Tra i numerosi bonus dei quali abbiamo sentito parlare a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del nuovo anno, trova spazio anche il Bonus Attività fisica adattata (Afa), che permetterà per questo 2023 di ottenere un credito d’imposta che potrebbe arrivare al 100% nel caso lo scorso anno siano state sostenute spese per svolgere esercizi fisici in caso di patologie croniche o disabilità. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sul Bonus Attività fisica adattata, come richiederlo e qual è l’importo che può essere ottenuto mediante credito d’imposta.
In questo articolo parliamo di:
Bonus Attività fisica adattata: come funziona
Il Bonus Attività fisica adattata, richiedibile fino allo scorso 15 marzo 2023 per le spese sostenute nel 2022, permette di ottenere un credito d’imposta fruibile con la dichiarazione dei redditi da presentare quest’anno e relativa all’anno d’imposta 2022. A differenza di altri crediti, però, l’eventuale eccedenza non fruita quest’anno, non potrà essere utilizzata per dichiarazioni future. Una volta presentata la domanda (è stata fornita ai cittadini una finestra temporale dal 15 febbraio al 15 marzo scorsi), il sistema ha provveduto all’emissione di apposita ricevuta entro 5 giorni con la conferma della presa in carico della richiesta o, al contrario, del suo rifiuto, spiegandone le motivazioni.
Lo scopo del Bonus Attività fisica adattata è quello di aiutare chi ha dovuto affrontare nel 2022 spese per attività fisica legata a patologie croniche e debilitanti con un credito che permetterà di compensare eventuali imposte dovute in fase di dichiarazione reddituale previa presentazione al proprio commercialista delle ricevute di spesa e richiesta presentata all’Agenzia delle Entrate nel periodo indicato.
Quali esercizi sono compresi nel Bonus Attività fisica adattata
Come stabilito dal Decreto Legislativo 36/2021, il Bonus Attività fisica adattata è richiedibile da coloro che lo scorso anno hanno ricevuto apposita prescrizione specialistica per eseguire esercizi fisici allo scopo di migliorare condizioni patologiche di natura cronica o causate da disabilità come ad esempio la ridotta mobilità o l’osteoporosi tipiche della terza età o sindromi dolorose di qualunque tipologia che coinvolgano ossa e muscoli. Il decreto afferma inoltre che sono ritenuti esercizi rientranti nel presente Bonus anche quelli svolti in gruppo, a condizione che l’intera sessione di attività fisica sia stata supervisionata da un esperto anche presso strutture non sanitarie. Ci si riferisce, insomma, a tutti quegli esercizi svolti successivamente a prescrizione da parte di specialisti, medici di base o pediatri di libera scelta calibrati per frequenza e intensità in base alla specifica patologia di ciascun soggetto.
Bonus Attività fisica adattata: importo
Le risorse stanziate per il 2022 sono pari a 1,5 milioni di euro, cifra che rappresenta quindi il tetto massimo di spesa per le prestazioni oggetto del bonus. Qualora le risorse messe a disposizione non vengano totalmente fruite, il credito d’imposta per ciascun richiedente sarà pari al 100% della spesa effettuata. Ricordiamo che non si tratta di un compenso economico bensì di una modalità per abbassare il valore delle eventuali imposte dovute. Attenzione, infine, all’utilizzo di queste spese: qualora la domanda presentata entro il 15 marzo scorso all’Agenzia delle Entrate sia andata a buon fine e si utilizzi quindi questo credito d’imposta in fase di dichiarazione, le stesse spese, benché sanitarie, non potranno essere utilizzate nel calcolo delle spese mediche da portare in detrazione.
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