La stomatite aftosa, che vede nell’afte una delle sue manifestazioni più tipiche, è una condizione medica estremamente comune, che si caratterizza per la comparsa di ulcere di carattere benigno e non contagioso all’interno della bocca, spesso senza che ci siano altri sintomi ad indicare la presenza della condizione, neanche di carattere febbrile.
Le cause della stomatite aftosa non sono ancora particolarmente chiare (e avremo modo di parlarne in modo più approfondito più avanti); diversi soggetti sembrano infatti presentare cause eterogenee per la comparsa della stomatite e delle afte, anche se, e anche di questo avremo modo di parlare in modo più approfondito più avanti, si può intervenire con successo quantomeno per andare ad eliminare quelle che sono i sintomi più fastidiosi di questa patologia, come bruciore e prurito.
La condizione è estremamente comune: circa il 20% della popolazione ne viene colpito durante l’arco della vita e continua a subirne le manifestazioni anche successivamente.
In questo articolo parliamo di:
- Cosa vuol dire stomatite? Cosa vuol dire afta?
- Spesso non ci sono sintomi preliminari
- Ogni quanto si presentano le afte?
- Come riconoscere l’arrivo delle afte?
- Quali sono le cause della stomatite aftosa?
- Il trattamento e la cura della stomatite aftosa
- Le afte da stomatite sono contagiose?
- L’epidemiologia della stomatite aftosa: chi colpisce, quando colpisce
- Ci sono legami con l’Herpes simplex?
- I rimedi naturali che possono aiutare a superare la fase acuta della stomatite aftosa
- Cosa mangiare in caso di stomatite?
- Cosa fare nel caso compaiano le afte? Si deve andare dal medico?
Cosa vuol dire stomatite? Cosa vuol dire afta?
Il nome della stomatite potrebbe trarre in inganno, in quanto almeno nella nostra lingua sembrerebbe associato allo stomaco: in realtà si deve fare riferimento al termine greco stoma, stomatos, che vuol dire appunto bocca. La stomatite dunque è un termine generico per indicare una patologia che attacca la bocca, che nel gergo medico moderno indica tra le altre anche la stomatite aftosa, quella che si manifesta attraverso la presenza di afte.
Per quanto riguarda l’afta invece, dobbiamo comunque riferirci alla lingua greca: significa ulcera, nel senso più specifico di ferita e indica le ulcere che vanno a formarsi all’interno della bocca proprio in seguito alla comparsa di questa patologia.
Spesso non ci sono sintomi preliminari
I pazienti che presentano la stomatite aftosa spesso non hanno altri segni o sintomi al di fuori del cavo orale. All’interno della bocca invece:
- si può avvertire bruciore e prurito, in genere proprio nella zona dove successivamente si andrà a presentare l’ulcera;
- si può avare anche gonfiore;
- si può avvertire enorme fastidio soprattutto quando si viene a contatto con bevande o cibi particolarmente acidi;
- si può avvertire fastidio alla lingua, che può accentuarsi soprattutto durante la fase di masticazione.
Ogni quanto si presentano le afte?
Nel caso della stomatite aftosa le ulcere possono presentarsi fino anche a 6 volte nell’arco dell’anno. Nel caso invece di infezione più grave, le ulcere e le afte che popolano il cavo orale possono anche continuare ad essere presenti senza soluzione di continuità, ovvero con nuove ulcere che si presentano prima che le vecchie siano guarite e si siano dunque chiuse.
Come riconoscere l’arrivo delle afte?
Le afte arrivano precedute da taluni sintomi specifici:
- l’area comincia prima ad arrossarsi;
- successivamente si sviluppano variazioni nel colore verso il giallo e il bianco;
- compaiono successivamente degli eritemi ad anello, che circondano l’area dove comparirà l’ulcera.
Quali sono le cause della stomatite aftosa?
Non c’è ancora in medicina consenso su quelle che potrebbero essere le cause della stomatite aftosa. Secondo l’opinione prevalente nel momento in cui vi scriviamo si tratterebbe di una patologia che non ha una causa singola, ma piuttosto vede il concorso di diverse con-cause. Moltissime ricerche si sono spese alla ricerca di un organismo responsabile per la comparsa della patologia in questione, anche se hanno dato esito infruttuoso.
Come avremo modo di vedere più avanti infatti, non si tratta di una patologia contagiosa, infettiva e neanche sessualmente trasmissibile; non ci sono agenti che sembrano farsi portatori di questa patologia e la medicina ha escluso dal novero delle possibilità la natura infettiva della patologia in questione.
La distruzione che sembra colpire la mucosa è direttamente collegata ad una risposta di carattere immunitario dei linfociti T, che prevede la creazione di interleuchine delle molecole che intervengono nei processi immunitari. Sembrano oltre essere coinvolti anche i macrofagi.
Dalle biopsie che sono state inoltre effettuate sulle afte da stomatite di recente generazione, si sottolinea la presenza di un infiltrato di carattere infiammatorio molto denso.
Questo ha fatto pensare, almeno per una parte dei ricercatori coinvolti, ad una risposta di carattere auto-immune, sebbene la stomatite aftosa non sembri comportarsi come il resto delle patologie autoimmuni, in quanto non si riescono a rilevare anticorpi autoimmuni comuni e la condizione sembra passare in modo assolutamente spontaneo con il progredire dell’età del soggetto.
Il trattamento e la cura della stomatite aftosa
Nella maggioranza dei casi i sintomi che si accompagnano alla stomatite aftosa sono di entità minima e tale da non dover richiedere alcun tipo di terapia specifica per il loro superamento. Il dolore è il più delle volte assolutamente tollerabile, anche dai pazienti che presentano una soglia del dolore particolarmente bassa.
Nel corso degli anni sono stati utilizzati diversi rimedi, sia di carattere topico e quindi da applicare direttamente nel cavo orale, sia invece di carattere sistemico: i risultati delle ricerche hanno sempre o quasi però puntato all’inefficacia di tali metodi, che non hanno fatto registrare mai o quasi effetti superiori al mero effetto placebo.
Non esistono nel momento in cui vi scriviamo delle terapie efficaci e definitive per il superamento della stomatite aftosa e il grosso dei farmaci che vengono impiegati sono utilizzati allo scopo di alleviare fastidi e dolore causati dalle ulcere.
- antisettici topici: hanno come obiettivo quello di accelerare la guarigione delle ulcere/afte;
- anti-infiammatori: si possono utilizzare corticosteroidi a media intensità, su tutti l’idrocortisone sodio-succinato;
- analgesici topici: diversi spray e anche soluzioni per i risciacqui hanno come obiettivo quello di contenere quantomeno dolore, bruciore e fastidio che si potrebbe provare tanto durante le fasi di masticazione, quanto a riposo;
- anti-dolorifici di carattere sistemico, per i casi estremamente gravi ed estesi.
Si tratta, comunque, come si può facilmente capire dalla lista riportata sopra, di medicinali che non hanno alcuna velleità di cura sistemica e definitiva: l’obiettivo raggiungibile è quello di ridurre quantomeno i fastidi che sono in genere associati con la presenza di afte in bocca.
Le afte da stomatite sono contagiose?
A questo punto della nostra trattazione è bene inoltre ricordare il fatto che le afte causate da stomatite non sono in alcun modo contagiose. Anche nel caso di contatto di saliva o di contatto diretto, nonché di rapporto sessuale che possa coinvolgere il cavo orale, non ci sono assolutamente possibilità di contagio per la stomatite aftosa, che continua ad essere considerata dalla medicina, che è forte dei dati scientifici a riguardo, una patologia di carattere auto-immune e comunque non infettivo.
L’epidemiologia della stomatite aftosa: chi colpisce, quando colpisce
Secondo le statistiche mediche più recenti all’incirca il 20% della popolazione mondiale viene colpita, con forme più o meno gravi, dalla stomatite aftosa. Si tratta inoltre di una patologia che colpisce in ogni area del mondo, anche se statisticamente più di frequente nei paesi sviluppati.
All’interno del singolo paese inoltre, sembra ci sia una certa prevalenza della patologia nelle classi più abbienti. Non sembrano però che al tempo stesso ci siano differenze tra i due sessi, che sembrano essere colpiti dalla stomatite aftosa in egual misura.
A fare la differenza sembra essere inoltre l’età: tendenzialmente chi soffre di questa specifica patologia la contrae per la prima volta prima dei 30 anni di età.
Ci sono legami con l’Herpes simplex?
No, nonostante in passato si fosse pensato che le afte potessero essere una delle manifestazioni tipiche dell’infezione da Herpes simplex, non ci sono in alcun modo delle relazioni tra questo specifico virus e la comparsa delle nostre afte, che sono completamente scollegate non solo dall’herpes, ma da qualunque altro tipo di infezione di carattere virale. Tuttavia, nell’ambito delle stomatiti è possibile identificare una tipologia specifica di stomatite herpetica che presenta caratteri e manifestazioni differenti da quella classica.
I rimedi naturali che possono aiutare a superare la fase acuta della stomatite aftosa
Ci sono inoltre dei rimedi naturali che possono aiutare a superare quantomeno la fase acuta della stomatite aftosa e a ridurre infiammazione, prurito, dolore e gonfiore:
- la calendula ad esempio più aiutare grazie alla sua azione cicatrizzante e anti-infiammatoria;
- il ribes, per lo stesso motivo, ovvero in quanto è capace di agire praticamente da subito su quella che è la fase infiammatoria dell’afta e che dunque può dare sollievo soprattutto nel caso in cui siano stati;
- limone: ha un’azione antisettica che in alcuni casi può essere sicuramente interessante in quanto potrebbe quantomeno contenere il fenomeno della comparsa di ulcere;
- tea tree oil: anche questo tipo di prodotto e rimedio naturale ha delle proprietà antisettiche, anti-infiammatorie e anti-batteriche. Se ne usano soltanto pochissime gocce diluite in acqua e si utilizza la soluzione per fare dei risciacqui completi del cavo orale procedendo due volte al giorno;
- la propoli: un rimedio spray a base di propoli può fornire immediatamente sollievo, grazie alle sue proprietà fortemente cicatrizzanti;
- il miele: il miele è un antibatterico assolutamente naturale, che ha inoltre delle importantissime proprietà emollienti e che può dunque andare a rilassare la mucosa attaccata dall’afta e renderla meno pruriginosa, meno infiammata e in ultimo meno dolorosa
Ad ogni modo, così come per quanto riguardava i farmaci, anche in questo caso siamo di fronte a rimedi che però si occupano di mitigare gli effetti dei sintomi che sono legati alla stomatite aftosa e non ovviamente a combattere la patologia in quanto tale, per la quale, lo ricordiamo, non esistono ancora terapie.
Cosa mangiare in caso di stomatite?
La corretta alimentazione può essere un presidio utilissimi per evitare che le afte dovute alla stomatite ricompaiano. Secondo le più recenti ricerche scientifiche gli alimenti piccanti e speziati, gli alcolici, i grassi animali e il cioccolato potrebbero infatti aumentare la possibilità di insorgenza delle ulcere.
Bisognerebbe inoltre organizzare la propria alimentazione in modo da includere alimenti che contengano:
- vitamine, soprattutto la vitamina C e la vitamina B12;
- sali minerali, come zinco e ferro.
Senza la necessità di ricorrere ad integratori specifici, si potranno mettere a disposizione del nostro organismo questi specifici nutrienti semplicemente seguendo una dieta che includa quantità adeguate di frutta e di verdura fresca.
Cosa fare nel caso compaiano le afte? Si deve andare dal medico?
Le afte dovute alla stomatite possono essere facilmente confuse con quelle che sono invece delle esternazioni di altre patologie. Per questo motivo e soprattutto nel caso in cui il fenomeno dovesse perdurare, sarebbe il caso di far esaminare le afte dal nostro medico curante. Sarà lui infatti, dopo averne analizzato forma e consistenza, nonché lo stato infiammatorio e magari aver analizzato altri tipi di sintomi, a comunicarvi quale sia la natura delle ferite che vi occupano la bocca e se ci sia il caso invece di seguire terapie alternative a quelle che abbiamo indicato sopra e che sono, come abbiamo già detto, indicate soltanto per andare a limitare i fastidi causate dalle ulcere stesse.
Non bisogna preoccuparsi se le afte dovessero ricomparire a distanza di poche settimane: si tratta purtroppo di una delle caratteristiche di questa condizione, con la quale dovremo imparare a convivere. Tendenzialmente il fenomeno si risolve con il tempo e sono pochissimi i pazienti che continuano a presentare gli effetti della stomatite aftosa anche in età avanzata.
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