Vaginosi batterica: cos’è, i sintomi e come si tratta

Una delle prime cose a cui una donna, fin dalla giovane età, impara a fare attenzione, a livello intimo, sono le perdite vaginali. Questo perché nel momento in cui c’è una alterazione nel colore, nella consistenza o nell’odore potrebbe essere in corso una vaginosi batterica. Pur non necessariamente pericolose per la salute nel breve termine, è bene non sottovalutarle perché possono portare a situazioni più gravi.

Ecco, quindi, che in questo articolo vedremo cosa sono le vaginosi batteriche, quali sono i sintomi a cui fare attenzione e come si trattano.

Cos’è la vaginosi batterica

Quando si parla di vaginosi batterica si intende un’alterazione dell’equilibrio batterico, detto microbiota vaginale.
Si verifica sia in donne che non hanno mai avuto rapporti, così come in quelle che li hanno avuti, ma non viene considerata un’infezione sessualmente trasmissibile. Però, bisogna ugualmente fare attenzione perché chi soffre di infezioni intime è più a rischio di vaginosi batterica, e al contrario chi ha la vaginosi è più sensibile ad eventuali infezioni.

Per capire cosa comporta la vaginosi batterica è essenziale avere presente cosa sia il microbiota vaginale. Come spiegano le specialiste dell’Unità di Ginecologia al Policlinico di Milano Giussy Barbara ed Ermelinda Monti, si tratta di:

“l’insieme dei microrganismi che solitamente popolano la vagina”.

Può alterarsi in determinate circostanze e può portare alla una condizione patologica di vaginosi batterica. Normalmente i lattobacilli sono i microrganismi predominanti e proteggono l’ambiente intimo dagli agenti patogeni esterni. Tuttavia la loro presenza, che è legata anche ad un contenuto adeguato di ormoni estrogeni, è minore durante la menopausa e la preadolescenza esponendo maggiormente le donne in queste fasce di età a vaginosi batteriche.

Sintomi della vaginosi batterica

Per capire se si soffre di vaginosi batterica, è necessario fare attenzione alle secrezioni. Nel caso in cui abbia un aspetto, un colore o un odore insolito e duri per più giorni, è opportuno consultare il medico.
I sintomi possono essere:

  • secrezione grigia o giallo-verdastra con odore di pesce. L’odore può diventare più intenso in seguito a un rapporto sessuale e durante le mestruazioni.
  • prurito
  • arrossamento
  • gonfiore

Se non trattata la vaginosi batterica può portare a complicanze anche gravi, come la malattia infiammatoria pelvica e, nelle donne in gravidanza, infezione delle membrane che avvolgono il feto (infezione intra-amniotica), travaglio e parto pretermine, nonché infezioni dell’utero dopo il parto o dopo un aborto.

Quali sono le cause dell’alterazione della flora vaginale

Il pH vaginale, lievemente acido, protegge dalle infezioni e impedisce la crescita dei saprofiti, microrganismi come batteri o funghi (Escherichia coli, Streptococco, alcuni batteri anaerobi). I maggiori costituenti della flora vaginale sono lattobacilli, noti anche come bacilli di Doederlein.
In alcune situazioni si verifica un cambiamento del pH, e quindi della flora, tale per cui viene favorita la proliferazione dei saprofiti che, oltre un certo livello, causano l’infezione.
Le cause principali di vaginosi batterica sono:

  • utilizzo di detergenti e saponi aggressivi che alterano il PH
  • lavande intime molto frequenti
  • utilizzo di dispositivi intrauterini, come la spirale
  • terapie antibiotiche che indeboliscono i Lactobacilli
  • diagnosi di diabete.

Inoltre, la modifica dell’ambiente acido può far contrarre più facilmente malattie sessualmente trasmissibili, come le infezioni da clamidia e gonorrea.

Come si diagnostica e si tratta la vaginosi batterica

Per avere una diagnosi sicura di vaginosi batterica, bisogna consultare il proprio ginecologo di fiducia. Innanzitutto, effettuerà un esame pelvico, poi mentre esamina la vagina, sarà raccolto un campione della secrezione con un piccolo tampone per l’esame al microscopio. Spesso viene prelevato un campione di liquido dalla cervice per verificare l’eventuale presenza di infezioni sessualmente trasmesse.
Nonostante siano entrambe diagnosticabili tramite tampone vaginale, ci sono differenze importanti tra vaginosi e vaginite. La vaginosi, lo ricordiamo, è l’alterazione della flora microbica residente in vagina, mentre la vaginite è un processo infiammatorio che si manifesta con perdite e bruciore particolarmente intenso.

Normalmente per risolvere i casi di vaginosi batterica vengono prescritti gli antibiotici a base di metronidazolo, clindamicina o secnidazolo.

Spesso il trattamento è localizzato in vagina, ma ci sono casi in cui viene prescritto anche il farmaco da assumere per bocca. Non è richiesto il trattamento dei partner sessuali, ma è bene che le pazienti sappiano che alcune creme antibiotiche (in particolare a base di clindamicina) possono indebolire i preservativi e i diaframmi in lattice.

Fonti:

 

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