La sindrome di Diogene è un disturbo di natura psicologica che si manifesta specialmente negli individui anziani. Tuttavia negli anni si è riscontrato anche in soggetti con meno di 60 anni, elemento che ha portato gli psicoterapeuti a interrogarsi circa la genesi del fenomeno.
Nel corso della pandemia di COVID-19 l’incidenza di questo disturbo è cresciuta notevolmente, tanto da lasciare ipotizzare un possibile legame tra le due cose. Ma quali sono i sintomi di questa sindrome? Come è possibile guarirne? Analizziamo tutti questi aspetti nei paragrafi successivi.
In questo articolo parliamo di:
Sindrome di Diogene: caratteristiche principali
Questa sindrome prende il suo nome dal filosofo greco antico Diogene di Sinope (412 a.C. – 323 a.C.), il quale è passato alla storia per via del suo stile di vita bizzarro. Infatti sulla base delle fonti storiche, pare che Diogene vivesse isolato dal resto del mondo, dormendo in una botte e mantenendo abitudini piuttosto frugali.
La sindrome in oggetto è anche conosciuta con il nome di “sindrome dello squallore senile” o “sindrome del barbonismo domestico“. Per quanto riguarda il primo nome, questo si spiega con il fatto che nella maggior parte nei casi siano gli anziani a soffrirne. Il secondo nome fa invece riferimento alla situazione di grave disordine in cui gli individui vivono. Infatti questi soggetti sono interessati dall’accumulo compulsivo e dall’impossibilità di provvedere all’igiene del luogo in cui vivono. Altri sintomi della sindrome di Diogene sono:
- Rifiuto di alimentarsi con regolarità;
- Percezione alterata dell’ambiente che li circonda;
- Sbalzi d’umore improvvisi;
- Aggressività;
- Rifiuto di qualsiasi forma di aiuto proveniente dall’esterno;
- Scarsa igiene personale;
Sull’ultimo punto è però bene precisare che non sempre gli individui con la sindrome di Diogene non curano la propria igiene. Questo rende talvolta difficile la diagnosi, specie in soggetti che inizialmente non disdegnano il contatto con l’esterno.
Sindrome di Diogene: quali sono le cause e le possibili cure
Non esiste una sola causa dietro questa sindrome. In alcuni casi la sindrome di Diogene può essere la prima manifestazione di forme di demenze senile, in altri invece è riconducibile a un altro disagio di natura psicologica o psichiatrica. C’è da evidenziare il fatto che nei soggetti più giovani questo disturbo è spesso associato a malattia psichiatriche quali la schizofrenia. In linea generale anche un forte trauma può causare questo disturbo, specialmente se è coinvolto lo spazio abitativo o quello esterno.
A tal proposito si evidenzia il fatto che spesso i primi sintomi del barbonismo domestico si manifestano a seguito della morte di un famigliare o partner, alla perdita di un lavoro o l’interruzione di una relazione affettiva che per il soggetto era molto importante.
Non esiste una cura univoca per la sindrome di Diogene. Se quest’ultima è il risultato di un disturbo di natura psichiatrica sarà necessario avviare una terapia comprensiva anche di farmaci. Nel caso contrario, sarà possibile andare incontro alle esigenze del paziente con la semplice terapia psicologica. Inserire il paziente in programmi organizzati dai servizi sociali o associazioni di volontariato è un ulteriore modo per aiutarlo a riacquistare contatto con la società.
C’è un legame con la pandemia di COVID-19?
Da oltre un anno a questa parte sembra esserci stato un aumento dei casi confermati di barbonismo domestico. Questo elemento ha portato molti psicoterapeuti a interrogarsi riguardo il possibile legame con i frequenti Lockdown verificatisi nel corso della pandemia di COVID-19.
Gli effetti del confinamento sulla psiche sono oggetto di attenzione da diverso tempo. In linea di massima si può affermare che il prolungato isolamento dagli affetti e l’interruzione della routine quotidiana hanno generato in molte persone la sindrome della capanna, meglio conosciuta con il nome inglese di “Cabin Fever“. Si tratta di una sindrome caratterizzata da un forte malessere dovuto all’impossibilità di uscire dalla propria abitazione, che porta spesso a scatti d’ira o all’apatia completa.
Come sottolineato nel paragrafo introduttivo, in sempre più soggetti giovani viene riscontrata questa sindrome. Un elemento che avrebbe facilitato l’aumento dei casi potrebbe essere ricercato nel peggioramento della situazione occupazionale. Infatti come è ben noto la pandemia ha portato al fallimento molte aziende, mentre altre per rimanere sul mercato hanno tagliato il personale non regolare. Se vista da questo punto di vista, la sindrome di Diogene rischia di essere annoverata tra gli effetti economico-sociali della pandemia.
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