L’EUROSTAT ha pubblicato lo scorso 10 settembre i risultati della sua rilevazione quinquennale riguardante l’incidenza dell’asma tra la popolazione di 27 paesi UE. Al pari della relazione avente in oggetto i disturbi depressivi cronici nei cittadini europei, i dati si riferiscono al 2019.
Sebbene nel 2019 il Regno Unito fosse ancora un membro dell’UE, la banca dati dell’EUROSTAT non riporta le statistiche effettuate in questo paese, anche se il dato globale sull’UE-28 ne tiene conto.
Cos’è emerso dalla rilevazione EUROSTAT? In quali paesi UE si trova la più alta concentrazione di malati d’asma e in quali le percentuali sono invece più contenute?
In questo articolo parliamo di:
Asma: cause, sintomi e trattamento
L’asma è una sindrome respiratoria non infettiva che colpisce in particolare i bronchi. Chi ne soffre è soggetto a un restringimento reversibile delle vie aeree causato dalla contrazione della muscolatura liscia dei bronchi che manifestano un’eccessiva reattività a stimoli esterni comuni (ad esempio acari della polvere, pollini, inquinamento, fumo passivo, ecc). L’infiammazione cronica porta alla formazione di un eccesso di muco vischioso che ostruisce ulteriormente le vie respiratorie durante gli attacchi.
Si tratta di una patologia di origine sconosciuta, sebbene si ipotizzi che dietro alla sua comparsa ci possano essere fattori quali:
- Familiarità con la malattia;
- Obesità;
- Diete povere di vitamina C, E ed Omega 3;
- Esposizione ad allergeni domestici e/o ambientali;
- Infezioni (bronchite, polmonite etc.);
- Stress indotto da intensa attività fisica;
- Tabagismo;
Gli attacchi d’asma possono essere classificati come gravi o lievi in base alla sintomatologia, la quale solitamente può comprendere:
- Tosse;
- Dispnea (o fame d’aria, sintomo cardine);
- Respiro sibilante;
- Espulsione di muco bronchiale (espettorazione);
- Rinite e/o congiuntivite (tipiche della forma allergica);
Anche se non è possibile guarire dall’asma, sono disponibili molte cure che permettono agli individui asmatici di alleviare il disturbo e ridurre considerevolmente la frequenza degli attacchi. I farmaci inalatori rappresentano il trattamento principale contro l’asma.
Incidenza dell’asma in UE: i risultati della rilevazione EUROSTAT
Secondo la rilevazione dell’EUROSTAT del 2019, in tutta l’Unione europea erano circa 25 milioni gli individui interessati dall’asma, equivalenti al 5,7% della popolazione complessiva.
Rispetto alla precedente rilevazione del 2014, gli asmatici sono aumentati di 0,3 punti percentuali (circa 1 milione in più).
I paesi europei più colpiti dall’asma
Tra i diversi paesi dell’Unione Europea le 5 percentuali maggiori si osservano nei seguenti paesi:
- Finlandia: 9,4%;
- Germania: 8%;
- Francia: 7,8%;
- Svezia: 7,5%;
- Irlanda: 7,3%;
I paesi europei meno colpiti dall’asma
Sembra invece che tra i 5 paesi dell’Unione Europea con l’incidenza minore ci fossero i seguenti:
- Romania: 1,5%;
- Bulgaria: 2,2%;
- Lituania: 2,8%;
- Grecia: 3,3%;
- Lettonia: 3,8%;
La distribuzione per fasce d’età
L’incidenza della patologia tra le diverse fasce d’età è invece la seguente:
- 15-24 anni: 5,5%;
- 24-35 anni: 5,3%;
- 35-44 anni: 5,3%;
- 45-54 anni: 5,6%;
- 55-64 anni: 5,6%;
L’incidenza tra i due sessi
A livello UE nel 2019 si riscontrava una maggiore incidenza dell’asma nelle donne. Infatti il 6,4% delle donne europee soffriva di tale disturbo, mentre negli uomini la percentuale era pari solo al 5%. Le diagnosi di asma negli uomini rispetto al 2014 erano cresciute del 4%, mentre nelle donne la crescita era stata superiore al 6,5%.
Tra le donne i tassi più alti della media europea si registravano in 11 paesi, tra i quali si trovavano:
- Finlandia: 11,1%;
- Germania: 9,1%;
- Svezia: 9%;
- Francia: 8,5%;
- Danimarca: 7,8%;
- Irlanda: 7,2%;
- Malta: 7%;
- Paesi Bassi: 7%;
- Portogallo: 6,9%;
- Lussemburgo: 6,7%;
- Belgio: 6,5%;
I livelli più bassi di donne affette da asma si registravano invece nei seguenti 5 paesi:
- Romania: 1,7%;
- Bulgaria: 2,6%;
- Lituania: 3,8%;
- Grecia: 4,2%;
- Lettonia: 4,2%;
Nella popolazione maschile l’incidenza maggiore la si registrava in 9 paesi UE:
- Finlandia: 7,7%;
- Irlanda: 7,4%;
- Francia: 6,9%;
- Germania: 6,8%;
- Danimarca: 6,6%;
- Svezia: 5,9%;
- Paesi Bassi: 5,7%;
- Lussemburgo: 5,2%;
- Portogallo: 5,2%;
Quella minore invece era stata riscontrata nei seguenti paesi:
- Romania: 1,2%;
- Lituania: 1,7%;
- Bulgaria: 1,9%;
- Grecia: 2,4%;
- Slovacchia: 2,7%;
Quanti italiani soffrivano d’asma nel 2019?
Nel 2019 in Italia la percentuale di popolazione colpita dall’asma era pari al 4,6%. In controtendenza con i dati a livello UE, si era osservata una riduzione su base quinquennale, dato che nel 2014 gli italiani interessati dalla patologia erano il 4,8% della popolazione complessiva. Nel 2019 l’asma interessava il 4,6% degli individui di sesso maschile, la stessa percentuale osservata nelle donne. Se confrontiamo i dati del 2019 con quelli del 2014 si nota tuttavia che nelle donne le diagnosi sono calate più degli uomini (-6% contro -2%).
Nel 2019 la suddivisione dell’asma in base alle fasce d’età era invece la seguente:
- 15-24 anni: 4,2%;
- 24-35 anni: 4,4%;
- 35-44 anni: 3,9%;
- 45-54 anni: 4,2%;
- 55-64 anni: 4,4%;
Pertanto soggetti giovani di età compresa tra i 24 e i 35 anni e quelli in età da pensionamento erano i più interessati dall’asma.
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