Effetto Covid: l’aspettativa di vita in Italia è scesa di 1,2 anni

Secondo il rapporto pubblicato dall’Ocse “Health at a Glance 2021“, l’aspettativa di vita in Italia sarebbe calata di 1,2 anni a causa della pandemia di COVID-19. Si sarebbe quindi abbassata da 83,6 anni nel 2019 a 82,4 anni nel 2020.

La riduzione annuale è stata particolarmente ampia negli Stati Uniti (-1,6 anni), in Spagna (-1,5 anni), Lituania e Polonia (entrambe -1,3 anni), mentre Belgio e Italia si attestano entrambe a -1,2 anni. Nella media degli altri 38 Paesi europei, l’aspettativa di vita sarebbe calata di sei mesi. In Italia, Polonia, Spagna e l’aspettativa di vita è ora intorno ai livelli del 2010; negli Stati Uniti, l’aspettativa di vita prevista nel 2020 è di oltre un anno inferiore a quella del 2010.

Nel nostro Paese i contagi da COVID-19 sono stati 4,8 milioni e i morti a causa del coronavirus oltre 132 mila. 

L’aumento del tasso di mortalità, non solo per i morti COVID

La ricerca dell’Ocse sottolinea soprattutto l’aumento del tasso di mortalità nel nostro Paese che sarebbe aumentato del 12,9% rispetto alla media dei quattro anni precedenti 2015-2019. Nel 2020 il COVID ha avuto un impatto anche indiretto sulla salute delle persone non colpite dal virus. Il report riporta come in Italia, i tassi di screening per il cancro al seno (-54%) e il cancro del collo dell’utero (-55%) sono diminuiti notevolmente tra gennaio e maggio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, ed è rimasta inferiore per l’anno intero rispetto al 2019. Nei paesi OCSE,  viene segnalato a titolo esemplificativo come il numero medio di giorni in lista d’attesa sia aumentato in media di 58 giorni per la sostituzione dell’anca e 88 giorni per la sostituzione del ginocchio nel 2020, rispetto al 2019. Ritardi nella diagnosi di cancro o nell’accesso a strumenti diagnostici sono stati riportati in molti paesi OCSE, compresa l’Italia.

La pandemia di COVID-19 ha portato a un forte aumento della spesa sanitaria in tutta l’OCSE. Insieme alla riduzione dell’attività economica, il rapporto spesa sanitaria media/PIL è passato dall’8,8% nel 2019 al 9,7% nel 2020. I paesi gravemente colpiti dalla pandemia hanno riportato aumenti senza precedenti. Il Regno Unito ha stimato un aumento dal 10,2% nel 2019 al 12,8% nel 2020, mentre la Slovenia ha anticipato che la sua quota di spesa per la salute aumenterà dall’8,5% a oltre il 10%.

La raccomandazione implicita nel rapporto Ocse è l’urgenza di potenziare il sistema sanitario italiano e rafforzare i progressi scientifici nell’ambito della salute digitale e delle terapie integrate.

L’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica Internazionale si auspica, per i prossimi anni, un miglioramento delle cure primarie e della prevenzione, oltre al rafforzamento della preparazione dei sistemi sanitari internazionali. I dati riportati dall’Ocse sottolineano che le spese sanitarie maggiori sono riservate alle cure, mentre dovrebbero essere dedicate alla prevenzione.

COVID-19: l’impatto sulla salute mentale

L’accurato rapporto dell’Ocse sottolinea anche come nel nostro Paese la pandemia di Covid abbia avuto  “un impatto significativo e negativo sulla salute mentale” aumentando i disturbi d’ansia e depressione.

In Italia la depressione sarebbe aumentata in modo significativo, arrivando a sfiorare il picco del 17,3% nel 2020 (un dato che mostra un incremento fino a tre volte superiore rispetto agli anni precedenti).

depressione 2020 dati italia

 

 

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