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Acquistare prodotti enogastronomici locali quando si è in vacanza lo abbiamo fatto tutti, tuttavia è bene fare attenzione soprattutto quando si tratta di prodotti caseari con latte crudo. Infatti, è possibile contrarre la sindrome emolitico-uremica (SEU) provocata dalla contaminazione di Escherichia coli presente in formaggi fatti con latte non pastorizzato. Questa patologia può essere anche fatale, come è accaduto recentemente ad un bambino in Liguria. Scopriamo, allora, come riconoscere la sintomatologia da SEU, come trattarla e prevenirla.
Cos’è la sindrome emolitico-uremica (SEU)
La sindrome emolitico-uremica (SEU) è una malattia acuta rara che rappresenta, però, la causa più importante di insufficienza renale di gravità variabile, in età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi compaiono dopo qualche giorno di diarrea senza sangue oppure mista a muco e sangue. Il bimbo di solito arriva al Pronto Soccorso perché i genitori notano che non fa la pipì, è pallido, debole e confuso. Infatti, i segni clinici sono:
- Danno renale
- Anemia severa
- Trombocitopenia (piastrine basse)
- Manifestazioni di carattere neurologico come sonnolenza, confusione, torpore, strabismo e convulsioni, coma.
La febbre non è quasi mai presente o comunque di norma non supera i 38 °C.
Per quanto riguarda la SEU, i casi in Italia registrati dall’Istituto Superiore di Sanità nel Registro Italiano Sindrome Emolitico Uremica tra il 1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023 sono stati 73. I pazienti con SEU provenivano da 16 Regioni (per un caso l’informazione non era disponibile), mentre per quattro casi la malattia si è manifestata al rientro da un viaggio all’estero. Come ci si aspettava, la maggioranza dei casi di SEU è stata registrata nei pazienti in età pediatrica (<15 anni di età) con 70 casi (95,9 % del totale).
Le forme della SEU: tipica e atipica
La sindrome emolitico-uremica presenta due forme: tipica e atipica. Nella forma tipica, circa l’85% dei casi, è la più grave complicanza di un’infezione intestinale batterica, dovuta a ceppi di Escherichia coli (STEC). Questi producono una tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VT). L’infezione si trasmette principalmente per via alimentare, ma la SEU può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione attraverso la via oro-fecale. I pazienti più colpiti da SEU tipica sono i bambini di età inferiore ai 5 anni.
Invece, le forme atipiche di SEU, che sono circa 5-10 % dei casi, non sono legate a cause infettive, ma a mutazioni genetiche. Pertanto possono colpire persone della stessa famiglia (SEU familiare) e manifestarsi in età adulta.
Le tre vie di trasmissione della sindrome emolitica uremica
La trasmissione della SEU all’uomo avviene per vie diverse:
- Alimentare,
- ambientale,
- umana
La prima è quella alimentare attraverso il consumo di alimenti contaminati. Ad esempio, carni contaminate poco cotte, latticini non sottoposti a pastorizzazione (latte crudo) o ad altri trattamenti termici, acque contaminate, ortaggi, frutti e altri alimenti e ingredienti contaminati. La trasmissione può avvenire anche per contatto diretto con animali ruminanti.
Un’altra via di trasmissione è data dal contatto con un ambiente contaminato, come ad esempio le acque di balneazione. Infine, ricordiamo anche la via oro-fecale da persona a persona, specialmente nei contesti comunitari (scuole, centri ricreativi) e in famiglia.
Il latte crudo, abbiamo appena visto, è uno dei possibili veicoli dell’infezione. Come riportato sul sito del Ministero della Salute,
“il latte crudo può contenere batteri nocivi, che possono essere causa, nell’uomo, di infezioni anche gravi. Batteri patogeni, che possono essere presenti nell’intestino dei bovini da latte, senza causare loro malattia, possono, infatti, contaminare accidentalmente il latte crudo e trasmettere l’infezione all’uomo”.
In particolare i rischi non devono essere trascurati o sottovalutati nelle popolazioni fragili come bambini, anziani e persone immunodepresse. Il trattamento termico di pastorizzazione o la bollitura consentono di eliminare proprio questi rischi, garantendo una maggiore sicurezza alimentare.
SEU: i trattamenti sono disponibili
Il trattamento di questa malattia è innanzitutto di supporto ai reni con la dialisi e stabilizzando il bambino finché il problema non si risolve spontaneamente. L’uso di antibiotici per trattare la diarrea è ancora dibattuto anche nella letteratura di riferimento. Nelle infezioni da STEC la terapia antibiotica non è, in genere, raccomandata e può, in linea teorica, perfino risultare dannosa perché potrebbe favorire il rilascio di tossina nell’intestino.
Nelle forme secondarie a difetto genetico, la malattia può essere arrestata con il farmaco Eculizumab, che blocca l’attivazione di un particolare sistema del nostro sangue che consente di difenderci da alcune infezioni, lavorando accanto a quello immunitario.
Consigli per prevenire la sindrome emolitico-uremica
Per prevenire la sindrome emolitico-uremica bisogna prendere alcune semplici precauzioni. Qui un breve vademecum:
- Applicare misure di igiene: igiene personale, lavaggio frequente delle mani, cambio di indumenti che siano venuti a contatto con le feci, sanificazione delle superfici
- Cuocere bene gli alimenti per i bambini piccoli ed evitare il latte non pastorizzato o suoi derivati (come formaggi freschi da latte non pastorizzato)
- Fare attenzione alla possibile contaminazione secondaria di alimenti pronti per il consumo come le insalate. Inoltre è bene non usare lo stesso coltello e tagliere per verdura e carne cruda.
- Evitare il contatto con le feci dei ruminanti e con acque e suolo contaminati
- Non utilizzare acque di pozzo o di serbatoio per scopi alimentari
- Evitare di mandare adulti e bambini con diarrea in occasioni comunitare (come la scuola) per il possibile ulteriore contagio
Fonti aggiuntive:
Ospedale Pediatrico Bambin Gesù – Sindrome emolitica-uremica