Muffa in casa. Rientro post-alluvione, i consigli degli esperti

Gli effetti della crisi climatica sono ormai sotto gli occhi di tutti. Non solo per le ondate di caldo estremo nei mesi estivi, ma anche per le piogge incessanti durante l’anno. Anche l’Italia sta affrontando situazioni delicate causate da nubifragi e alluvioni. Ma, se in linea di massima si conoscono le regole per prepararsi alla situazione di emergenza, non tutti sanno come rientrare a casa in sicurezza affrontando la parte igienica della crisi.

Vediamo, quindi, quali sono i consigli degli esperti per rientrare dopo un’alluvione in sicurezza e prevenire la formazione di muffa in casa.

Attenzione alle strade allagate

La Protezione Civile e i Centers for Disease Control adn Prevention (CDC) americani suggeriscono, innanzitutto, di fare attenzione durante il rientro alla propria abitazione.
Bisogna aspettare e seguire le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine eccetera.
Quando viene dato il via libera, è bene non transitare lungo strade allagate perché potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
Anche nelle zone dove l’acqua si è ritirata è bene fare attenzione perché il fondo stradale potrebbe essere indebolito e quindi cedere.
Infine, cercare di tornare a casa durante il giorno in modo da non dover usare le luci. In quel caso, usare torce e lanterne a batteria, invece di candele, lanterne a gas o fiaccole.

Umidità e muffa in casa: quali sono i pericoli per la salute

La prima cosa da fare, una volta rientrati a casa è aprire porte e finestre e far arieggiare l’ambiente per almeno 30 minuti prima di restare all’interno per lunghi periodi. Aver subito un allagamento deve far presumere che ci sia la presenza di muffa in casa. Le muffe sono funghi microscopici che durante la loro crescita producono particelle di forma sferica di piccole dimensioni (spore) che si disperdono nell’aria. L’umidità e la muffa causano gravi danni ai mobili e agli edifici rendendo necessari costosi interventi di risanamento. Ma sono un pericolo anche per la salute perché possono causare:

  • irritazioni degli occhi
  • irritazioni della pelle
  • irritazioni delle vie respiratorie
  • allergie.

Con il tempo, poi, le irritazioni possono trasformarsi in bronchite cronica e asma.

Per riavviare l’impianto elettrico, chiedere a un tecnico

Se si ha acqua stagnante in casa e si può spegnere l’alimentazione elettrica principale da una posizione asciutta, procedere a spegnere la corrente, anche se ciò ritarda la pulizia. Prima di riavviare l’impianto elettrico è bene chiedere il parere ad un tecnico.

È bene ricordare di non accendere o spegnere l’elettricità da soli né usare utensili o apparecchi elettrici stando in piedi nell’acqua. E tutte le attrezzature e gli elettrodomestici elettrici devono essere completamente asciutti prima di essere riutilizzati. Solo nel caso in cui l’elettricista ha confermato che è sicuro accendere la corrente, allora si può procedere all’utilizzo di dispositivi per eliminare l’acqua eventualmente ancora presente in casa. In ogni caso, sì a indossare, in aree umide, stivali di gomma.

Prevenire la formazione di muffa in casa: ecco cosa fare

Per cercare di prevenire la formazione di muffa in casa dopo una alluvione, ci sono alcuni suggerimenti che si possono mettere in pratica stando in sicurezza:

  • Se il tempo lo permette, aprire finestre e porte della casa per facilitare il processo di asciugatura
  • Se è sicuro accendere la corrente utilizzare un aspirapolvere industriale “wet-dry” o la funzione aspirante di un pulitore a vapore per tappeti, una pompa elettrica per il trasferimento dell’acqua o una pompa sommersa per rimuovere l’acqua stagnante. Se, invece, non c’è elettricità, o non è sicuro accenderla, utilizzare un generatore portatile per alimentare le attrezzature necessarie a rimuovere l’acqua stagnante.
  • Non utilizzare generatori, idropulitrice o qualsiasi motore a benzina all’interno della casa, del seminterrato o del garage, senza la presenza di una finestra o porta o sfiato.
  • Usare ventilatori e deumidificatori per rimuovere l’umidità in eccesso. I ventilatori dovrebbero essere posizionati vicino a finestre o porte per soffiare l’aria verso l’esterno, evitando così di diffondere la muffa all’interno.
  • Far controllare e pulire il sistema di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria da un professionista esperto in bonifica della muffa prima di accenderlo. Se il sistema è stato allagato, accenderlo potrebbe diffondere la muffa in tutta la casa.
  • Controllare che l’acqua esterna non rientri in casa. Ad esempio, l’acqua piovana proveniente dalle grondaie o dal tetto dovrebbe defluire lontano dalla casa; il terreno intorno alla casa dovrebbe avere una pendenza che allontani l’acqua da scantinati e spazi interrati.
  • Assicurarsi che gli spazi interrati nei seminterrati abbiano un drenaggio adeguato per limitare le infiltrazioni d’acqua. È necessario ventilare questi spazi per permettere all’area di asciugarsi.

Intossicazione da monossido di carbonio: ecco cosa fare

Se si sente odore di gas o c’è il sospetto di una fuga, chiudere la valvola principale del gas, aprire tutte le finestre e lasciare immediatamente la casa. È necessario, poi, avvisare i fornitori del gas o i vigili del fuoco o la protezione civile e non accendere luci né fare nulla che possa provocare una scintilla. Non rientrare in casa finché non viene considerato sicuro dal personale esperto.

Nel caso in cui sia necessario utilizzare una pompa a benzina, un generatore, un’idropulitrice o altri strumenti a benzina per pulire la casa, non accendere il motore all’interno senza un adeguato sfiato. Questo perché un uso scorretto può creare livelli pericolosamente alti di monossido di carbonio e causare intossicazione. I sintomi da esposizione a monossido di carbonio sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale. L’intossicazione può avere conseguenze anche gravi fino alla perdita di coscienza e morte.

Igiene dell’acqua contro la muffa in casa

Dopo un’alluvione, l’acqua può essere contaminata e quindi non più potabile. Infatti, alcuni contaminanti provenienti dalle acque superficiali possono infiltrarsi nelle falde acquifere, influenzando i pozzi privati di acqua potabile e i sistemi municipali che utilizzano l’acqua di falda. Per evitare situazioni di rischio, se si ha un pozzo privato e si vive in una zona colpita da inondazioni, è bene far testare l’acqua prima di utilizzarla.

Evitare di bere o usare acqua che si sospetta essere contaminata, o che è stato detto essere contaminata, per lavare i piatti, biberon e tettarelle, lavare i denti e mani cucinare, lavare o preparare cibo, fare il ghiaccio o preparare il latte per i bambini. L’acqua considerata sicura da bere, cucinare e per l’igiene personale include l’acqua in bottiglia, bollita o trattata. È bene che tutti i recipienti venuti in contatto con le acque di inondazione vengano privati dell’etichetta, lavati e disinfettati con acqua e candeggina.
Per evitare contaminazioni, lavarsi le mani con sapone e acqua imbottigliata, bollita o disinfettata prima di cucinare o di mangiare, dopo essere stati in bagno, aver fatto le pulizie o essere entrati in contatto con oggetti contaminati.

Infine, prima di utilizzare i sistemi di scarico, è meglio informarsi se le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.

Alimenti e cibo a contatto con acqua da alluvione

Il cibo che potrebbe essere entrato in contatto con acqua di alluvione o nubifragio, deve essere buttato. Così come gli alimenti deperibili che non sono stati refrigerati correttamente a causa di interruzioni di corrente come carne, pesce, uova e avanzi di ogni tipo che siano rimasti a una temperatura di 4°C per più di due ore. Gettare via anche quelli con un odore, colore o consistenza insoliti. Buttare i prodotti in scatola aperti o danneggiati, o che presentino rigonfiamenti.

È bene anche eliminare tutti i contenitori alimentari con chiusure a vite, a scatto, a torsione e tutti i prodotti confezionati in casa che siano entrati in contatto con acque di inondazione, perché non possono essere disinfettati. In ogni caso se si hanno dubbi, meglio eliminare per evitare situazioni critiche.

Fonti:

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