La trombosi emorroidaria è una delle conseguenze comuni per chi soffre di emorroidi. Si tratta di un problema relativamente diffuso che ha bisogno di essere trattato immediatamente, in quanto molto doloroso per chi ne soffre.
Vediamo insieme nella guida di oggi che cos’è la trombosi emorroidaria, quali sono i sintomi e le cause e se esistono delle terapie efficaci per superare questo problema.
In questo articolo parliamo di:
Un necessario e breve ripasso sulle emorroidi
Trattandosi di una problematica che è direttamente collegata alle emorroidi, sarà il caso di ripassare un minimo il funzionamento dei questo particolare plesso venoso.
Le emorroidi sono parte integrante dell’ultimo tratto intestinale e, se in salute, non costituiscono fonte di alcun problema. La situazione cambia radicalmente quando i cuscinetti emorroidali si dilatano, scivolando verso il basso, condizione che è determinata in genere da cedimenti della mucosa rettale.
In questo contesto si inseriscono le trombosi emorroidarie, delle quali parleremo, per l’appunto, tra pochissimo.
Trombosi emorroidaria: che cos’è e perché si sviluppa
Quando parliamo di trombosi emorroidaria ci riferiamo alla formazione di un coagulo sanguigno (un trombo, appunto), all’interno delle emorroidi che sono state soggette a prolasso.
Il trombo in questione interessa i vasi sanguigni che si trovano all’interno delle emorroidi.
Tipicamente si sviluppa nelle emorroidi esterne, mentre è raro che si incontri un trombo nelle emorroidi interne.
Quali sono le cause della trombosi emorroidaria?
Sulle cause che possono portare a questa condizione c’è ancora grande incertezza, nonostante gli enormi sforzi di ricercatori e medici. L’eziologia del fenomeno è completamente sconosciuta, anche se sono stati individuati degli importanti fattori di rischio, che possono appunto aumentare la possibilità che si presenti il problema in questione:
- questioni che riguardano lo stile di vita, come la sedentarietà, gli sforzi fisici eccessivi, soprattutto per fisici non allenati;
- abuso di farmaci lassativi;
- fumo;
- alcol;
- alimentazione sbilanciata;
- problemi che riguardano il tratto intestinale, come diarrea cronica, stitichezza, irregolarità intestinale;
Inoltre, le trombosi emorroidarie sono molto frequenti durante la gravidanza.
Quali sono i sintomi della trombosi emorroidaria?
Ci sono diversi sintomi che possono indicare la presenza di trombosi emorroidaria. Tra i più comuni troviamo:
- dolore che colpisce l’area anale;
- prurito, che riguarda l’area dell’ano così come il dolore;
- possibilità di sanguinamento anale;
- colorito bluastro di tutta l’area perianale.
In presenza di questi sintomi, che si presentano in genere in concorso, si può essere ragionevolmente certi di essere in presenza di trombosi emorroidaria.
Ad ogni modo è sempre necessario, in presenza di questo tipo di problematiche, rivolgersi ad un medico specialista. La diagnosi immediata della trombosi emorroidaria è infatti necessaria per scongiurare l’ipotesi di intervento chirurgico.
Va inoltre ricordato che la trombosi emorroidaria condivide parte dei suoi sintomi con patologie più serie e gravi: anche in questo caso una diagnosi immediata può favorire il recupero.
Ci sono terapie efficaci contro la trombosi emorroidaria?
Si procede tendenzialmente seguendo due diverse possibili vie per la cura e la conservazione della trombosi emorroidaria.
Il primo trattamento è quello di tipo conservativo che è la prima opzione (la più utilizzata). Non è una terapia di tipo invasivo e non comporta dolore o privazioni per il paziente. Si tratta di una terapia che prevede la correzione di comportamenti che possono esacerbare la condizione di cui stiamo parlando:
- Viene consigliata igiene intima più volte al giorno, utilizzando soltanto acqua tiepida. Diventa, infatti, di fondamentale importanza mantenere l’area anale perfettamente pulita;
- Ci si deve sedere per meno a lungo. La sedentarietà è infatti uno dei fattori di rischio più importanti per quanto riguarda la trombosi emorroidaria;
- Utilizzo di carta igienica umidificata per la detersione. La carta igienica asciutta può infatti irritare ulteriormente la zona anale e contribuire ad esacerbare il problema;
- Aumentare la quantità di fibre che vengono assunte tramite l’alimentazione;
- Per il dolore che colpisce tipicamente l’ano, il medico può prescrivere dei farmaci anti-infiammatori non steoridei (il paracetamolo è il principio attivo più utilizzato in questi casi).
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
Nel caso in cui le misure conservative di cui sopra non dovessero essere sufficienti per il miglioramento della condizione, è necessario ricorrere ad intervento chirurgico.
L’intervento prende il nome di trombectomia emorroidaria ed è un’operazione molto poco invasiva. Tramite l’operazione è possibile rimuovere direttamente il coagulo (trombo) che ha causato la condizione. La rimozione avviene tramite un’incisione di minima entità.
L’intervento avviene in anestesia locale si può essere dimessi anche il giorno stesso dell’operazione.
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