Nel 2021 ricorre il quarantesimo anniversario dalla prima diagnosi di AIDS, malattia che ancora oggi resta molto diffusa in determinati paesi e contesti sociali. Contro la patologia causata dal retrovirus HIV non vi è ancora una cura definitiva, né tanto meno un vaccino efficace, sebbene negli ultimi anni la medicina abbia migliorato sempre più le aspettative di vita dei pazienti sieropositivi.
In Italia il numero dei malati di AIDS e i nuovi casi d’infezione da HIV sono in continua discesa da quasi dieci anni. Vediamo cosa riportano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle nuove diagnosi di AIDS in Italia nel 2020.
In questo articolo parliamo di:
AIDS: cos’è e come si trasmette
L’AIDS (acronimo di “Acquired Immune Deficiency Syndrome“, ovvero “Sindrome da immunodeficienza acquisita“) è una malattia cronica del sistema immunitario causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV), un agente patogeno appartenente alla famiglia dei Retroviridae. Questa patologia causa un grave indebolimento delle difese immunitarie e il conseguente aumento delle probabilità di decesso correlato a patologie secondarie, come ad esempio le infezioni alle vie respiratorie inferiori.
Il retrovirus HIV è presente nel sangue e nelle secrezioni corporee degli individui infetti (sudore, saliva, urina, etc.), ma il contagio può avvenire solamente in presenza di un’elevata concentrazione di particelle virali. È dunque possibile infettarsi solo mediante:
- Rapporti sessuali non protetti;
- Trasfusioni di sangue infetto;
- Ferimento con utensili contaminati con materiale ematico infetto (siringhe, coltelli, bisturi etc.);
- Ingerimento di sangue;
La madre sieropositiva e non in trattamento con antivirali può trasmettere l’infezione al figlio (contagio verticale) mediante il proprio sangue durante la gestazione o durante il parto e l’allattamento. Qualsiasi soggetto può essere infettato con HIV e sviluppare la sindrome da immunodeficienza acquisita, a prescindere dal proprio orientamento sessuale o estrazione sociale. Evitare il contatto con il sangue umano e usare il preservativo durante i rapporti sessuali (specialmente se occasionali) sono i principali metodi di prevenzione contro l’infezione.
Contagi da HIV in Italia: i dati dell’ISS del 2020
Secondo quanto riportato dai dati dell’ISS, nel 2020 in Italia sono state diagnosticate 1.303 nuove infezioni da virus dell’immunodeficienza umana, numero che si traduce in 2,2 nuovi casi ogni 100.000 residenti. L’incidenza media italiana è inferiore al dato comunitario, che riporta invece 3,3 nuovi casi ogni 100.000 residenti.
Nel 2020 le regioni italiane con la più alta incidenza dei contagi (calcolata sulla popolazione residente) sono state Valle d’Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e Lazio. La percentuale di nuovi contagiati tra i due sessi era la seguente:
- Uomini: 79,9%;
- Donne: 20,1%;
Parlando dell’età dei nuovi positivi, più di 4/5 dei soggetti che hanno scoperto di essere sieropositivi nel 2020 aveva un’età compresa tra i 25 e i 59 anni. Di seguito sono riportate le classi d’età con le rispettive percentuali:
- 0-24 anni: 7,7% (99 casi totali);
- 25-39 anni: 40,4% (527 casi totali);
- 40-59 anni: 43,5% (567 casi totali);
- Over 60: 8,5% (110 casi totali);
Nella maggior parte dei casi l’infezione da HIV si è trasmessa per via sessuale, mentre in poco più di 1 persona su 10 ha contratto il virus mediante altri modalità di trasmissione:
- Rapporto sessuale non protetto: 88,1% (1.149 casi totali);
- Ignota o non riferita: 7,9% (103 casi totali);
- Consumo di stupefacenti tramite iniezione: 3,38% (44 casi totali);
- Trasmissione verticale: 0,53% (7 casi totali);
Rispetto a quanto osservato negli ultimi anni, nel 2020 ci sono stati più casi di contagio per via sessuale tra gli uomini omosessuali o bisessuali rispetto agli individui eterosessuali:
- Uomini omosessuali o bisessuali (MSM): 47,4% (596 casi totali);
- Uomini eterosessuali: 25,25% (329 casi totali);
- Donne eterosessuali: 17,2% (224 casi totali);
Infine nel 2020 si è nuovamente registrato un calo nell’incidenza dei contagi tra la popolazione straniera:
- Contagi tra italiani: 68,3% (890 casi totali);
- Contagi tra stranieri: 31,7% (413 casi totali);
Fino al 2016 i contagi tra la popolazione straniera seguivano un trend ascendente, ma da quattro anni a questa parte sembra essersi invertita la tendenza. Complessivamente le infezioni da HIV sono diminuite dal 2012 a oggi, con un calo molto significativo osservato nel 2018.
Diagnosi di AIDS in Italia: stabili nuovi malati e decessi
Parlando invece delle nuove diagnosi di sindrome da immunodeficienza acquisita, nel 2020 sono state 352, con un’incidenza pari allo 0,7 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. I dati ISS riferiscono che la proporzione di persone che arrivano a una diagnosi di sieropositività tardivamente (a meno di 6 mesi dalla diagnosi di AIDS) ha superato l’80% nel 2020.
Dal 1982 fino a oggi in Italia sono stati accertati 71.591 casi di AIDS. Quasi il 65% dei pazienti è deceduto tra gli anni ’80 e il 2018, mentre sarebbero circa 25.000 i soggetti malati ancora in vita.
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