Durante le vacanze estive, complici gli spostamenti verso località balneari o centri ricreativi con piscine per tutta la famiglia, il rischio di annegamento di bambini piccoli o molto piccoli è purtroppo estremamente più elevato e può verificarsi in pochissimi minuti, tempo nel quale il bambino non riesce a chiedere attivamente aiuto e possono accadere terribili fatalità.
È per questo importantissimo motivo che l’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito di azione dell’Osservatorio per una Strategia Nazionale di Prevenzione degli Annegamenti al quale hanno preso parte anche la Società Nazionale di Salvamento, l’Ospedale Bambino Gesù, l’ANCI, ISPRA, il Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (Gnrac) e la Capitaneria di Porto, ha realizzato un interessante opuscolo informativo rivolto ai genitori per prevenire possibili pericoli per i bambini e vivere una giornata in piscina divertendosi in maniera spensierata ma sicura.
In questo articolo parliamo di:
Attenzione ai bambini in piscina: cosa sapere
Come anticipato, basta davvero pochissimo per ritrovarsi a fare i conti con una situazione pericolosa in piscina se ci sono dei bambini. L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che fino a 3-4 anni possono bastare pochi centimetri d’acqua per annegare ed è altamente probabile che in caso di pericolo il bambino non sia in grado di gridare e richiamare l’attenzione per chiedere aiuto. Stando alle stime, possono bastare dai 3 ai 6 minuti a un bambino per annegare, un tempo che per un genitore che si distrae per una “semplice” telefonata può sembrare un attimo, ma che in realtà rappresenta per i più piccoli un momento estremamente lungo e pericoloso. È proprio partendo da queste semplici ma fondamentali considerazioni che prendono vita le raccomandazioni per la prevenzione degli annegamenti. La parola d’ordine per evitare rischi? Sorveglianza continua, senza distrazioni anche brevissime.
Attenzione ai bambini in piscina: cosa fare
La prima e forse più importante raccomandazione per prevenire possibili annegamenti in piscina dei bambini riguarda la supervisione. Gli aduli dovrebbero infatti mantenere un costante contatto sia visivo che uditivo con i bambini in piscina per poter intervenire tempestivamente in caso di pericolo. Ma non è tutto: nel caso i bambini abbiano meno di 6 anni, il consiglio è quello di essere fisicamente in acqua quando il bambino è impegnato nei suoi giochi in piscina.
Attenzione, poi, a non affidarsi a bambini più grandi per il controllo di altri piccoli: è fondamentale che a sorvegliare su tutti ci sia sempre un adulto e che in caso di circoli sportivi o ricreativi sia presente anche un’apposita figura professionale di salvataggio pronta a intervenire in maniera sicura e veloce per ogni evenienza.
Attenzione ai bocchettoni di aspirazione
Le cronache hanno riportato casi di annegamenti di bambini a causa dei bocchettoni di aspirazione delle piscine. Per ridurre al minimo la probabilità che ciò avvenga è necessario controllare sempre preventivamente che tutte le grate dei bocchettoni siano integre e che non vengano accidentalmente rimosse.
Per un’ulteriore sicurezza, bambini e bambine, in particolare se con capelli lunghi, dovrebbero sempre indossare la cuffia in piscina così da evitare che i capelli possano essere aspirati e indossare costumi senza rouches o altri orpelli che possono impigliarsi nel bocchettone.
Massima attenzione dentro e fuori dall’acqua
La sorveglianza continua di uno o più adulti non dovrebbe limitarsi al momento in cui i bambini sono in piscina, ma proseguire costantemente anche quando questi giocano all’asciutto a bordo vasca o in prossimità di pozzi, piscine gonfiabili, tinozze o vasche da bagno.
Attenzione anche alla possibilità che i bambini, giocando in giardino, possano scavalcare delle recinzioni per raggiungere case vicine dove è presente una piscina o ritrovarsi in prossimità di laghi, fiumi o canali da soli e senza controllo.
Recintare le piscine
Quando non utilizzate, le piscine private andrebbero sempre svuotate e/o coperte con appositi teli per evitare cadute accidentali. Utilizzare recinti su tutti i lati della piscina è indicato per migliorare il livello di sicurezza. In alternativa ai recinti, anche cancelli auto-bloccanti e auto-chiudenti possono evitare rischi importanti.
Non lasciare giocattoli nella piscina
I giochi in piscina dovrebbero essere utilizzati sotto il controllo di un adulto solo quando il bambino è fisicamente in acqua. Al suo ritorno fuori dalla piscina i giochi devono essere recuperati per evitare che, vedendoli ancora in acqua, il piccolo possa inavvertitamente buttarsi per riprenderli e giocare.
Sì ai corsi di nuoto per bambini, ma mai abbassare la guardia
Iscrivere a corsi di nuoto i bambini fin da piccoli può essere utile per aumentare il livello di sicurezza dei bambini in acqua e la sopravvivenza in caso di cadute accidentali.
Tuttavia, come avviene anche per gli adulti, gli incidenti possono accadere anche a bambini che sanno nuotare, per cui la sorveglianza resta necessaria e non deve essere abbassata la guardia anche nel caso di bambini più grandi che già sono normalmente autonomi nel galleggiamento.
Fonte: Opuscolo informativo dell’ISS
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