Bonus tiroide: cos’è, quali sono i requisiti e quanto si eroga

Nelle ultime settimane sono circolate notizie relative al bonus tiroide, che sarebbe una misura di sostegno per le persone che presentano patologie della tiroide d’importo pari a 525 euro. In realtà un bonus tiroide con tali caratteristiche non esiste ancora, tuttavia per i soggetti interessati da disfunzioni tiroidee sono disponibili altri tipi di bonus.

Si rammenta che la tiroide è un organo che fa parte del sistema endocrino e la sua principale funzione è produrre due ormoni tiroidei – la tetraiodotironina (o “tiroxina“) e la triiodotironina – che regolano molti processi vitali, quali ad esempio il battito cardiaco o il metabolismo.

Vediamo subito quali bonus sono a disposizione per i pazienti con disfunzioni tiroidee, quali requisiti bisogna possedere al momento della richiesta e qual è l’ammontare della somma erogata.

Bonus tiroide: alcuni chiarimenti

Come precisato nel paragrafo introduttivo, non esiste un bonus tiroide propriamente detto, poiché i soggetti interessati da patologie della tiroide ricevono dall’INPS un assegno per l’invalidità civile. Si tratta pertanto di un termine giornalistico utilizzato per renderne più semplice la comprensione e non è una misura recente.

Anche la somma corrisposta ai richiedenti non è esattamente 525 euro: un importo simili, pari a 523,82 euro, è previsto per i soggetti che soffrono di:

  • Anemia falciforme (o “drepanocitosi“): una malattia genetica del sangue che si contraddistingue per la produzione di emoglobine che presentano anomalie, più nello specifico, sono a forma di falce (da qui l’aggettivo “falciforme”);
  • Anemia mediterranea (anche detta “beta-talassemia major” o “anemia di Cooley“): si tratta di una grave malattia genetica del sangue che comporta la progressiva distruzione dei globuli rossi. Chi ne soffre presenta anche disfunzioni del sistema endocrino, tra cui l’ipotiroidismo e l’ipoparatiroidismo;

Come abbiamo visto, i pazienti con anemia mediterranea sono anche interessati da problematiche tiroidee. Probabilmente è questo elemento che ha contribuito a diffondere disinformazione sull’importo dell’assegno corrisposto ai soggetti con disfunzioni tiroidee.

Quali requisiti bisogna soddisfare?

Dopo aver fatto luce su alcuni falsi miti riguardanti il bonus tiroide, vediamo quali sono i requisiti da possedere al fine di richiedere l’invalidità civile per disfunzioni della tiroide. Di seguito sono elencate le disfunzioni della tiroide per le quali l’attuale normativa prevede il riconoscimento dell’invalidità civile:

  • Ipotiroidismo: come s’intuisce dal nome, la tiroide di chi ne soffre non produce ormoni in quantitativi sufficienti. L’ipotiroidismo può avere molte cause, come per esempio l’asportazione della tiroide, alcune malattie autoimmuni, o la somministrazione di determinate terapie farmacologiche. Nei bambini l’ipotiroidismo può determinare ritardi nello sviluppo fisico e/o mentale. La percentuale d’invalidità riconosciuta per i ritardi mentali dovuti all’ipotiroidismo è del 100%;
  • Ipertiroidismo: al contrario del caso precedente, la tiroide del soggetto produce ormoni in quantitativi eccessivi. Le cause sono spesso da ricondurre ad alcune malattie autoimmuni (morbo di Basedow-Graves), infezioni della tiroide, uso di determinati farmaci e ad alcune malattie legate a formazione di noduli tiroidei come il gozzo multinodulare tossico o l’adenoma tossico. La percentuale d’invalidità riconosciuta è pari al 100%;
  • Iperparatiroidismo primario: si verifica nel momento in cui le paratiroidi – le quattro ghiandole situate in prossimità della tiroide – producono quantitativi eccessivi di un ormone che prende il nome di paratormone. Solitamente la causa dell’iperparatiroidismo primario è un tumore benigno delle paratiroidi, e in casi molto più rari di una neoplasia maligna. La percentuale d’invalidità riconosciuta è pari al 50%;
  • Ipoparatiroidismo: in questo caso le paratiroidi secernono quantità insufficienti di paratormone. Le cause principali sono le malattie autoimmuni o l’eventuale asportazione delle paratiroidi. L’invalidità civile riconosciuta ai soggetti con ipoparatiroidismo per i quali non è disponibile un trattamento efficacie varia dal 91% al 100%;

Invalidità civile per malattie tiroidee: quanto spetta?

Nel caso in cui venisse riconosciuta al richiedente una percentuale d’invalidità civile di almeno il 74%, il soggetto potrà ottenere dall’INPS una somma calcolata in funzione del reddito e della percentuale d’invalidità. Per il 2022 le soglie massime di reddito per percepire l’invalidità sono le seguenti:

  • 5.005,94 euro: percentuale d’invalidità tra il 74% e il 99%;
  • 17.271,19 euro: percentuale d’invalidità pari al 100%;

Ne segue che se un individuo con invalidità del 100% percepisce un reddito annuo di 18.000 euro, non gli sarà riconosciuta l’indennità. Se, al contrario, al soggetto richiedendo è stata riconosciuta invalidità al 74% e il suo reddito è di 4.000 euro annui, l’INPS provvederà a versare la somma spettante.

In base alla normativa vigente, i richiedenti con invalidità fino al 100% che soddisfano i requisiti reddituali possono beneficiare di un assegno mensile pari a 291,95 euro, erogato per un periodo continuativo non superiore ai 13 mesi.

 

Condividi su: