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La carenza degli infermieri in Italia sta impattando gli ospedali, ma c’è il problema delle iscrizioni (mancate) all’Università e la fuga di molti professionisti all’estero. Gli infermieri e le infermiere non cercano solo un migliore trattamento economico, ma anche formazione più in linea con le esigenze del settore al giorno d’oggi e prospettive di carriera adeguate. Ecco, quindi, come è ora il panorama, dati alla mano, della situazione degli infermieri.
I numeri degli infermieri in Italia
In Italia, sono 343.279 gli infermieri attivi su 455.709 iscritti all’Albo Unico delle Professioni Infermieristiche. Tra questi, 275.501 sono impiegati a tempo indeterminato nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mentre 15.068 lavorano a tempo determinato. Inoltre, 45.567 infermieri operano come liberi professionisti.
Nel 2023, secondo i dati della FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), ci sono state oltre 6000 cancellazioni dall’albo, escludendo i pensionamenti. La Lombardia e il Piemonte sono le regioni più colpite, con rispettivamente oltre 1000 e quasi 500 cancellazioni.
Secondo l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e la Commissione Europea, l’Italia è il paese europeo con il minor numero di infermieri in rapporto alla popolazione. La FNOPI segnala una carenza di almeno 63.000 infermieri nelle strutture sanitarie nazionali, con le situazioni più critiche in Lombardia e Campania. In queste regioni, un infermiere deve gestire in media 12-13 pazienti.
Questa grave mancanza di personale infermieristico, evidenziata anche dal sindacato Nursing Up, potrebbe portare a tagli nei posti letto, soprattutto nelle aree di emergenza-urgenza, mettendo a rischio la qualità e l’efficienza dell’assistenza sanitaria in Italia.
Spiega Claudio Buongiorno Sottoriva, ricercatore del Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) SDA Bocconi:
“Per risolvere il problema della carenza di personale sanitario servono soluzioni pragmatiche. Occorre ripensare i rapporti interprofessionali e bisogna investire sull’attrattività delle professioni sanitarie, quella infermieristica in particolare”.
Infermieri: pochi iscritti all’Università e molti in fuga all’estero
Nell’anno accademico in corso, le domande di accesso ai corsi di laurea in Infermieristica in alcuni atenei italiani non hanno raggiunto il numero di posti disponibili. La riduzione media delle domande è stata del -10% rispetto all’anno precedente, con un calo del -12,6% al Nord, -15% al Centro e -5,7% al Sud.
Secondo i dati OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l’Italia ha 6,2 infermieri per ogni 1000 abitanti, rispetto alla media europea di 8,2. In paesi come Svizzera e Norvegia, il numero sale a 18 infermieri per 1000 abitanti, 11 in Francia, 13 in Germania e 8,2 nel Regno Unito. Molti infermieri italiani scelgono di lavorare all’estero, con quasi 30.000 operativi nel Regno Unito, seguito da Svizzera e Germania. Questo evidenzia che l’Italia non forma abbastanza infermieri e quelli formati spesso emigrano per lavorare in altri paesi.
Ecco quali sono le motivazioni di questa carenza:
- Mancate assunzioni
- Posti a numero chiuso nelle università di infermieristica
- Formazione non adeguata rispetto al momento storico
- Trattamento economico e condizioni di lavoro non competitive rispetto ad altri Paesi (molte responsabilità, scarse prospettiva di carriera)
- Rischio sicurezza, con vari casi di aggressione verso gli opertaori sanitari
Carenza degli infermieri in Italia, ora si cercano all’estero
La carenza di personale infermieristico in Italia è un problema al quale le istituzioni locali e nazionali cercano di fare fronte. Anche quelle di impronta religiosa. Infatti, due importanti istituzioni socio-sanitarie cattoliche patrocinate dalla Cei, Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari) ed Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di assistenza Sociale) hanno avviato il progetto “Samaritanus Care”.
Il progetto è avviato in Camerun, Nigeria, Congo, Tanzania, India e Perù e coinvolge i giovani infermieri, disponibili a venire in Italia. La preparazione, lo studio della lingua italiana, e le spese organizzative necessarie saranno totalmente a carico delle istituzioni sanitarie di destinazione, affermano gli organizzatori.
Anche Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Lombardia, è alla ricerca di nuovi infermieri e medici provenienti dal Sud America, mentre il ministro della Salute Orazio Schillaci stava valutando di cercare personale sanitario dall’India.
Fonti:
Il Sole24 ore- Carenza infermieri
QuiFinanza – Carenza infermieri