensioni, a volte minori di 1 cm, è molto comune nella popolazione generale adulta (50% degli over 50), ma la loro rilevanza clinica è scarsa. Per questo, eseguire ecografie tiroidee senza una motivazione clinica, è sconsigliato perché evidenzierà noduli che avranno una scarsissima importanza clinica, ma che preoccuperanno il paziente.

Invece, noduli di dimensioni più grandi, continuano gli esperti, devono essere valutati per la possibilità di alterare la funzione tiroidea e per verificarne la loro natura. Noduli benigni che non alterano la funzione ghiandolare dovranno comunque essere controllati periodicamente e il loro inserimento tra le malattie croniche potrebbe contribuire a ridurre la spesa sanitaria attraverso una migliore programmazione dei controlli clinici.

Cosa sapere dei tumori della tiroide

I tumori della tiroide molto spesso guariscono o cronicizzano con una bassa probabilità di recidiva ma i pazienti devono essere seguiti per lungo tempo. Anche per questa patologia vi sono dei fattori di rischio che possono essere positivamente modificati, ad esempio evitando o minimizzando l’esposizione della regione del collo alle radiazioni ionizzanti. È importante ricordare che solo il 5% dei noduli tiroidei è di natura maligna e raramente si presenta in forma avanzata con lesioni a distanza. La terapia chirurgica e, quando opportuno la terapia radiometabolica, possono risolvere completamente la malattia. Tra gli esami che possono essere effettuati ci sono la scintigrafia tiroidea e la terapia con iodio radioattivo. Per tutte queste procedure serve la valutazione dello specialista che verificherà da caso a caso.

Fonti:
https://www.icsmaugeri.it/patologie/patologie-della-tiroide

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