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Sono oltre 600mila gli italiani celiaci – cioè ha una reazione immunitaria al glutine – ma, di questi, solo 250 mila sono i pazienti diagnosticati mentre 350mila ancora non sanno di esserlo. Non solo, secondo la relazione al Parlamento del ministero della Salute, si registrano 9-10 mila casi ogni anno di cui il 70% tra la popolazione femminile e il restante 30% in quella maschile. Se ne è parlato in un recente incontro promosso dalla Senatrice Elena Murelli, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Malattia Celiaca, Allergie Alimentari e Alimenti ai Fini Medici Speciali. Questo per porre l’attenzione su una patologia di cui il 16 maggio ricorre la Giornata Mondiale.
Celiachia, una reazione all’assunzione di glutine
“La celiachia – spiegano gli esperti dell’Humanitas – è una reazione immunitaria all’assunzione di glutine; a lungo andare questa reazione produce un’infiammazione che danneggia il rivestimento dell’intestino tenue e impedisce l’assorbimento di alcuni nutrienti (malassorbimento)”. In particolare, il glutine è “un complesso proteico presente in molti cereali, come orzo, frumento e segale. La reazione immunitaria, se non diagnosticata e curata, scatena un’infiammazione a livello del piccolo intestino (intestino tenue) che impedisce il corretto assorbimento dei nutrienti compromettendo la salute del paziente interessato”.
Nei soggetti celiaci mangiando glutine il persistere di questa risposta produce un’infiammazione che danneggia le strutture fondamentali dell’intestino tenue, i villi intestinali, causando un appiattimento e di conseguenza un’incapacità di assorbire i nutrienti (malassorbimento). Il danno intestinale può causare perdita di peso, gonfiore e talvolta diarrea, mentre il malassorbimento in particolare di vitamine e oligoelementi può causare danni a diversi organi tra cui sistema nervoso, osso, apparato riproduttivo, sistema sanguigno.
Gli strumenti a disposizione per i celiaci: diagnosi precoce, contributi per la dieta, formazione e ricerca
“La celiachia e il diabete di tipo 1 hanno un impatto sulla salute e sul servizio sanitario che non deve essere sottovalutato – ha spiegato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – e l’Italia con il programma di screening nazionale per la popolazione pediatrica sta dando un segnale rilevante di attenzione e di impegno. Un impegno continuo e costante, in sinergia con le associazioni e il Parlamento, che va dalla prevenzione ai contributi per la dieta, dalla formazione all’informazione fino alla ricerca”.
Il programma di screening pediatrico “entrerà a regime entro la fine del 2024 e coinvolgerà tutta la popolazione generale – aggiunge Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità . Al momento è in corso un progetto propedeutico in Lombardia, Campania, Marche e Sardegna. Il vantaggio è che si arriverà a diagnosticare la celiachia prima, prevenendo complicanze”.
Infatti, per quanto riguarda il disegno di legge 623, “è prevista la circolarità, sull’intero territorio nazionale, dei buoni utilizzati mensilmente dai celiaci per comprare prodotti senza glutine, che ora hanno valenza regionale – afferma la Senatrice Elena Murelli -. Riteniamo poi fondamentale l’informazione, non solo nelle scuole, ma soprattutto la formazione, in primis quella degli operatori Ho.re.ca. È anche previsto l’inserimento nella certificazione Haccp di un modulo specifico per la celiachia”.
Diagnosi e cura della celiachia, cosa c’è da sapere
Come approfondisce sul portale l’AIC (Associazione Italiana Celiachia)
“La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale in corso di duodenoscopia. Gli accertamenti diagnostici per la celiachia devono necessariamente essere eseguiti a dieta libera (dieta che comprende il glutine).Per la diagnosi definitiva di celiachia è necessaria la biopsia dell’intestino tenue con il prelievo di un frammento di tessuto, per determinare l’atrofia dei villi intestinali attraverso l’esame istologico.”
Tra gli esami per la diagnosi della celiachia possono essere ricercati ad esempio:
Per qualunque dubbio è sempre bene rivolgersi al proprio medico di famiglia e agli specialisti per eventualmente iniziare il percorso di diagnosi di celiachia.
Non esiste una cura specifica per la celiachia, l’unico trattamento efficace consiste nella rigorosa eliminazione del glutine della dieta.
Una maggior sensibilizzazione nel mondo della scuola e nei settori dell’hospitality e della ristorazione, semplificazione ed equità di accesso ai cibi gluten free, potenziamento dell’attività di screening specie in ambito pediatrico sono i presupposti per un più efficiente controllo della celiachia e delle allergie alimentari.
Fonti:
https://www.humanitas.it/malattie/celiachia/
https://www.celiachia.it/celiachia/diagnosi