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Una ricerca condotta dalla Emory University di Atlanta avrebbe evidenziato il legame tra stress mentale e malattie coronariche. Secondo lo studio pubblicato dal Journal of the American Medical Association (JAMA), l’ischemia miocardica indotta da stress può raddoppiare il rischio di insorgenza di infarto e morte nei pazienti affetti da coronaropatia.
Lo studio sull’impatto dello stress mentale nelle malattie cardiache
La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori della Emory University che ha combinato i dati di 2 studi prospettici con una coorte di pazienti complessiva di 918 pazienti con problemi cardiaci, arruolati tra il 2011 e il 2016. I pazienti avevano un’età media di 60 anni, con il 34% di donne. 147 pazienti (16%) presentavano ischemia indotta da stress mentale, 281 (31%) ischemia da stress convenzionale (non mentale) e 96 (10%) avevano entrambe. Il periodo di follow up è durato 5 anni.
La ricerca ha rilevato che i pazienti con ischemia indotta da stress mentale presentavano un rischio di infarto due volte e mezzo maggiore rispetto a coloro che non ne soffrivano.
Il rischio era più alto per gli uomini rispetto alle donne e si aggravava in presenza di patologie pregresse, come diabete o scompensi cardiaci.
Le possibili cause di infarto
Tra i fattori che possono causare l’infarto vi è il rialzo della pressione arteriosa, che può essere correlata a condizioni esterne, quale un forte stress o carico mentale.
L’infarto ha una sintomatologia che può variare da individuo a individuo, tuttavia i sintomi più comuni sono un forte dolore al petto di durata superiore ai dieci minuti. Spesso il soggetto può avvertire delle avvisaglie di questi sintomi anche nei giorni o nelle settimane precedenti all’evento. In taluni casi tuttavia l’infarto può presentarsi in maniera asintomatica, con un arresto cardiaco improvviso.
La pressione emotiva e lo stress si possono associare, in un uomo adulto, a un maggiore rischio di infarto del miocardio e una serie di patologie cardiovascolari correlate, come l’ischemia transitoria.
Le conclusioni della ricerca
Nel corso del follow-up della ricerca, 156 partecipanti sono andati incontro a morte per cause cardiovascolari o a infarto senza esito fatale. L’analisi dei dati ha permesso di determinare che, rispetto ai pazienti senza ischemia, i pazienti con ischemia indotta da stress mentale da soli avevano un rischio significativamente aumentato di sviluppare un infarto.
Lo studio ha accertato la stretta correlazione tra ischemia da stress e infarto. Tuttavia sono necessarie ulteriori analisi per attestare il valore clinico dell’ischemia da stress mentale.
I risultati della ricerca condotta dalla Emory University di Atlanta ci forniscono preziose intuizioni sui meccanismi dell’ischemia miocardica.
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