Febbre Oropouche: diffusione, sintomi, stato attuale in Italia

In Lombardia sono stati individuati due casi di febbre Oropouche, una particolare malattia infettiva causata da un arbovirus.

La presenza di questi due casi porta il totale nazionale a quattro: il primo caso è stato registrato e diagnosticato a Verona all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar il 17 giugno scorso; mentre il secondo riguarda un viaggiatore ricoverato presso l’ospedale di Forlì.

Tutti questi casi sono di importazione, ossia significa che si sono verificati in persone che sono rientrate da luoghi in cui sono in corso epidemie di febbre Oropouche. Attualmente le zone più a rischio si trovano in Brasile o a Cuba, i due paesi sudamericani maggiormente colpiti, dove dall’inizio di maggio è in corso un’epidemia

La presenza di questi due nuovi casi, tuttavia, non deve creare allarmismi, infatti non ci sono state vittime di febbre Oropuche e non si verificano trasmissioni da persona a persona che possono creare un evento epidemico.

Cosa sono le arbovirosi? Come si trasmettono?

Gli arbovirus sono virus che vengono trasmessi da vettori animali, nella fattispecie gli artropodi come zanzare, zecche e flebotomi, mediante punture o morsi.

Prendono il nome di “arbovirosi” le infezioni causate dagli arbovirus.
Attualmente sono conosciuti oltre 100 virus classificati come arbovirus in grado di causare malattie nell’uomo. Tra questi, molti appartengono alle famiglie e generi dei Togaviridae (Alphavirus), Flaviridae (Flavivirus) e Bunyaviridae (Bunyavirus e Phlebovirus).

Qual è lo stato attuale della diffusione delle arboviriosi in Italia?

In Italia attualmente le arbovirosi possono riguardare casi provenienti da aree esterne oppure essere associate a fenomeni autoctoni.

Il panorama di presentazioni cliniche che possono originarsi è variabile. Queste infezioni devono essere considerate nella diagnosi differenziale, specialmente in casi di recente viaggio all’estero o in presenza di diffusione nota sul territorio nazionale.

Attualmente nel nostro paese, viene posta particolare attenzione a specifiche arbovirosi tramite una sorveglianza speciale. Tra queste troviamo Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, Usutu, Encefalite da zecca (TBE) e infezioni neuro-invasive da virus Toscana.

Come sono impostate le attività di coordinamento e monitoraggio?

Le attività di sorveglianza integrata delle infezioni causate da arbovirus sono coordinate principalmente dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Partecipano a questo tipo di lavori anche gli istituti zooprofilattici regionali che collaborano a loro volta con il Ministero della Salute a Roma.

Il Ministero della salute ha anche il compito di emanare piani di sorveglianza e risposta per garantire l’individuazione precoce dei casi e minimizzare la diffusione delle infezioni.

Le arbovirosi rappresentano un’importante area di attenzione per la sanità pubblica italiana, con sforzi continui per monitorare e controllare queste infezioni attraverso una sorveglianza coordinata e integrata.

L’Infezione da virus Oropouche: che cos’è?

Il virus Oropuche è il responsabile della patologia omonima. Questo patogeno è stato isolato per la prima volta nel 1995 a Trinidad e Tobago lungo il fiume omonimo.
Da un punto di vista biologico si tratta di un virus a RNA a singolo filamento, molto simile ai virus che provocano l’influenza tradizionale, gli Orthomyxoviridae.

L’Oropuche è un virus che viene trasmesso tramite le punture di artropodi, in particolare gli insetti come il Culicoides paraensis e la zanzara Culex quinquefasciatus.

Queste specie di insetti abitano in aree con vegetazione molto folta e vicino a bacini idrici, con un’area di diffusione limitata all’America centrale e meridionale. Non sono stati ancora segnalati casi in Italia o nel resto d’Europa, anche se i cambiamenti climatici potrebbero modificare questa situazione.

Febbre Oropuche: modalità di trasmissione

La trasmissione via puntura d’insetto è l’unica provata e non esistono prove che il patogeno possa trasmettersi con meccanismi interumani.
L’impossibilità del virus Oropuche di trasmettersi per via interumana lo rende inefficace da un punto di vista del contagio, motivo per cui anche a Cuba l’epidemia è rimasta limitata a poche decine di casi: 74 confermati al 23 maggio 2024, nessuno dei quali grave.

Negli ambienti urbani, l’uomo può essere un serbatoio del virus, mentre nelle aree selvatiche possono svolgere lo stesso ruolo sia primati, bradipi che uccelli.

Dove sono situati i focolai di febbre Oropuche?

Periodicamente, focolai vengono segnalati in paesi dell’America Latina dove il virus è endemico, come Brasile, Colombia ed Ecuador. La diffusione avviene principalmente attraverso i viaggi di persone che hanno avuto contatti con insetti infetti.

Nonostante il monitoraggio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha ritenuto necessario sconsigliare viaggi o imporre restrizioni per i paesi colpiti. Pertanto, attualmente non ci sono motivi di preoccupazione.

Febbre Oropouche: sintomi

I sintomi che caratterizzano la febbre Oropuche sono simili a quelli dell’influenza: si riscontrano febbre alta, brividi, mal di testa e dolori articolari che possono iniziare a presentarsi dopo un’incubazione di 3-8 giorni.

In alcuni casi i soggetti colpiti dall’infezione lamentano nausea, vomito e rash cutaneo con comparsa di piccole vesciche.
In generale la prognosi è positiva: l’infezione si risolve in una settimana senza necessità di interventi terapeutici. Non esiste ancora un vaccino per questa malattia.

Come viene diagnosticata la febbre Oropuche?

La diagnosi dell’Oropouche viene effettuata nei centri di riferimento per le arbovirosi tramite test molecolari di ricerca del genoma virale nel campione proveniente dal paziente. I due casi in Lombardia sono stati individuati grazie ai test dell’Unità di Bioemergenze dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano

Febbre Oropuche: situazione attuale e prospettive

I quattro casi di virus Oropuche in Italia devono farci riflettere su quanto sia importante la collaborazione globale sui temi legati alle malattie infettive.

Attualmente in Italia sono registrati 4 casi di pazienti infetti dal virus Oropouche: al primo, a giugno di quest’anno, all’IRCCS Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona (primo in assoluto in Europa), sono seguiti un caso all’ospedale di Forlì e due in Lombardia identificati tramite un test diagnostico specifico basato su tecniche molecolari messo a punto all’ospedale Sacco di Milano.

Sebbene la malattia sia nuova non solo in Italia ma in tutto il continente europeo, in Sudamerica il virus Oropuche è stato isolato e identificato per la prima volta negli anni 50’.
Ad oggi si tratta di un patogeno endemico con focolai che scoppiano periodicamente.

Secondo le autorità sanitarie federali degli Stati Uniti, risultano focolai a Cuba, in Brasile, in Bolivia, Colombia e Perù.

I casi italiani arrivano tutti di ritorno da viaggi in zone amazzoniche o proprio da Cuba.

In questo momento Cuba è la nazione in cui si stanno registrando più casi, tuttavia la situazione è sotto controllo: sono stati confermati 74 casi; tra questi nessun paziente è in pericolo di vita.

Al momento non sono previste restrizioni di viaggio, soprattutto al netto delle operazioni di prevenzione ed eradicazione dei possibili siti di diffusione dei moscerini portate avanti dal governo dell’Habana.

Fonti

  • https://www.iss.it/en/-/virus-oropouche-cosa-sapere
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