Una misteriosa epatite acuta ha colpito un centinaio circa di bambini nel Regno Unito, in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’ECDC, ha annunciato la notizia nel rapporto pubblico rilasciato in data 12 aprile e confermato con un aggiornamento del 19 aprile.
Questa forma di epatite che ha colpito bambini di età inferiore ai 16 anni sta generando uno stato di allerta in quanto non sembra causata da nessun virus tipico dell’epatite. La malattia si sarebbe estesa anche al di fuori dei confini europei: sintomi analoghi sono stati accertati anche in 9 casi di bambini di età compresa tra 1 e 6 anni in Alabama, negli Stati Uniti.
Nessun caso risulta per ora segnalato in Italia, dove tuttavia il livello di attenzione si innalza al massimo. Il Servizio Regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive (Seresmi) dell’Istituto Spallanzani di Roma ha inviato a tutte le strutture sanitarie un aggiornamento delle informazioni. È stato inoltre fornito l’algoritmo diagnostico raccomandato nel Regno Unito.
Ma quali sono le cause di questa forma di epatite infantile? Si può prevenire? Quali sono le sue conseguenze sui più piccoli?
In questo articolo parliamo di:
Epatite nei bambini: il caso
“Epatite” è il termine medico utilizzato per indicare l’infiammazione del fegato. Si tratta di una malattia piuttosto rara nei bambini, di solito associata a infezioni virali.
In data 5 aprile 2022, l’OMS è stata informata di una decina di casi di epatite acuta grave di eziologia sconosciuta in bambini di età inferiore ai 10 anni, nella Scozia centrale.
Entro l’8 aprile, 74 casi sono stati identificati solo nel Regno Unito. I virus dell’epatite (A, B, C, E e D) sono stati esclusi dopo i test di laboratorio, mentre sono in corso ulteriori indagini per capire l’eziologia della malattia. Dato l’aumento dei casi segnalati nell’ultimo mese si è predisposta un’intensificazione dell’attività di ricerca.
Epatite nei bambini: i sintomi
Finora i soggetti colpiti dall’epatite acuta sono stati bambini precedentemente sani (di età compresa tra gli 11 mesi e i 10 anni, con 2-3 casi tra preadolescenti di 12-13 anni).
I piccoli pazienti al momento del ricovero presso il reparto pediatrico presentavano un quadro di epatite acuta caratterizzata dai seguenti segni e sintomi:
- Ittero (la colorazione giallastra della pelle, delle sclere o delle mucose)
- aumentati livelli degli enzimi epatici (AST) e (ALT)
- Diarrea
- Nausea
- Vomito
- Dolore addominale, in particolare nel lato destro
La maggior parte dei casi non presentava febbre. In alcuni casi le condizioni dei piccoli pazienti hanno richiesto cure presso unità epatiche specializzate per bambini. Alcuni di loro sono stati sottoposti a trapianto di fegato. Non è stato segnalato tuttavia nessun decesso.
Epatite nei bambini: le cause
Le cause degli attuali casi di epatite acuta infantile sono ancora sconosciute e, al momento, oggetto di indagine medica. Attualmente sono in corso esami di laboratorio sui pazienti affetti per cercare di comprendere se l’origine della malattia sia infettiva o dovuta a particolari tossine o agenti chimici.
In nessuno dei casi attuali è stato riscontrato il contagio con uno dei virus dell’epatite conosciuti e catalogati con le lettere (Epatite A – Epatite B – Epatite C) né i rispettivi anticorpi. Nessuno dei bambini malati risulta positivo a questi ceppi.
L’ultima rilevazione ufficiale da parte dell’OMS è ferma alla data dell’8 aprile e riporta i casi rilevati in Regno Unito e in Irlanda.
In diversi casi presi in analisi è stata riscontrata positività al virus Sars-CoV-2 e all’adenovirus. Gli adenovirus sono virus che colpiscono comunemente i bambini, causando infezioni alle vie aree e raffreddore. È al vaglio degli scienziati la possibilità che ci si trovi di fronte a una variante di adenovirus che causi più frequentemente epatiti.
Non è stata trovata alcuna correlazione tra l’epatite acuta infantile e il vaccino anti-Covid 19. La maggior parte dei bambini colpiti in UK aveva età compresa tra i 2 e 5 anni e non era stata sottoposta a vaccinazione anti-Covid-19.
Le indagini tossicologiche sono in corso, ma un’eziologia infettiva è considerata più probabile dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei singoli casi.
La risposta sanitaria mondiale
La risposta sanitaria mondiale è stata pronta ed efficace. Al momento la priorità è determinare l’eziologia di questi casi per guidare ulteriori azioni cliniche di tutela della salute pubblica. Qualsiasi collegamento epidemiologico tra i casi potrebbe fornire indicazioni per rintracciare l’origine della malattia.
Gli Stati membri dell’OMS sono fortemente incoraggiati a identificare e segnalare i casi potenziali che corrispondono alla diagnosi di epatite acuta. Tutte le informazioni relative alla sintomatologia sono state diffuse tra medici e operatori sanitari per aumentare la consapevolezza e l’efficacia dell’intervento diagnostico.
Non sono stati identificati finora fattori di rischio epidemiologico e, di conseguenza, non sono poste dall’OMS restrizioni ai viaggi internazionali. Si raccomanda di mantenere alto il livello di attenzione per formulare una diagnosi tempestiva. Sia l’ECDC che l’OMS sono al momento al lavoro insieme alle strutture sanitarie nazionali.
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